Un sordomuto di Asti pretende di aver azzeccato due "12,, all'Enalotto

Un sordomuto di Asti pretende di aver azzeccato due "12,, all'Enalotto Un sordomuto di Asti pretende di aver azzeccato due "12,, all'Enalotto Vincerebbe 30 milioni - Ma probabilmente ai tratta di un errore di trascrizione Asti, lunedi mattina. L'Enalotto informava ieri che il monte-premi era di lire 66.830.391 lire e che nessun « dodici » era stato realizzato in tutta Italia. Ad Asti, invece, c'è chi afferma di avere* azzeccato non uno ma due «dodici»: lo dice non con la voce ma con i gesti, perché si tratta di un sordo-muto; e a convalida delle sue affermazioni mostra la schedina « figlia » 8 TD 28076. Il possessore deila schedina è il venticinquenne Umberto Guastavigna, abitante in corso Galileo Ferraris 19. La. vincita che gli spetterebbe per la realizzazione dei due « dodici » si aggira sui 30 milioni. Venerdì scorso il Guastavigna, compilata una schedina da cento lire, come al solito la giocava presso la ricevitoria gestita dall'esercente Norma Sattamino, di viale Vittoria. Nelle due colonne volle scrivere gli stessi risultati. «Cosi, se imbrocco una colonna — pensò il giovane — faccio centro anche con l'altra e raddoppio la vincita». Sabato sera, controllando la schedina presso la ricevitoria, il Guastavigna accertava di avere fatto due « dodici ». L'entusiasmo del sordomuto era alle stelle, la vincita costituiva una svolta nella sua vita. Ieri mattina, però, i giornali reca¬ vano la notizia che nessun «dodici» era stato realizzato. Per 11 Guastavigna fu come una autentica doccia fredda, il crollo di tutti i sogni fatti nella notte. Accompagnato dal padre, il Guastavigna correva dal fiduciario provinciale dell'Enalotto di Asti, signor Cosimo De Angelis, mostrandogli la schedina. Il signor De Angelis si metteva allora immediatamente in comunicazione telefonica con la sede di zona dell'Enalotto, a Torino, da dove gli veniva confermato che dallo spoglio delle schedine non risultava realizzato alcun « dodici ». C'è pertanto da presumere che il Guastavigna abbia com¬ messo un errore di trascrizione: egli avrebbe scritto giusto nelle due colonne della « figlia » e poi, nelle colonne dello « spoglio » c In quelle della « matrice » avrebbe messo altri risultati. Il Guastavigna ha ancora una speranza, e cioè che nelle colonne della « matrice » abbia trascritto i risultati giusti. In tal caso avrebbe diritto alla vincita. La « matrice » è tuttora chiusa nella cassaforte dell'Enalotto a Torino; verrà controllata entro la gior nata di oggi. Il Guastavigna vive col padre, Guido, di 70 anni, che è sarto e segretario della Sezio ne artigiana dell'Ente nazionale sordo-muti.

Luoghi citati: Asti, Italia, Torino