"Tutti sembrano ritenere che l'incontro dei Grandi ci sarà,,

"Tutti sembrano ritenere che l'incontro dei Grandi ci sarà,, 11 primo rapporto ai Comuni del capo del governo inglese "Tutti sembrano ritenere che l'incontro dei Grandi ci sarà,, / governi occidentali sono concordi «sui punti principali* della procedura - I progetti per l'« ispezione e la riduzione" degli armamenti (Nostro servizio particolare) Londra, 25 marzo. <I problemi che dividono l'Occidente dall'Unione Sovietica v i su9i alleati sono certamente con plessi, ma non credo innolvf'W. .'o sono certo che sia ".cr.tr- u vere compiere ali sforzi più seri per risolvere tali problemi mediante negoziati. Questo processo è ora in corso e spero che la Camera consideri i nostri viaggi «» contributo a tale risultato ». E' con questa incoraggiante visione della scena, diplomatica internazionale che Macmillan ha oggi terminato il suo atteso « rapporto » alla Camera dei Comuni sui viaggi compiuti, in queste ultime settimane, al di qua e al di là della cortina di ferro. Il Premier aveva l'aspetto di un uomo soddisfatto e sicuro di sé: era di ottimo umore, e ha divertito i deputati con alcune vivaci riiposte. Prima di iniziare il suo discorso, ha ringraziato, come consuetudine, la Camera per l'< indulgenza > con cui ha accettato le lunghe assenze all'estero sue e del ministro degli Esteri. I dubbi che ancora potevano esistere sulla convocazione dx un incontro alla vetta, sono stati dispersi dalla risposta del premier a una interrogazione di Hugh Gaitskell, il leader laburista. Questi aveva chiesto se i capi del governo si riuniranno in ogni caso, quali che saranno i risultati della conferenza dei ministri degli Esteri, e Macmillan, cortese e sorridente, ha replicato: cNon posso dire nulla di preciso prima dell'invio a Mosca della nota occidentale congiunta, ma, per quanto riguarda le probabilità di vedere convocato un incontro al vertice, posso far notare che tutti sembrano ritenere che ve ne sarà una». II premier ha comincin.to dicendo che il problema più urgente era quello della < procedura», di come cioè pervenire a fruttuosi incontri con i russi. <I progressi compiuti a Parigi e a Bonn — egli ha riferito — sono stari assai soddisfacenti. Poi, a Washington, il presidente ed io ci siamo accordati sui punti pnncipaJi delle nostre disposte all'ultima nota sovietica. Il processo di consultazione con i nostri alleati della Nato non è ancora completo, ma noi speriamo che le risposte occidentali possano essere consegnate durante la giornata di domani. Esse esporranno le nostre idee sul metodo e sulla data dei negoziati, sia per quanto concerne un incontro dei ministri degli Esteri, proposto per maggio, sia per quanto concerne un convegno dei capi di governo, durante l'estate ». < Ma, naturalmente, — ha aggiunto Macmillan — si è parlato anche di questioni di sostanza. Non abbiamo tentato di definire nei dettagli una posieio ne comune occidentale su tutti i problemi, ma abbiamo avuto utili discussioni preliminari sulla linea di approccio ». Il Primo ministro non ha voluto scendere nei particolari, e ha citato solo, degli argomenti discussi nelle varie capitali, fra l'altro « le idee per una zona di ispezione e di limitazione degli armamenti », i favori della conferenza di Ginevra per la sospensione delle prove nucleari, e x problemi della « interdipendenza economica » del mondo libero. Per quanto riguarda la questione di Berlino, Macmillan ha detto, in tono solenne, che tl'Occidente deve rimanere saldo nei suoi principi basi/ari. Questi' principi ci impongono di mantenere nei confronti di Berlino-Ovest una posizione che permetta a S milioni e 250 mila cittadini di vivere la vita che si soìio scelta ». Macmillan ha quindi risposto ad alcune interrogazioni. A Gaitskell, che gli chiedeva in cosa consistessero le « nuove idee» sulla sospensione dei col¬ laudi nucleari e perché non si sia ancora conseguito un accordo con i russi su questo problema, egli ha detto: « Vi sono parecchie idee e sono ancora dibattute, ma si basano tutte sull'accettflzione, in linea di principio, di un valido sistema di controllo. Fino a quando uno Stato possiederò potere di veto contro le ispezioni, tutte queste idee saranno irrealizzabili ». E al laburista Morrison, il quale gli chiedeva se non vi fosse il pericolo di un ritiro Col Continente europeo dell:: truppe americane, il Premier ha replicato: « Sarebbe questo un evento cosi tragico che non oso nemmeno raffigurarlo ». Prima di recarsi al Parlamento, Macmillan e Scluiyn Lloyd, nel corso di una lunga seduta di gabinetto, avevano informato i loro colleghi dei risultati della missione a Washington e delle nuove prospettive diplomatiche. m. ci.

Persone citate: Hugh Gaitskell, Macmillan

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Gaitskell, Ginevra, Londra, Mosca, Parigi, Unione Sovietica, Washington