Le punture d'ago nella medicina cinese

Le punture d'ago nella medicina cinese Una conversazione col fisiologo Wei Pao-lin Le punture d'ago nella medicina cinese Casi di sorprendente successo sono ora vagliati alla luce delle moderne acquisizioni scientifiche . Ho conversato ancora Ieri col prof. Wei Pao-lin, fisiologo del Collegio medico di Chun Shen Yang, mentre con i colleglli cinesi Liang Pai-chang, Liang Shih-chuan e Wu Wei-yang, visitava con vivissimo interesse il Brefotrofio provinciale- di Torino, che rappresenta un vero modello del genere, sito in un lussuoso gruppo di palazzine dell'alberata Valsallce. Il presidente dell'Istituto dottor Astra a-Protto, e il direttore, prof. Amos Foa, avevano ormai illustrati i compiti e i mezzi della encomiabile organizzazione, che non è superata altrove. Il prof. Wei Pao-lin sta daqualche tempo cercando di spiegare, alla luce della moderna scienza medica occidentale, le basi fisiologiche a il meccanismo d'aziono di una delle più famose pratiche millenarie della medicina cinese. Intendo alludere alla agopuntura, che viene eseguita mediante la infissione di speciali aghi di vario metallo, in determinati • svariati punti del nostro rivestimento cutaneo, al fine di influire su corrispondenti vìsceri interni, per ottenere guarigioni di malanni, il cui carattere più appariscente è in genere la sintomatologia dolorosa. L'impresa cui lo scienziato si è accinto presenta l'aspetto di un ginepraio, alla soluzione del quale, d'altronde, già da tempo si sono cacciati anche studiosi europei, che hanno fondato persino una ormai fiorente associazione internazionale di « agopunturisti ». Ciò significa che, ad ogni modo, la terapia empirica a base di punture d'ago (e persino di fuoco), sfrondata della stregoneria di cui l'ammantano i soliti ciarlatani, non manca di credito per certi risultati soddisfacenti ormai accreditagli. Se un suo fondamento potrà essere chiarito, ne potrà conseguentemente, anche essere delimitato il campo d'azione, abbia essa da essere in qualche caso risolutiva e in altri di concorso ad altre terapie. Per ora, prendiamo nota che in Francia non è raro vederla applicata ambulatoriamente anche in importanti ospedali. Il mio intervistato cinese ne ha affrontato l'esame perché, al pari dei suoi colleghi, ha al suo attivo una casistica di risultati favorevoli; che, come egli stesso ammette, destano stupore, in conseguenza della impossibilità di spiegarli con le attuali conoscenze scientifiche. Certo che di fronte all'imponente continua acquisizione di nuove vie, nervosa o ormonali, per cui si estrinsecano le manifestazioni più impensate, attive e reattive, dell'organismo umano, c'è da rimanere perplessi oggidì, prima di negare almeno un minimo di valore a talune pratiche terapeutiche, come la stessa agopuntura e l'ignipuntura, che un tempo sarebbero state condannate, senza beneficio d'appello, dalla scienza medica ufficiale. Naturalmente la nostra critica moderna nella sua procedura fa astrazione di quelle antiche e per noi strane teorie cinesi su cui l'agopuntura aveva creduto di trovare fondamento nel lontano passato. Secondo tali dottrine, l'organismo soggiacerebbe a due forze opposte, chiamata l'una Inn e Iang l'altra. La prima sarebbe una forza dila tat ri ce, centrifuga,-sedativa; l'altra avrebbe valore contrario. Importante è mantenere l'equilibrio tra queste due forze. Per ottenerlo sarebbero, dunque, da eseguire delle pratiche rivulsive su determinati punti situati lungo speciali « meridiani >. Questi costituiscono un sistema distribuito su tutta la superficie del corpo, e collegano fra loro importanti punti bilaterali, che ascendono a ben trecento. Se si aggiungono gli altri punti unilaterali, si ha un insieme di oltre ottocento punti, che equivarrebbero ad altrettante stazioni ricettrici-emittenti di tutti gli organi interni. La fisiologia umana, invero, non ne parla; ma