Kruscev accetta la conferenza dei 4 ministri e nega d'aver posto un ultimatum per Berlino

Kruscev accetta la conferenza dei 4 ministri e nega d'aver posto un ultimatum per Berlino Colloquio con 300 giornalisti in una storica sala del Cremlino Kruscev accetta la conferenza dei 4 ministri e nega d'aver posto un ultimatum per Berlino "Indicando il termine di sei mesi, abbiamo voluto affrettare le trattative,, - Dopo la riunione ministeriale a Ginevra -NI maggio, "seguirà certamente un incontro al vertice,, - Nuove minacce di pace separata con Pankow, se non verrà trovato un accordo - Aspre battute: Adenauer "sembra un giovane gallo da combattimento,,; Nassfer "è una testa carda,,; il generale americano Taylor "in Russia sarebbe processato come bellicista,, (Nostro servizio particolare) Mosca, 19 marzo. Nikita Kruscev ha accettato oggi Vinvito occidentale ad una conferenza dei ministri degli Esteri sulla questione tedesca, ma nel contempo ha ribadito il desiderio della Russia che tutti i paesi alleati contro la Germania nazista nella seconda guerra mondiale partecipino alle discussioni per la stesura e la firma del trattato di pace. Il Primo ministro sovietico ha reso noti i suoi punti di vista in una conferenza-stampa al Cremlino: un avvenimento davvero inconsueto. E' significativo che egli abbia aderito alla proposta occidentale ancor prima di averla ricevuta ufficialmente: le potenze dell'Ovest stanno ancora redigendo le nuove note da inviare a Mosca. Altrettanto importante, commentano stasera gli osservatori occidentali nella capitale sovietica, è che Kruscev abbia indicato come data accettabile per la 111111111111e11 ' 11 r111111111111111111111e1111 - : :,.•11i i> >.. conferenza dei miniatri degli Esteri Vii maggio, una. data cioè piuttosto avanzata, rispetto a quelli che'-.erano i primi desideri-espressi jlósca. D'altro canto, il Primo ministro, che appariva di eccellente umore, e a suo agio come sempre in genere, di fronte ai trecento corrispondenti intervenuti, ha tenuto a sottolineare che non si è mai sognato di inviare all'Occidente un ultimatum con scadenza al 87 maggio. « Vi siete lasciati impressionare », ha detto, < dalla propaganda che altera la nostra posizione, se credete che nelle nostre note abbiamo posto ultimatum. Abbiamo presentato le nostre proposte con il pensiero che se erano occorsi il, anni per preparare la fine della guerra, ne sarebbero potuti passare uno o due prima che ricevessimo una risposta alle nostre offerte Quindi abbiamo cercato di trovare il miglior sistema per avere una data; guardammo il soffitto e stabilimmo che sei mesi sarebbero bastati. La data del 27 maggio — ha continuato Kruscev — non è stata posta come ultimatum, ma come limite di tempo approssimativo. Saremo soddisfatti se riusciremo a risolvere in sette mesi il problema di Berlino. Ma noi non contempliamo alcuna azione. Se le nostre proposte incontreranno un rifiuto, o se non avremo risposta, firmeremo un trattato di pace con lo repubblica democratica tedesca ». La conferenza-stampa di Kruscev — la seconda del genere — è stato organizzata con la precisione e la minuzia di una produzione cinemato grafica. La sala in cui si à svolta, al Cremlino, era un tempo luogo di riunione dei capi della chiesa ortodossa russa. TI ministro degli Esteri Gromyko e due traduttori accompagnavano Kruscev quando è entrato nella sala. Quattro ste nografe erano già al loro po sto, pronte a registrare le rapide parole del dinamico premier. Kruscev ha abbondato in citazioni di proverbi russi e in battute umoristiche, spesso sorridendo (e allora si vedevano' brillare i denti d'oro). Alla fine della conferenza (era il ministro degli Esteri a leggere le domande dei giornalisti cui Kruscev poi rispondeva) i corrispondenti hanno applaudito; e il premier, all'uso russo, ha risposto batten do anche lui le mani. Egli aveva cominciato leggendo una dichiarazione sulla conferenza per la pace con la Ger mania, dicendo che unico scopo della politica di Mosca è di vedere scomparire per sempre le nere nubi di una nuova guerra: <Ci appelliamo ai governi di tutti i Paesi che hanno preso parte al conflitto con la Germania hitleriana, perché sieda no con noi al tavolo di discus sione. Vorremmo ohe i governi occidentali, gettate da parte le folli minacce dei loro generali e ammiragli al nostro Paese, se dessero con noi al tavolo dei negoziati. Se avranno proposte sensate da fare, siamo pronti a esaminarle con le nostre. Noi abbiamo fatto le nostre proposte, ora tocca agli occidentali. Noi faremo il possibile per il successo dei negoziati ». Subito dopo, Kruscev ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se la data dell'll maggio gli sembrasse accettabile per il convegno dei ministri degli Esteri. Ha risposto che per quanto le potenze