In Vaticano non si esclude che il Papa si rechi a Venezia nel prossimo aprile

In Vaticano non si esclude che il Papa si rechi a Venezia nel prossimo aprileCauti commenti alla voce di un viaggio di Giovanni XXIII In Vaticano non si esclude che il Papa si rechi a Venezia nel prossimo aprile La decisione (si afferma) dipende solo dalia volontà del Pontefice - Confermato il trasporto in S. Marco dei resti di Pio X Città del Vaticano, lun. matt. Il corpo di San Pio X molto probabilmente sarà portato, con un viaggio che si lascia prevedere trionfale, a Venezia, nella città cioè di cui fu Patriarca prima di essere elevato al papato. Delle notizie diffusesi nelle ultime 48 Ore, almeno questa, nella assoluta mancanza di precisazioni ufficiali da parte del Vaticano, sembrerebbe rispondere a verità. U trasporto della salma di Papa Sarto nella città di Sari Marco era un vecchio progetto del cardinale Angelo Roncalli, quando egli stesso vi risiedeva in qualità di 'Patriarca ed era stato in linea di massima approvato da Pio XII, Prevalsero poi considerazioni di opportunità, che si facevano forti del pericolo cui un lungo viaggio avrebbe esposto 1 resti mortali di San Pio X e non se ne fece più nulla. Nulla di strano, dùnque, che ora Giovanni XXIII possa pensar* d! dare attuazione al auo antico desiderio, pur parendo certo — secondo quanto affermano ambienti bene in. formati — che la salma del < Pontefice dell'Eucarestia >, al termine del viaggio, farebbe nuovamente ritorno nella Basilica vaticana: perché se^ è vero che egli disse ai veneziani pri'ma di recarsi al Conclave del 1903 <Tornerò vivo o morto», è anche vero che espresse ripetutamente, una volta divenuto Papa, la sua ferma volontà di trovare sepoltura in San Pietro. In quanto poi alla seconda sensazionale notizia secondo oui Giovanni XXIII stesso si recherebbe in aereo a Venezia nel mese di aprile prossimo, in coincidenza con il viaggio dei resti di San Pio X, le reazioni degli ambienti competenti appaiono meno chiare. Non escludono, cioè, la possibilità, ma a'1 tempo stesso parlano delle voci provenienti dalla città della laguna come di'un' nuovo tentativo di esercitare pressioni sul Pontefice, affinché esaudisca una speranza ohe ripetute sue manifestazioni lasciano credere ben fondata. Occorre quindi attendere al riguardo qualche cosa di più preciso, essendo allo stato, attuale estremamente precario escludere o negare su materia tanto strettamente dipendente dalla sola volontà del Papa. Ieri mattina, dopo aver cele brato una Messa nella sala del Concistoro alla presenza di oltre trecento seminaristi del collegi latino americano e bra sillano di Roma, il Papa ha concesso alcune udienze, tra cui una a coscritti della classe 1930 di Gorlago presso Bergamo, guidati dal curato dell'oratorio don Merelli e ad un pellegrinaggio di Zogno, cittadina anch'essa del Bergamasco, condotti dal parroco don Giuseppe Speranza. Con il gruppetto, Giovanni XXIII ha parlato piacevolmente per circa venti minuti, servendosi del dialetto bergamasco e prima di concludere l'udienza ha detto: «Adesso mi. piacerebbe di poter essere io a farvi da guida nella visita dei monumenti e delle chiese di Roma, ma purtroppo ho altri impegni che mi trattengono qui». Nel pomeriggio, infine, il Papa attraversando Roma in automobile nella solita forma privata, con la scorta di agtnti motociclisti italiani, si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore per partecipare ad un solenne Te Deum di ringraziamento per la conclusione delle celebrazioni centenarie delle apparizioni di Lourdes Giunto poco dopo le 17 nel tempio mariano, 11 Papa ha pronunciato un elevato discorso nel,quale ha detto tra l'altro: <Cónie in altri tempi della storia si addensarono nubi all'orizzonte, che misero in trepidazione anime, famiglie e popoli, così ora si vive nell'angoscia e nella paura: specialmente da molti che purtroppo non hanno né fede né speranza. Molti tentano di stordirsi e di dimenticare. Ma la realtà è davanti agli occhi di tutti e questo cumulo di disordini morali e di sforzi puerili e sacrileghi di opporsi alla sovranità divina, alla legge santa del Decalogo e del Vangelo è qualcosa di deplorevole: cosi come cresce lo sgomento innanzi alla quotidiana e spensierata contraffazione della verità, della libertà, della giustizia attraverso gli organi talora nefasti della pubblica opinione >. *, c II giusto — ha proseguito u Papa — deve supplicare senza desistere mal, affinché il buon giudizio torni, la fede si ravvivi la perseveranza non venga mai meno. O Maria, Regina della pace, preserva il popolo tuo da ogni insidia del maligno e da ogni guerra: assicura della pace questa tua Roma, la diletta Italia, le nazioni del mondo universo, la Chiesa tua santa >. Filippo Pucci Papa Giovanni XXIII scende dall'auto dinanzi a Santa Maria Maggiore (Tolefoto)