Il Politecnico compie cento anni

Il Politecnico compie cento anni Il Politecnico compie cento anni E' la più antica scuota italiana per ingegneri - Occorrono mezzi sempre più vasti per adeguarsi al progresso della scienza In questi giorni, mentre la popolazione scolastica universitaria si dirada per l'avvento delle ferie pasquali, non passerà forse inosservata la presenza in città di un folto gruppo di giovani allievi ingegneri qui convenuti, oltre che dall'Italia da altre undici nazioni, per partecipare ad un seminario di studio sui problemi delle fonti di energia. Il seminarlo si inquadra nelle manifestazioni celebrative del centenario del Politecnico. Data infatti dal 1859 la legge Casati che istituì in Torino una R. Scuola di applicazione per gli Ingegneri, primo fecondo seme della nostra istituzione. Le associazioni degli studenti e degli ex-allievi hanno voluto anche in questa occasione dimostrare il loto attaccamento al Politecnico ed il loro desiderio di collaborazione partecipando in¬ sieme con docenti ed amministratori ad un Comitato promotore delle manifestazioni centenarie. Primo frutto di questa collaborazione è l'attuale seminarlo: esso sarà subito dopo seguito da una competizione sciatoria, che darà modo ai giovani provenienti da lontano di approfittare delle nostre belle chine nevose. Per commentare l'opportunità del tema scelto dagli stessi studenti per il loro seminarlo, mi limiterò a sottolineare quanto assillante diventi, nella moderna società bisognosa di sempre maggiori disponibilità di energia, Il problema di procurarsela, mentre si prospettano possibilità di sfruttamento di sorbenti nuove apparentemente illimitate, come quelle nucleari. Il tema si attaglia poi particolarmente a Tcrino, perché proprio qui per opera di un nostro professore, Galileo Ferraris, si sono compiuti I primi, esperimenti di trasporto dell'energia elettrica a distanza su scala industriale, rendendo possibile il sorgere di grandi industrie lontano dalle fonti. Il seminario rappresenta 11 primo dei festeggiamenti dell'anno accademico centesimo, che culmineranno nell'autunno con una cerimonia ufficiale alla quale saranno invitate lo rappresentanze degli atenei italiani ed "steri; dl questo anno accademico che si è iniziato con un avvenimento, memorabile negli annali del Politecnico; i inaugurazione della nuova sede, a venuta 1*8 novembre 1958 aila pret ^nza del Capo dello Stato. Non è ini il caso di far la storia àr\ Politecnico e delle sue sedi. Mi limiterò a ricordare come accanto alla Scuola dl applicazione e con finalità analoghe sorgesse fin dal 1S62 il cosidotto Museo industriale. Mentre la prima formava Ingegneri civili secondo lo schema tradizionale delle scuole francesi dl ponti e strade, il secondo formava con ordinamenti più liberi Ingegneri industriali. . I dpc Istituti, entrambi celebrati per serietà di stlidi e valenti,. ,ii docenti, ebbero'.po'* parecchi decenni vita indipendente In sèdi separate: il Castèllo dèi Valentino là prima, il palazzo di via Ospedale il secondo, finché nel 1906 si addivenne alla loro fusione in un unico organismo, che ricevette quel nome di « politecnico» rimasto poi sempre, anche se In qualche periodo solo ufflciusamente, a designare la più antica scuola italiana di formazione degli Ingegneri, Il veto formulato fin dal principio che alla unità di organizzoz' ine corrispondesse anche una uniti: ai sede, non doveva trovai re la sua realizzazione che cinl'iuant'annl dopo, quando le distruzioni belliche resero indifferibile la soluzione del problema. In questi cento anni di vita trascorsi in un periodo denso di sconvolgimenti politici mondiali, e, ciò che forse ancor più conta per la Scuola, di vertiginoso progresso tecnico, come ha risposto II Politecnico alle sue finalità? Sono oggi i suoi ordinamenti, le sue attrezzature, il suo personale dl ogni ordine e grado, capaci dl mantenerlo all'altezza della fama acquisita? Al primo quesito risponde sinteticamente proprio questa fama universalmente riconosciuta come ben meritata. Al secondo quesito non è lecito forse rispondere a chi rappresenta ufficialmente il Politecnico. Una cosa riteniamo però di poter serenamente affermare, che la responsabilità dell'alta tradizione è da tutti vivamente sentita e che se non verranno a mancare I mezzi anche materiali necessari, essa sarà non solo mantenuta, ma doverosamente accresciuta. Antonio Capetti Rettore del Politecnico

Persone citate: Antonio Capetti, Galileo Ferraris, Ingegneri

Luoghi citati: Italia, Torino