Arrestati gli assassini dell'artigliere ucciso in auto accanto alla fidanzata

Arrestati gli assassini dell'artigliere ucciso in auto accanto alla fidanzata Fu |»reme<l itatsi la mortale aggressione al militare di A lessami ria Arrestati gli assassini dell'artigliere ucciso in auto accanto alla fidanzata L'esecutore materiale è un voinicinquenne di Varallo Sesia, sposato e padre d'una bimba -1 suoi compiici sono due pregiudicati milanesi - La ragazza, nel riconoscerli all'alba in questura, si è accasciata svenuta • Hanno contessato (Dal nostro inviato speciale) Milano, 26 marzo L'uccisore del soldato alessandrino Litigi Dallerba, assassinato a colpi di pistola venerdì sera mentre in auto chiacchierava con la fidanzata, 6 stato arrestato dagli agenti della squadra mobile questa notte verso le due. E' un giovane di 25 anni, Bruno Castore, sposr'o a padre iti una bimba, nativo di Varallo Sesia (Vercelli) e abita a Milano Hi via Forze Armate 183. Quasi contemporaneamente la polizia ha messo le mani sul secondo bandito che aveva preso parte alla sanguinosa impresa: Battista Bosatra di SI anni, che ha casa a pochi isolati dal Castore, in via Forze Armate m. Un terzo complice, ideatore della rapina che doveva concludersi con un feroce omicidio, è caduto nella rete degli agenti. Si chiama Pie¬ tro Paolo Minotti, ha 38 anni, risiede a Quarto Cagnino. I malviventi hanno tenacemente resistito, per più di tre ore, agli interrogatori e alle contestazioni dei funzionari. Negavano tutto: di avere partecipato all'aggressione, di avere sparato, negavano persino di conoscersi fra loro. Improvv.samente. nell'ufficio della Questura dove aspettavano di essere tradotti in cella di sicurezza, è entrata una ragazza. Eia Carla Conti, la diciannovenne fidanzata dell'ucciso, l'unica testimone del misfatto. La ragazza ha avuto come un capogiro e si è appoggiata al braccio di un agente. Ha mormorato: < Sì, lo riconosco, è lui che ha sparato contro Gigi.„>. E indicava, ancora presa dal panico, Bruno Castore. Poi è stata colta da un collasso. Di fronte allei sicurezza di Carla Conti, i banditi non hanno più avuto la forza di mentire. Hanno confessato, tentando di alleggerire lé proprie responsabilità c di accusarsi a vicenda. La verità è etnersa poco alla volta, schiacciante e spaventosa. La rapina contro Luigi Dallerba era stata premeditata. Il « cervello » della piccola banda, il Minotti, da tempo aveva posato gli occhi sul soldato di Alessanelria. Gli era parso una ottima preda: Dallerba, infatti, aveva portato a Milano la sua automobile <600>, dono del padre, e lasciava ogni sera la vettura nel piazzale antistante alla caserma del Sf° artiglieria, in via Pcruchetti. Il feitto che un militare girasse in auto aveva colpito l'immaginazione del criminale, che si era unito al Cas'ore e al Bosatra per preparare l'aggressione. I tre pedinarono il giovane* Lo inseguirono per molti giorni con una « 1900 > d'affitto. Vennero a sapere che il soldatino aveva sempre quattrini in tasca, che si incontrava di frequente con lei fidanzata e ohe con lei si recava abitualmente al cinema o in gite alla periferia della metropoli. -' -La sera di venerdì scorso essi erano appostati nelle vicinanze della caserma, in «.1900 ». Videro il giovane alessandrino salire sulla sua vettura, dirigersi verso la casa della Conti, prendi re a bordo la ragazza e puntare in via Melchiorre Gioia e poi in via Lucini, una strada fangosa del rione Greco che si perde nei campi. Lanciarono la « 1900 » in un viottolo. Al rotante restò il Minotti, a far da « palo ». Gli altri due si divisero i compiti: il Bosatra impugnava una lampadina tascabile, il Castore una pistola cai. 7,05. Si avvicinarono cauta mente alla « 000 » ferma, dopo essersi fasciati alla meglio il volto con le sciarpe. Spalancarono lei porta della utilitaria e intimarono le mani in alto. Il Bosatra strappò dal polso del soldato l'orologio d'oro e non si curò della sua debole resistenza e delle sue implorazioni: «.Lasciatemelo, me lo ha regalato mia madre! ». Vollero anche il portafogli, con dentro so mila lire. Il Castore diede