I colonialisti di Algeri si ribellano alla politica di De Gaulle in Africa di Sandro Volta

I colonialisti di Algeri si ribellano alla politica di De Gaulle in Africa Grossolane insinuazioni: "se è all'Eliseo, lo dove a noi„ I colonialisti di Algeri si ribellano alla politica di De Gaulle in Africa «Non sono più d'accordo col generale» dichiara lo studente Lagaillarde, ano dei capi del « 23 maggio » - Sequestrato un giornale dei facinorosi - Trasferimenti nei comandi militari ad Algeri per prevenire una nuova sedizione (Dal nostro corrispondente), Parigi, 27 marzo. Salut Public, il settimanale che esprime le opinioni dei colonialisti di Algeri, responsabili della sommossa del 13 maggio, è stato sequestrato stamane per avere pubblicato allusioni ingiuriose per il Presidente della Repubblica. Nella prima pagina del settimanale era una fotografiti del generale De Gaulle, col titolo: < Avanti, figli del Magreb unito > e, sotto, questo commento: < Gli algerini chiedono al colombeyano De Gaulle (in riferimento alla residenza del generale a Colombey-lesdeux-églises) di intervenire presso le potenze amiche, come l'Alsazia, la Bretagna, la Vandea, la Savoia, la Piccardia, il Deifinato, la Corsica, ed altri Paesi che possiedono una personalità incontestabile, affinché formino con l'Algeria un nuovo insieme che potrebbe chiamarsi per esempio Francia >. Lo spirito grossolano di queste parole conferma la rozzezza degli uomini del 13 maggio e De Gaulle si sarebbe eoamente limitato ad esprimere il proprio disprezzo con l'indifferenza se la pubblicazione di Saint Public non coincidesse con una levata di scudi dei colonialisti. La più clamorosa manifestazione di questa nuova rivolta è stata da parte di Lagaillarde, lo studente che 11 13 maggio guidò i facinorosi allo assalto della residenza francese di Algeri e che è stato eletto deputato all'Assemblea Nazionale nelle recenti elezioni legislative. <Non sono più d'accordo col generale De Gaulle — ha dichiarato Lagaillarde —. l'orientamento dato dal Capo dello Stato al problema algerino è cattivo, francamente cattivo >. La dichiarazione è stata fatta nel corso d'una conferenzastampa, da lui convocata per rispondere punto per punto e quella tenuta dal Presidente della Repubblica all'Eliseo. Ecco alcune delle affermazioni del turbolento studente: «Si dice che l'Algeria ha conosciuto 130 anni di incertezza: la vera incertezza è quella sulla volontà politica finale del potere centrale. Il Capo dello Stato crede di poter pronunciare dei dubbi sulla realtà della rivoluzione d'Algeri: la sua presenza all'Eliseo ne è però la prima e più clamorosa prova. Il Presidente crede che i milioni di si al referendum costituiscano soltanto una testimonianza di cieca e incondizionata fiducia aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiiMiiiiitiiiiiiiiiii nella sua persona: era invece un plebiscito per l'integrazione ». A queste parole hanno immediatamente fatto ec ì gli esponenti delle varie organizzazioni colonialiste e, principalmente, il dott. Lefebvre. capo del Movimento per l'instaurazione d'un ordine corporativo, che è un organismo di tipo schiettamente fascista. Ciò dimostra che il colonialismo sta organizzando contro la V Repubblica una macchinazione dello stesso genere di quella che portò al crollo della Quarta. Dipendono naturalmente dall'atteggiamento dell'esercito le probabilità di successo dei facinorosi ed è per questa ragione che continuano i trasferimenti negli alti comandi militari. Il Consiglio dei Ministri di ieri sera ha nfattì deciso di richiamare il generale Allard, comandante delle forze terrestri in Algeria per affidargli il co- mando del corpo francese in Germania. Il generale Ailard ebbe una parte importante negli avvenimenti del 13 maggio, cosicché dei capi militari implicati in quei fatti rimangono ora in .Algeria soltanto il generale Massu e il colonnello Goddard. L'epurazione negli alti gradi dell'esercito e la fermezza con cui. il governo sembrava voler affrontare gli estremisti incoraggiano I musulmani liberali amici della Francia, i quali avevano cercato finora di tenersi in disparte. Così, per esempio, il presidente della commissione amministrativa d'Algeria, un commerciante musulmano che non aveva mal preso posizione pubblicamente, ha dichiarato in un'intervista: « Sono persuaso che il generale De Gaulle è il solo uomo che può trovare una soluzione equa al dramma dell'Algeria. Ciò che noi desideriamo prima di tutto è il ritorno della pace ». Sandro Volta