Il maggiore degli alpini Gastone è morto per gas nel suo alloggio

Il maggiore degli alpini Gastone è morto per gas nel suo alloggio Una delle più note figure d@ll'a!plnismo militare Il maggiore degli alpini Gastone è morto per gas nel suo alloggio Trovato cadavere nella cucina - La moglie e i due figli ercno a Roma: sono tornati ieri sera in aereo - Era stato un valoroso partigiano, insignito con medaglia d'argento - Rientrato nelle "penne nere» fa comandante del battaglione Aosta Compì numerose operazioni di soccorso alpino, memorabile la scalata dell'Aiguille Noire - Altri due giovani avvelenati dal gas Il - maggiore dell'esercito Oreste Gastone, figura notissima negli ambienti' militari, degli ex partigiani e degli alpinisti, 6 stato trovato mòrto ieri pomeriggio nella sua abitazione in via Pinelli 43, invasa dei gas. La sciagura è avvenuta nel modo che troppe volte la cronaca ha già descritto: anche per il maggiore Gastone si è trattato del pentolino che trabocca spegnendo la fiamma, mentre la vittima inconscia sì è addormentata e passa senza avvedersene dal sonno alla morte. Ha scoperto la sciagura un fratello dell'ufficiale, che ieri pomeriggio, verso le 5, sapendolo solo in casa (la moglie ed i due figli sono a Roma) era venuto per trascorrere con lui qualche ora. Aprendo la porta dell'alloggio al quarto plano aveva sentito un terribile odore di gas: presentendo una sciagura, non aveva osato inoltrarsi solo, ma era andato a bussare alla porta di altri inquilini, pregandoli di accompagnarlo. Con questi rientrò nel piccolo appartamento e cominciò a guardare nelle diverse stanze. Eri ecco, sul di vano della piccola cucina, il corpo del maggiore in abiti militari, ma senza giacca. Sul fornello c'era un pentolino incrostato dai residui di latte bruciato: il liquido si era evidentemente rovesciato tutto sulla flammR, soffocandola, ed il gas aveva continuato a defluire. Il medico municipale ha accertato che la morte deve essere sopravvenuta fra le 26 e le 30 ore prima della scoperta, vale a dire sabato mattina. E' probabile che il maggiore stesse preparandosi la colazione; si sdraiò sul divano mentre attendeva che il latte bollisse, si addormentò e la morte giunse poco dopo. Aveva due figli: Lalla di 16 e Mario di 13. I due giovani sono a Roma con la mamma, che si è recata colà fin dallo scorso mese per passarvi l'inverno in clima più confacente alla sua salute, l'ufficiale avrebbe dovuto raggiungerli per una breve licenza proprio in questi giorni. A Roma sarebbe stato anch'egli, come già la moglie ed 1 ragazzi, ospite di un fratello, direttore di una ditta di apparecchi elettrici. Il maggiore Oreste Gastone aveva 46 anni; lo attendeva fra poco la nomina a tenente colonnello. Possiamo dire che non vi fosse torinese amante della montagna che non conoscesse la sua figura aitante, dai lineamenti rudi, tratti simpatici e cuore schietto. Era un coraggioso, nell'attività militare come in quella alpinistica. Giovanissimo, era entrato ufficiale effettivo nell'arma degli alpini; nel settembre '43 era passato fra le file dei partigiani GL divenendo presto comandante di una divisione nel Monferrato. Il suo reparto, dopo molte azioni contro le truppe neofasciste, era stato uno dei primi ad entrare in Torino nei giorni della Liberazione. Per qualche tempo l'allora capitano Gastone fu comandante della Polizia cittadina per la tutela dell'ordine pubblico, ma, non appena l'esercito fu ricostituito, riprese 11 suo posto fra le « penne nere ». In riconoscimento dei meriti partigiani gli era stata conferita la medaglia d'argento al valore militare. L'intensa attività di ufficiale, prima ad Aosta come cornan¬ dante del locale battaglione e poi a Torino, non gli aveva impedito di proseguire nell'attività alpinistica. Oltre a dirigere frequentemente comitive di soccorso agli infortunati della montagna, compi, con altri torinesi una memorabile scalata all'Algullle Noire, rimanendovi bloccato per tre giorni dalla bufera; l'anno scorso organizzò la parte logistica della spedizione torinese alle Ande ed avrebbe dovuto parteciparvi come ufficiale di collegamento con l'esercito peruviano ma all'ultimo momento il ministero della Difesa dispose altrimenti. Era stato per lui un grande dispiacere, che aveva cercato di dimenticare immergendosi ancor più nel lavoro. Dopo aver corso tanti pericoli, è stato stroncato dalla morte più subdola ed inattesa La famìglia a Roma è stata avvertita nel pomeriggio. In serata, la védova e i due figli, sono rientrati a Torino In aereo. -r- Uno studente ventiduenne — Ferdinando Simlonato, iscritto al secondo anno di architettura e abitante In via Luinl 66 — ha corso pericolo di morire avvelenato dal gas mentre si preparava per andare a sciare. Alle 6,30 11 padre, maresciallo, era uscito per sfsldstdcgtndu servizio e la mamma per andare a Messa. Il ragazzo si alzò, cominciò" a preparare il sacco da montagna; quando si trattò di sistemarvi i viveri, che si trovavano in un armadio a muro assai alto per raggiungerli mise un piede sul fornello a gas: questo si mos se leggermente, spostando il tu-l gllorai.do bo di gomma che si steccò Ile vemente dal bocchettone. Una crepa invisibile, quanto basta va però perché 11 giovane, intentò a far colazione, venisse colpito dalle esalazioni. Per fortuna la mamma rien trava poco dopo le otto, prima che il gas compisse la sua opera mortale. La donna, alla vista del figlio boccheggiante sul pavimento della cucina, gettava un urlo: accorrevano inquilini, il giovane veniva portato dalla Croce Rossa al l'astanteria Martini. La prò gnoBi è riservata, ma si ritiene che lo studente non corra pericolo di morte. — Allo stesso nosocomio la Croce Rossa ha portato verso le 18 un altro ragazzo: Osval do Fuggetta, di 16 anni, abi tante in via Chiesa della Salu te 73, fattorino. A tempo perso il giovane si diletta di pittura. Ieri pomeriggio, approfittando della giornata festiva e del -fatto di essere Bolo in casa, pensava di dedicarsi al passatempo preferito. Per pulire 1 pennelli, 11 metteva in un pentolino con un po' d'acqua e collocava il recipiente sul fornello a Ras. Anche in questo caso l'acqua spegneva la fiamma ed il fattorino, In breve, cadeva a terra semiavvelenato. Mezz'ora dopo arrivava il fratello Antonio, che gli porgeva i primi soccorsi e poi lo faceva portare all'astanteria da un'autoambulanza. Le sue condizioni apparivano assai gravi, ma in serata è andato mi- ti i ti maggiore degli alpini Oreste Gastone aveva 46 anni dant del ll bttli

Persone citate: Fuggetta, Noire, Oreste Gastone