I comunisti nell'Irak controllano quasi tutte le leve del comando di Larry Collins

I comunisti nell'Irak controllano quasi tutte le leve del comando Primo articolo di uno dei tre giornalisti americani espulsi da Bagdad I comunisti nell'Irak controllano quasi tutte le leve del comando II paese è isolato dal mondo arabo - Massacri ed epurazioni vastissime dopo la rivolta di Mossul - Le carceri non bastano a contenere gli arrestati; riattato un vecchio campo di prigionia - Kassem prigioniero dei suoi sostenitori Da. Beirut, nel Libano, il giornalista, americano Larry Collins, della United Press, espulso ieri da Bagdad insieme a due altri colleghi pure americani, ha inviato il seguente servizio sulla situazione nell'Irak. Beirut, 27 marzo. I comunisti hanno assunto il controllo di buona parte del governo irakeno ed hanno gettilo in carcere migliaia di persone attuando una epurazione mai vista prima nel Medio Oriente. E' chiaro che essi stanno lavorando per impadronirsi delVintera nazione. La situazione è spesso caotica a causa di ripetute manifestazioni da parte di migliaia di studenti che affollano le strade inveendo contro l'Occidente e i nazionalisti arabi. Alle grida degli studenti fanno eco quelle dei lavoratori i quali domandano migliori salari e sicurezza di lavoro. In questi giorni l'Irak è to¬ talmente isolato dai paesi arabi: esso è divenuto un'isola di comunismo attivo che si vale della stampa e della radio per dire al popolo irakeno solo ciò che esso vuole. La censura funziona a ritmo accelerato] sotto la guida e la diretta responsabilità di un colonnello veterinario, Outfi Taher, divenuto il leader della stampa comunista irakena. La radio di Bagdad non lascia passare ctonio senza mettere in onda tprogrammi di pretta marcuicomunista. Si tratta di una propaganda martellante il cui bersaglio è quasi sempre il medesimo: il presidente Nasser, <il traditore che tenta con ogni mezzo di distruggere Virate e il suo popolo >. Secondo le informazioni e il parere dei diplomatici dei paesi occidentali a Bagdad, i comunisti hanno attuata una epurazione su così vasta scala che ogni movimento antigovernativo deve ormai considerarsi impossibile. Kassem ha provveduto a guardarsi le spalle, ma forse egli stesso è prigioniero della sua guardia del corpo costituita da ferventi comunisti. I diplomatici a Bagdad si chiedono se l'Irai; dominato dai comunisti non abbia ormai superato il punto 10 cui non si può più tornare indietro. L'epurazione ebbe inizio dopo la rivolta di Mossul repressa dai comunisti. Una fonte autorevole ha dichiarato che 11 numero minimo degli arresti effettuati in quell'occasione fu da cinque a seimila, ma altre fonti solitamente bene informate lo fanno ascendere a quindicimila. Le prigioni che ai tempi di Nuri-es-Said erano abbastanza capaci ora sono già sature e non possono ricevere nitri condannati tanto che si è provveduto- a requisire un certo numero di abitazioni private per rinchiudere, sotto buona guardia, coloro che le carceri non possono più ricevere. Ma anche questa misura non è stata sufficiente e il governo di Bagdad ha pen sato bene di rimettere in funzione un campo di prigionia che sorgeva a circa 140 chilometri a sud-est della capitale. Poiché molti erano stati tratti in arresto mentre dormivano e trascinati fuori dalle loro case quasi senza abiti le auto rita comuniste hanno permesso che i loro familiari li fornissero di abiti. Fra gli arre stati sono almeno centocinquanta ufficiali per la massima parte dell'esercito, due o tre ministri e quattro impiegati dell'ambasciata degli Stati Uniti. I condannati a morte fra gli ufficiali dal grado di maggiore fino a sottotenente sono stati almeno una sessantina, la maggior parte massacrati senza procerio subito dopo la rivolta di mossul. Però conseguenza di t 'u'e epurazione è una minore iBfficienza delle forze armate che ora sono controllate da uomini di provata fede comunista. Nell'epurazione Kassem ha dovuto sacrificare un gran numero di ex-compagni del colpo di Stato. Gli stranieri che non hanno ancora lasciato l'Irak conducono una vita grama. Gli americani poi sono presi particolarmente di mira Insieme agli egiziani e a tutti i palestinesi che nutrono sentimenti di simpatia verso Nasser. I comunisti sembrano ormai sicuri di aver partita vinta. Essi infatti controllano i Ministeri più importanti: la Difesa, la Propaganda, l'Educazione, l'Economia e gli Affari sociali. Gli impiegati che non offrivano garanzie sono stati già allontanati e sostituiti con eleménti di provata fede comunista. Una cosa è strana: i comunisti hanno lasciato praticamente immutato il Ministero degli Esteri. La posizione di Kassem infine è quanto mai problematica. Esteriormente egli ha adottato una linea di condotta moderata, ma in effetti non può fare ciò che vuole controllato co m'egli è da quelli stessi che lo appoggiano.-Ieri, insieme a due miei colleghi, Winston Burdett, corrispondente del Cbs per il Medio Oriente e per Roma, e William Mchale, invialo nel Medio Oriente per Time e Life, siamo stati espulsi dall'Irak. Quando abbiamo chiesto perché dovevamo andarcene così su due piedi ci è stato risposto < Perché siete rimasti qui an che troppo!*. Larry Collins

Persone citate: Kassem, Larry Collins, Nasser, Taher, William Mchale, Winston Burdett