occidentali non abbiano ancora risposto alla nota sovietica del B marzo si è diffusa notizia che esse intendano suggerire il giorno 11 maggio. « Adesso attendiamo la risposta, e io non voglio precipitare le cose. Se gli occidentali suggeriranno VII maggio per noi andrà bene, e accetteremo ». Il premier sovietico ha poi affermato che le dichiarazioni fatte da Eisenhower alla tv costituiscono un tentativo di calmare il popolo americano, che in precedenza il Presidente aveva spaventato parlando di guerra. Ora la buona disposizione di Eisenhower ai negoziati alla sommità « contiene semi di buonsenso e di ragionevolezza, anche sé il. Presidente ha avanzato molte riserve ». Nonostante questi <se> — ha proseguito Kruscev — < noi sappiamo che gli eventi progrediranno nella direzione giusta, e che alla fine vi saranno sia una conferenza dei ministri degli Esteri sia una riunione successiva dei capi di governo ». Durante la recente visita di Harold Macmillan, ha aggiunto Kruscev, si è avuta l'impressione che anche il premier britannico sia favorevole all'incontro dei capi di governo. Ed ecco altri punti fondamentali della conferenza-stampai: l'Urss riconosce i diritti e gli obblighi derivanti agli occidentali, per Berlino Ovest, dalla capitolazione tedesca, ma ritiene che sia ormai tempo, dopo quattordici anni, di concludere un trattato di pace che invalidi tali diritti « doveri. Anche in caso di stipulazione di un trattato di pace fra la Russia e la Repubblica democratica tedesca, le truppe sovietiche resterebbero nella Germania Orientale. Il loro ritiro sarebbe subordinato a un accordo fra la Nato e il Patto di Varsavia. Kruscev ha affermato che l'Unione Sovietica ha già ridotto i suoi effettivi di oltre due milioni di uomini, senza che questa misura abbia trovato eco in Occidente. < Ma teniamo le nostre polveri all'asciutto », ha soggiunto. Un giornalista sovietico ha chiesto a Kruscev la sua opinione sulle dichiarazioni attribuite all'ammiraglio Arleigh Burke e al generale Maxwell Taylor, secondo cui essi avrebbero consigliato una- guerra totale con armi nucleari in caso di conflitto per Berlino. « Posso solo dire », ha detto Kruscev, < che quando Dio vuol punire qualcuno, prima gli toglie la ragione. Così ha agito in questo caso. Se Burke e Taylor fossero cittadini sovietici il procuratore Rudenko li perseguirebbe. Ma negli Stati Uniti le leggi sono diverse. Burke ha detto che occorrerebbero da due a quattro giorni per distruggere l'Urss E' evidentemente un mediocre matematico. Applicando la stessa formula, quanti giorni occorrono per distruggere gli Stati Unitit Burke dovrebbe pensare al suo paese e ai suoi alleati ». Kruscev ha risposto ad una mia domanda affermando che Nasser è <giovane » e ha <la testa calda ». Ma ha aggiunto: «Io penso che noi possiamo conservare relazioni amichevoli sia con la Rau (Egitto e Siria) sia con Virale. Noi siamo per la non ingerenza negli affari degli altri paesi. E' stato piacevole incontrare Nasser, ma ora egli sta intraprendendo qualcosa ohe è al disopra della sua statura. Questo è pericoloso ». Quanto al cancelliere Adenauer, Kruscev ritiene che egli si comporti come <un giovane gallo da combattimento, che incita i suoi alleati a fare la guerra. Fortunatamente so¬ nqfdpmpctrcpuspstcsmz no più saggi di lui, sanno quando fa freddo e quando fa caldo. Adenauer comprenderebbe, se si preoccupasse per il suo popolo, che la Germania occidentale sarebbe la prima ad andare in fiamme in caso di guerra. Ed ha un'età t ile che dovrebbe comprendere. Inoltre, occupa una carica che richiede comprensione, appartiene al partito cristiano, ha i requisiti per essere un uomo buono « gentile. Se la sua Chiesa vuole trovare una punizione per hti, dovrebbe scomunicarlo ». < Sarebbe disposto a incontrarsi con Adenauert > ha chiesto un giornalista. Kruscev ha risposto: « Come Primo ministro non posso pran zare sempre non commensali di mia scelta. Sono disposto a incontrare chiunque per la causa della pace ». Circa il suo suggerimento di dislocare a Berlino Ovest reparti delle quattro grandi potenze, ha negato che ciò sia stato provocato dal fermo atteggiamento occidentale. Si tratta invece del desiderio di mostrarsi ragionevoli e flessibili; e poiché qualcuno si preoccupa del possibile ricorso alla violenza è stato suggerito di lasciare a Berlino Ovest truppe che garantiscano l'indipendenza della città. Ha interloquito Gromyko: <Vorremmo anche avere truppe neutrali a Berlino Ovest ». Elegante in un abito nero con cravatta color crema, due medaglie d'oro di < eroe del lavoro » e la colomba della pace all'occhiello, Kruscev ha concluso la conferenza-stampa con le parole: < Grazie molte per l'attenzione, e arrivederci ». Henry Sìiapiro Kruscev mentre parla ai trecento giornalisti (T-elef.)