Ucciso un bracciante uscito di casa sopprimono un involontario testimone

Ucciso un bracciante uscito di casa sopprimono un involontario testimone Due morti e due feriti in imboscate nel Palermitano Ucciso un bracciante uscito di casa sopprimono un involontario testimone Un vecchio su un carrello, colpito dalle scariche è salvalo dal mulo datosi alla fuga - Guardia campestre assalita e ferita mentre attende la corriera - Gli assassini sono rimasti sconosciuti (Dal nostro corrispondente) Palermo, 23 marzo. Due sanguinosi agguati si sono registrati stamane all'alba nel Palermitano. Il primo episodio di delinquenza è avvenuto nel centro di Borgetto, dove due individui hanno ucciso con tre scariche di fucile caricato a panettoni il pregiudicato Leonardo Cusenza, di 56 anni, e Con un'altra scarica hanno fulminato il contadino Salvatore Rizzo, di 46 anni, e ferito il padre di questi, Stefano, di 78 anni, involontari testimoni del delitto. Verso le ore 5, il bracciante agricolo Leonardo Cusenza usciva di casa per recarsi a lavorare nei campi. Aveva percorso pochi metri quando due individui, col volto seminascosto da un fazzolettone scuro, armati di doppiette a canne mozze sbucavano da un vicolo e gli sparavano contro. Per quanto colpito alle spalle dalla scarica * a lupara », il Cusenza tentava correndo di rag giungere una via trasversale, ma poco dopo crollava a terra agonizzante. Gli assassini, cani, minando lentamente, lo rag giungevano e gli esplodevano contro a bruciapelo un'altra fucilata uccidendolo. Salvatore Rizzo e il padre Stefano si trovavano a poca distanza dal punto dove era stramazzato al suolo il Cusenza: stavano preparando il loro carro agricolo. Il vecchio era seduto sul veicolo. I banditi stavano per darsi alla fuga quando si accorgevano dei due testimoni. Temendo di essere stati riconosciuti ritornavano sui loro passi e sparavano altre fucilate che fulminavano Salvatore Rizzo e ferivano di striscio il padre, colpendo anche il mulo aggiogato al carro. Il quadrupede, imbizzarritosi, si dava alla fuga, tirandosi dietro carro e conducente che cosi riusciva a salvarsi. Gli assassini infatti, credendo di avere ucciso anche il vecchio Rizzo, fuggivano verso Partinico. Pare che il movente di questo delitto sia la vendetta; il Cusenza infatti era ritenuto responsabile di numerosi furti di bestiame e dell'assassinio di due mafiosi: Gaetano Geloso, ucciso a Montelepre alcuni mesi addietro, e Gioacchino D'Arrigo, soprannominato c il colonnello », abbattuto a fucilate nel giugno dello scorso anno in territorio di Borgetto L'altro sanguinoso episodio è avvenuto a Misilmeri, piccolo centro agricolo del Palermi¬ tano. Tre sconosciuti hanno aggredito la guardia campestre Agostino Schimmenti, di 31 anni, ferendola gravemente con una fucilata * a lupara», riuscendo quindi a far perdere le loro tracce. Lo Schimmenti, verso le 5 di stamane, in divisa e armato di fucile, attendeva nella piazzetta del paese l'arrivo della autocorriera che doveva condurlo a Fortella di Mare, dove doveva prestare servizio di guardia in alcuni giardini. Improvvisamente tre banditi lo circondavano impedendogli di imbracciare l'arma. Senza dire parola, uno dei tre sconosciuti gli sparava contro una fucilata. Visto a terra la loro vittima, gli aggressori fuggi vano. «Mio marito non ha mai li tigato con nessuno — ha dichiarato la moglie dello Schim menti —, non ha mai fatto ingiustizie né prepotenze ». Anche in questo caso, però .sembra che la vendetta sia il movente del delitto, perché lo Schimmenti denunciò alcuni furti commessi recentemente nelle campagne e identificò gli autori di un assassinio avve nuto tempo fa a Misilmeri. f. d.

Luoghi citati: Borgetto, Misilmeri, Montelepre, Palermo, Partinico