Inaugurata la cattedrale

Inaugurata la cattedrale Inaugurata la cattedrale che costa un miliardo di lice Al posto della vecchia pcio di stile gotico - Il nuoFra breve due altre oper DAL NOSTRO INVIATO Salerno, lunedi mattina. Ieri mattina dinnanzi ad una enorme folla giunta da vari comuni della provincia e alla presenza di uno stuolo di alte autorità ecclesiastiche e civili è stata inaugurata e consacrata nel comune di Montesano sulla Marcellana, tra i monti dell'aspro solitario Cilento, la cattedrale del valore di un miliardo, offerta dal «re del Venezuela», Filippo Gagliardi, « don Felipe », donazione firmata il 1° gennaio presso il notaio Luigi Coirò. Il tempio, un gioiello d'arte gotica, è lungo 34 metri ed è sormontato da due campanili alti 60 metri, ornati di statue raffiguranti gli angeli che suonano le trombe. Un'altra statuta di Sant'Anna, cui è dedicato 11 tempio in ricordo della madre defunta del Gagliardi, che cosi si chiamava, è posta sul portale al centro della chiesa II tempio che ha dieci altari tutti in marmo — e due di essi ricchissimi con fregi e mosaici — è decorato di grandi pannelli di bronzo scolpiti, sovrastanti all'ingresso. Un organo di 550 canne e le campane azionate elettricamente, completano la grande i Casa di Dio» che ha sostituito la vecchia parrocchia di «San Nicola e Sant'Andrea». A quest'opera, nata da un voto fatto in tempi lontani quando Filippo Gagliardi partì per il Venezuela all'età di 14 anni. ammassato .in una stiva, se ne aggiungerà un'altra che non interessa soltanto più Montesano sulla Marcellana ma l'intero Paese. E' una città-studio con edifici per alloggi, scuole, laboratori, palestre, ove si formeranno 1 giovani che desiderano recarsi all'estero. Filippo Gagliardi, ricordando il dramma di tanti lavoratori nostri connazionali privi di un mestiere, e perciò costretti a dure umilianti fatiche, ha pensato di dare lui una mano allo Stato per questo problema, facendo sorgere la «Città dell'Emigrante», ove centinaia di ragazzi frequenteranno ogni anno dei corsi completamente gratuiti venendo gratuitamente ospitati, vestiti, curati e ricevendo quelle cognizioni tecniche che li faranno irraggiare per il mondo non più come 1 braccianti di un tempo destinati ad essere il serbatoio che alimentava il triste fenomeno del nuovi peones. Essi usciranno dalla «Città dell'Emigrante» con diplomi di elettrauto, radiotecnici, meccanici, periti chimici e tessili, cioè Con qualifiche che oltre a farli lmmedatamente impiegare daranno all'Italia la soddisfazio¬ arrocchia di Montesano sulla Marcellana (Salerno) ò sorto un imponente edifiovo tempio benedetto dal Pontefice - Un banchetto per vemicinquemila persone re di "don Felipe., : la "Città dell'emigrante,, e il ponte sullo stretto di Messina ne di - contribuire al progresso del continenti d'oltre Atlantico. Il costo preventivato della « Città dell'Emigrante » è di tre miliardi. Essa, una volta ultimata, sarà donata allo Stato. ' Alla cerimonia di ieri oltre al Gagliardi, che col sindaco di Montesano sulla Marcellana, Antonio La Rocca, riceveva gli ospiti, vi erano il cardinale arcivescovo di Napoli S. E. Alfonso Castaldo, il vescovo di Teggiano Stefano Tinlvella, il protonotario apostolico mons. Gio- Il miliardario italo-venezvanni Pendola e numerosi parlamentari. Dopo il taglio del nastro fatto da una bimbetta, Filomena Petroslno, le autorità e la folla di fedeli sono entrate nella cattedrale. Ma nonostante che p.=sa abbia una capienza di tremila persone, poiché la gente accorsa era almeno dieci volte maggiore, la massa è rimasta sulla piazza, partecipando al rito con l'udire gli altoparlanti. Dietro, placatosi il brusio, un francescano, padre Antonio Lirandrini dei Frati Minori, ha letto il telegramma del Segretario di Stato cardinale Tardini che trasmetteva per il nuovo tempio, il suo donatore e il popolo la benedizione del papa Giovanni XXIII. Terminata la funzione vi è stato un banchetto colossale organizzato da « don Felipe » per 25 mila persone. Nella piazza, per le vie, dentro case private e conventi si allineavano le mense con su tovaglie di carta e stoviglie in plastica comprate per l'occasione. Per dare un'idea di ciò che Gagliardi ha acquistato facendone dono al Comune e alla Pontificia Opera ezueiano Filippo Gagliardi , à e a a i l e i di Assistenza, elencheremo solo alcune cifre: 6 mila polli, 2 tonnellate di mortadella, altrettante di formaggio, 25 tonnellate di pane, 16 di pasta, 20 ettolitri di vino. Naturalmente queste enormi quantità non sono state tutte consumate e il resto verrà distribuito al poveri della provincia ^Ricevendo i numerosi giornalisti, fotografi e operatori cinematografici Gagliardi, alla domanda su « quando sarebbe ritornato a Venezuela », ha rispo- a sto: «Allorché la situazione si sarà calmata e potrò rientrarvi non da clandestino, ma passando a fronte alta dalla porta centrale ». E qui ha tenuto a ripetere che — nonostante le accuse rivoltegli — egli è in. realtà estraneo al lungo governo dittatoriale del generale Marcos Perez Jiménez. E ricordando che egli dà alloggio gratuito in tutto il Venezuela a migliala di famiglie, per cui se volesse potrebbe riscuotere un milione al giorno di fitto da lui però mai percepito, ha citato un singolare episodio. Durante la costruzione della cattedrale di Sant'Anna, poiché era lui il titolare della impresa che faceva 1 favori diretti In pratica da un suo zio, Ernesto Di Giuda, allorché un operaio, certo Vitantonio Strettezza, cadde per un infortunio e morì, egli venne denunciato per omicidio colposo « non avendo curato — secondo H testo del rinvio a giudizio — adeguatamente le misure relative alla sicurezza ». Il documento originale che lo manda davanti al giudici è stato da Gagliardi incorniciato in un quadro che tiene al poeto d'onore nello studio della sua villa. Al termine delle sue dichiarazioni, «don Felipe» ha detto che fra le sue prossime fatiche vi sarà la costruzione In ferro e cemento di una delle più gigantesche opere dell'ingegneria di tutti i tempi: il ponte sullo stretto di Messina con cui la Sicilia cesserà di essere un'isola Crescenzo Guarino