un'occhiata al contenuto e non fu soddisfatto: <Devi.darmi tutti i soldi che hai, presto!». In quel momento il soldato scese dall'auto e portò una mano alla tasca posteriore dei calzoni. I rapinatori temettero che volesse prendere un'arma. Vi fu un attimo di silenzio. Poi il Castore sparò un colpo, raggiungendo la vittima ad una gamba. Mentre l'artigliere si gettava a terra, sparò un altro proiettili, elio gli trafisse il cuore uccidendolo. Ora i banditi diceno che l'omicidio non era nei loro piani. Appena videro cadere il Dallerba, i due fuggirono. Il Bosatra perso la testa e corsa verso la « 1900 » supplicando il Minotti ad andarsene subito. L'auto parti lasciando solo nei camiti lo sparatore che girò per un'ora, senza orientarsi, mentre la polizia richiamata dalla Conti perlustrava il rione. Sì ritrovarono, tutt'e tre, il giorno successivo. Decisero di scomparire per qualche giorno. Bosatra stette fuori Milano fino a lunedì. Minotti si rintanò in casa e ci restò fino a quando gli agenti non lo hanno catturato. L'assassino, invece, mostrando una forte carica di cinismo, non ha abbandonato la città: domenica, anzi, dopo aver letto sui giornali il racconto del delitto, si è recato allo stadio eli San Siro e ha assistito, tranquillamente, alla partita di calcio Milanlntcr. Nessuno dei tre è inccnsu- Frlanmecaspnachstiulprni Bopelo vepigufoquGireomfunecati,evPopozioglvaasglde■ ICulecsdnpsnpliebStalel'rato. Bruno Castore è stato ini prigioni por furto. Ha una ° bimba di dm anni, Cinthia. v,. toAlto, robusto ha l'aspetto di\iun «duro», mio padre, Vi«o-lsrio mori nel 19S0 in Valter- ,mmenza decapitato dal cavo ili tuna teleferica. In cerca di la-j invoro, Bruno andò prima in l d Francia e si trasferì poi a Milano con la madre che, per meintenerlo, dovette fare la cameriera. In seguito egli sposò una brava giovane, Anna Azzolino, e costrinse anch'essa a lavorare come domestica. Un paio di settimane fa, ultimato il servizio militare prestato nel corpo degli alpini a Bolzano, conobbe Battista Bosatra. Questi, pregiudicato per furto, è scapolo e vive allo spalle della madre, una povera donna anziana che è impiegata in una stireria. La figura di Pietro Minotti è più fosca, i suoi precedenti sono quelli di un criminale incallito. Già condannato a 10 anni di reclusione per concorso in omicielio, rapina e altri reati, fu coinvolto nell'ottobre 19.'ts nell'uccisione del custode del carcere eli Rho, Angelo Casati, durante un. tentativo di evasione. Come sono stati arrestati? Polizia e carabinieri hanno portato a termine una operazione esemplare. Sulle prime gli stessi funzionari disperavano di riuscire a scoprire gli assassini. Troppo pochi erano gli elementi che la fidanzata dell'ucciso era in grado di for nire. E uno di questi elementi avrebbe potuto portarli fuori strada. Carla Conti aveva dichiarato che i rapinatori parlavano con accento meridionale. Due di essi invece sotto lombardi e uno piemontese. Da venerdì sera almeno un migliaio, fra agenti e carabinieri, avevano rovesciato i bassifondi della metropoli, fermando centoventi teddy boys sospetti, visitando decine di locali pubblici. Durante un rastrellamento fu catturato un barbiere, abitante a Porta Ticinese, che pareva sapere molte cose sull'aggressione di Greco. Messo a confronto con Carla Conti, non venne riconosciuto. Però i funzionari continuarono a interrogarlo fino a quanilo pare che qualche cosa sia uscito dalle sue labbra: il nome del Castore. E stanotte una pattuglia ha suonato alla porta dell'assassino. E' venuta ad aprire la moglie, tenendo la piccola Cinthia fra le braccia. Bruno Castore dormiva. Quando s'è svegliato e ha visto gli uomini in divisa ha detto soltanto: «Voi commettete un errore enorme». Qualche ora dopo confessava il delitto. L'assassino, Bruno Castore, di 25 anni, e il capobanda che aveva ideato il colpo, Pietro Minotti (Tele-foto) IIIIIIINIIMIIinilMIIIUIIIIIIIIIMIMIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIin Battista Bosatra esce dal Palazzo di Giustizia (Tel.) ■ IIIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll'llllllllllllllllIIIIIIB