per la medicina cinese antica costituiscono zone di emergenza di una corrente di energia nascosta. Eccitando uno di tali punti si agirebbe in forma terapeutica sul corrispondente organo interno. Facciamo un esempio. Stimoliamo con un ago adatto < Tunsen >, un punto situato sulla pianta dei piedi in un solco che si forma piegando le dita, e — se il dispositivo scatta — ecco attenuarsi un eventuale disturbo renale! Intervenendo, invece, su un punto del lobulo dell'orecchio sono taluni disturbi della vista che dovrebbero sparire. Un certo interesse desta il fatto che vari punti corrispondano a quelli c mortali * della lotta giapponese. In tale genere di lotta un colpo su <Sanzi> è sufficiente per paralizzare di botto il braccio dell'avversarlo e, se è sferrato con forza, può far perdere di' colpo la coscienza. < Sanzt > è la stazione situata sulla faccia laterale dell'avambraccio a due decimi di distanza tra il gomito e l polso; proprio su di essa ! cinesi eseguiscono une p'-nt-jra di fuoco quando vogliono vincere un ascesso grave. In Europa il primo innovatore dell'agopuntura non pare essersi preoccupato che la terapia orientale avesse o meno basi teoriche. Ciononostante era tutt'altro che un ciarlatano. Cloquet si chiamava quel medico di Parigi, di un secolo e mezzo addietro. Fu spinto alla prova solo dai fallimenti della terapia classica di quel tempo. Grande fu talvolta la sua sorpresa nel constatare certi benefizi, che, pur nella loro transitorietà, dovevano sembrare miracolosi, di fronte all'impotenza assoluta delle cure precedentemente tentate. Si sa che da un buon risultato nasce l'entusiasmo e da questo divampa la moda. Ora, in fatto di moda, bisogna essere bene circospetti per non vedere il bello e 11 buono anche laddove non c'è sempre. Quanto dire che nell'agopuntura, occidentalizzata o meno, v'ha da discernere, come si è detto, ciò che può essere il risultato effettivo di azioni riflesse, scatenate dallo stimolo localizzato in zone appropriate, da quanto, Invece, può essere 'effimera suggestione del momento. Questo senso di critica obbiettiva l'ho sentito condiviso dal prof. Wei Pao-lin; il quale si e accinto al tentativo dell'interpretazione fisiologica degli effetti dell'agopuntura, com'è praticata nel suo Paese, evidentemente perché ne ha osservati di consistenti e persino inconcepibili, a suo dire; ma, con acume scientifico moderno, non accetta per buoni tutti i casi vantati come tali. Gli studi del mio cordiale intervistato non sono, d'altronde, isolati. In ogni istituto medico moderno cinese esiste un reparto impegnato in studi sulla medicina tradizionale del Paese e le ricerche sull'agopuntura sono particolarmente effettuate con l'indirizzo delle teorie di Pavlov, l'eminente fisiologo russo che fondò la dottrina del « riflessi condizionati >, sulla cui base hanno trovato spiegazione non pochi problemi di flsio-patologia e ha preso slancio il metodo del parto indolore. Possiamo, dunque, sperare di vedere presto su basi scientifiche una nuova edizione del < Somon Reìsu >, cioè del primo testo con cui l'imperatore Roangti, nel 2597 a. C, ha creduto dì spiegare i principi informatori dell' agopuntura? Comunque, resterà sempre al Roangti il merito della sostituzione delle scheggie di pietra, sino allora adoperate per la puntura del pazienti, con aghi metallici, iniziando precisamente con aghi di quel rame scoperto in Cina proprio in quell'epoca. Angelo Viziano Migliaia di automobili, approfittando della bella giornata di sole, si sonr» !«rt riversate a 1 Genova, Olinogli, Santa Margherita e Rapai lo. Ecco un aspetto della via Aurelia (Tele foto) mi mi Disegno tratto da un vecchio libro sull'agopuntum cinese: indica i « meridiani » lungo 1 quali circola l'«energia vitale»

Persone citate: Amos Foa, Angelo Viziano, Casi, Chun Shen Yang, Liang Shih-chuan, Pavlov

Luoghi citati: Cina, Europa, Francia, Genova, Parigi, Torino