Segni si è incontrato con Debré e viene ricevuto oggi da De Gaulle di Sandro Volta

Segni si è incontrato con Debré e viene ricevuto oggi da De Gaulle Segni si è incontrato con Debré e viene ricevuto oggi da De Gaulle ti ruolo che l'Italia potrebbe avere ne.le trattative con Mosca - Critiche di Norstad al ritiro della Flotta francese dalla Nato - L'alleanza atlantica difenderà l'Algeria se aggredita dall'esterno (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 marzo. Qual è la parte che l'Italia avrà nelle eventuali trattative fra Est e Ovest? La questione, che non poteva naturalmente venir risolta oggi a Parigi, è stata al centro delle conversazioni che Antonio Segni e Giuseppe Fella hanno avuto con Michel Debré e Couve de Murvllle. Sotto questo punto di vista, l'accordo fra i due governi è stato complèto, tanto più che gl'italiani non avevano da sostenere posizioni troppo rigide, ma si sono anzi dichiarati pronti a intonare la propria azione con la strategia diplomatica generale dell'Occidente. Il primo incontro della giornata è stato stamane, quando Pella ha ricevuto — nel suo albergo — Benvenuti, segretario generale del Consìglio dell'Europa, e Bombassei, delegato permanente italiano nello stesso Consiglio. Poi il nostro ministro degli Esteri è andato all'ambasciata d'Italia, dove è stato raggiunto poco dopo dalla signora Golda Meir, ministro degli Esteri di Israele, accompagnata da Jacob Tsur, ambasciatore israeliano a Parigi. Soltanto dopo questi colloqui sono incominciate le conversazioni franco-italiane. Segni e Pella, accompagnati dall'ambasciatore Vitetti, sono andati alla Presidenza del Consiglio francese, dove sono stati ricevuti da Debré, Couve de Murville e dai funzionari del Qua! d'Orsay. Le discussioni, interrotte durante la colazione offerta dal primo ministro Debré, sono continuate fino alle 15 e 50. Poi il presidente Segni è andato a visitare il nuovo pa;lazzo dell'Unesco ed ha avuto successivamente un incontro con il ministro della Difesa francese, Pierre Guillaumat, mentre 1 due ministri degli Esteri hanno ripreso i colloqui al Quai d'Orsay, fino all'ora del pranzo offerto dall'ambasciatore d'Italia. Tanto da parte italiana quanto da parte francese è stato affermato ufficialmente che gli incontri si sono svolti nella più grande cordialità e che non esiste nessuna divergenza sostanziale nel punto di vista di Parigi, di Roma e di Londra sul problema tedesco. E' difficile però stabilire fino a che punto debba intendersi questa identità di vedute su altri problemi, perché 11 generale Lauris Norstad, comandante supremo alleato in Europa, con il quale Segni e Pella ebbero ieri sera il primo incontro parigino, ha affermato stamane, ad una colazione offertagli dalla stampa diplomatica,- che la decisione francese di ritirare in caso di guerra la propria fiotta dal comando della Nato è < una rinunzia al concetto generale d'integrazione delle forze atlantiche e, per ciò, tale decisione è estremamente inquietante >. Il generale ha poi annunziato di preparare una relazione sull'iniziativa francese ed ha dichiarato: «Sarebbe tuttavia inesatto pretendere che il cambiamento di comando d'una forza relativamente poco importante (un terzo della flotta francese del Mediterraneo) possa avere conseguenze decisive sul successo o insuccesso della Nato ». Norstad ha anche affermato che < contrariamente a certe informazioni pubblicate dai giornali, la VI Flotta americana passe rebbe sotto 11 suo comando in caso di guerra». Un'altra importante dichiarazione del comandante alleato è che c in caso di aggressione esterna di cui fosse vittima l'Algeria, le forze della Nato interverrebbero in virtù del Patto atlantico per la difesa di quel territorio ». L'insieme di queste dichiarazioni illustra gli argomenti che Lauris Norstad trattò ieri sera con i ministri italiani. In quanto alla partecipazione dell'Italia ad eventuali trattative fra Est ed Ovest, i portavoce dei due governi hanno dichiarato che <le conversazioni di oggi hanno permesso di stabilire una completa unità dì vedute. Nella riunione a cui hanno partecipato i due capi di governo, la discussione si è svolta sul problema di Berlino e su tutti i problèmi sollevati dall'iniziativa sovietica del 27 novembre. I quattro ministri hanno proceduto ad un esame molto approfondito delle diverse questioni che si pongono a questo riguardo: hanno fatto un resoconto reciproco dei colloqui che hanno avuto in precedenza con altri capi di governi alleati. Come le precedenti conversazioni franco-tedesche, franco-britanniche e italo-britanniche, anche i colloqui di oggi devono servire a preparare le trattative con il governo sovietico ». Nell'incontro del Quai d'Orsay, invece, Pella e Couve de Murville hanno parlato principalmente dei problemi del Vicino Oriente, del Mediterraneo e dell'Africa. I due ministri « hanno constatato che esiste fra di loro una grande comunità di punti di vista» Hanno trattato anche alcuni problemi europei, ma, secon do i portavoce ufficiali, <mol to brevemente ». Gli stessi portavoce non hanno tuttavia nascosto che a differenza degli altri problemi, « per ciò che riguarda più particolarmente la zona di ispezione e limitazione degli armamenti nell'Europa centrale proposta da Macmillan, i punti di vista di Parigi, Ro ma e Washington sono estremamente vicini, ma ci sono certe sfumature fra queste posizioni e quella di Londra». Domani il Presidente dèi Consiglio ed il ministro degli Esteri dell'Italia saranno ospiti di De Gaulle all'Eliseo. Sandro Volta