Lo corrente di Fontani si è divisa rendendo più incerto la situazione di Vittorio Gorresio

Lo corrente di Fontani si è divisa rendendo più incerto la situazione II Consiglia nazionale cf«c« riunito per la nomina del segretario Lo corrente di Fontani si è divisa rendendo più incerto la situazione Movimentata seduta del gruppo di «Iniziativa democratica» in un convento sul Gianicolo - Una trentina di componenti si dichiara contraria al «ritorno immediato», 17 appoggiano l'ex-segretario, altri sono incerti - Polemiche durante i lavori del Consiglio: la.votazione rinviata a questa notte o a lunedì - Un appello di Zoli all'unità del partito: «La democrazia cristiana è ancora forte, ma si va allargando la tendenza all'anarchia» (Dal nostro corrispondente) Roma, 14 marzo. Il Consiglio nazionale della de, su proposta del suo presidente, sen. Zoli, ha deciso di rinviare a domani il dibattito sulle dimissioni dell'on. Fanfani da segretario del partito. Solamente domani sera, ed anzi probabilmente nella notte da domenica a lunedì, sarà dunque possibile sapere se la maggioranza è favorevole ad un suo ritorno immediato a Palazzo del Gesù, e se egli stesso si considererà soddisfatto della votazione, e per conseguenza si dirà d<-posto a ritirare le dimissioni. La proposta fatta da Zoli di mettere al primo punto dell'ordine del giorno il giudizio sulla soluzione della crisi governativa rinviando al secondo la questione della segreteria del partito, è stata da lui stesso motivata con l'opportunità di evitare che \ina preventiva soluzione del « caso Fanfani » costituisse un implicito . apprezzamento sulla formula adottata per il governo. In altri termini, una eventuale rielezione di Fanfani avrebbe potuto sembrare un gesto polemico nei confronti di Segni ancor prima che si cominciasse a valutare il suo operato. A questa motivazione ufficiale è tuttavìa necessario che ne venga aggiunta una seconda, probabilmente ancora più valida: la ragione vera dell'inversione dell'ordine del giorno è che i sessanta componenti la corrente di c Iniziativa democratica », la corrente più forte e perciò determinante delle decisioni finali, non hanno ancora trovato un accordo circa l'atteggiamento da tenere sul caso Fanfani. La corrente si mantiene difattl divìsa in va¬ rie sottocorrenti, e per conseiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiB guenza, parallelamente ai la-I vori del Consiglio nazionale democristiano, per tutta la giornata si sono svolti i lavori del contro-Consiglio di < Iniziativa democratica». Ufficialmente, dunque, le soluzioni vengono cercate nell'aula magna della « Domus Mariae >, ma in effetti saranno trovate nel convento delle suore Dorotee che gli « iniziativisti » hanno prescelto per riunirsi. E' quanto basta per far comprendere come il partito sia lontano da quell'unità che 11 sen. Zoli, aprendo stamane i •lavori, ha tanto fervidamente invocato. Egli stesso del resto, non ha voluto nascondere nulla della penosa situazione di crisi in cui si trova il partito di maggioranza, e in proposito ha detto parole molto amare e molto gravi. Fra l'altro ha dichiarato di aver sentito il dovere, in questi giorni, di arrogarsi poteri anche maggiori di quelli che Io statuto riconosce al presidente del Consiglio nazionale, avendo giudicato che la situazione ha i caratteri di una pericolosa emergenza. In questo senso, possono venire citati alcuni passi molto significativi del suo pessimistico discorso. < La de è ancora forte e non ha, malgrado tutto, perduto ancora nulla della sua forza, ma sarebbe da ciechi confidare con certezza nel perseverare di questa forza ». « Quelle screpolature che qualche anno fa sembravano Interessare soltanto il vertice del partito, si sono diffuse come tossine ,in tutti gli organismi, ed oggi il partito presenta screpolature anche in profondità». «La costituzione di gruppi e tendenze che era vietata dallo statuto ha assunto una diffusione che ne ha fatto una regola: ciò ha determinato corrosione all'esterno e confusione all'interno ». « H partito non può resistere a lungo in questa situazione, ed in tutti è il timore che il congresso determini una profonda frattura, tale da indurre una parte dell'eletto rato a perdere fiducia in noi ed a passare ad altri partiti». «Nel partito si va allargando la tendenza all'anarchia». La seconda parte del discor so di Zoli è stata dedicata a GsrapniaeaZvriassumere, schematicamente ed obbiettivamente, le vicende che hanno portato alle dimissioni di Fanfani da presidente del Consiglio e da segretario della de ed alla formazione del nuovo governo Segni, e si è conclusa con la già citata proposta di invertire l'ordine del giorno. Nessuno ha fatto osservazioni, e sono quindi cominciati 1 lavori paralleli del Consiglio e del contro-Consiglio, rispettivamente nella «Domus Mariae», che è sulla Aurelia Antica, e nel convento delle Dorotee, che sorge sul Gianicolo, ad una distanza non Indifferente.' Primo oratore In Consiglio è stato l'avellinese De Mita della « sinistra di base », che ha criticato vivacemente la formula governativa di Segni, definendo « brigantesco » il fenomeno dei franchi tiratori che hanno portato alle dimissioni di Fanfani. Più moderato è stato il secondo oratore, on. Manzini, che pure ha espresso qualche preoccupazione per i voti che la de è costretta a ricevere da destra. Granelli, altro esponente della sinistra di base, ha chiesto essenzialmente che il partito conservi la sua autonomia nei confronti del governo: pur trovandosi costretto ad appoggiarlo, in questo modo non ne condividerebbe totalmente le pesanti responsabilità. Critiche ha mosso anche il sindacalista Scaglia, furente contro 1 franchi tiratori, mentre il ministro Andreotti si è abilmente richiamato alla necessità di tenere in conto la concretezza del programmi governativi piuttosto che l'astrazione o la alchimia delle alleanze e delle formule, alcune delle quali sono « aritmeticamente impossibili ». Donat Cattin ha sostenuto una tesi sostanzialmente con trarla, e così via, da un intervento all'altro, secondo un'alternativa di critiche vivaci e di ragionati consensi, senza però che nemmeno questi ultimi valessero a diradare la pesante atmosfera che incombeva sull' Auditorium della « Domus Mariae ». Rispetto al Consiglio della Via Aurella, aveva d'altra parte più importanza il contro-Consiglio del Gianicolo. Il sen. Zoli si è visto, infatti, costretto a rinviare di tre quarti d'ora (dalle 17 alle 17,45) l'inizio della seduta pomeridiana, poiché mancavano gli < iniziativisti », adunati in convento. Alcuni sono giunti alla spicciolata, ma alle sette e mezzo l'Aula Magna della « Domus Mariae » era rimasta ancora quasi vuota, tanto che Zoli. seriamente irritato, ha telefonato al convento per invitare in modo perentorio gli aderenti alla corrente di maggioranza a prender parte anch'essi ai lavori del Consiglio nazionale. Sono arrivati, finalmente, dopo una discussione che li aveva impegnati per quattro ore fra le mura del convento e li aveva trovati, in conclusione, persistentemente divisi tra di loro. Secondo alcune in- ■ìiiintiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitniHiiiiiiiiiiiiiiiiHi 7 a i i e a a e a i o e, i o o i - discrezioni, infatti, 31 « iniziati-' visti » si sarebbero pronunciati contro il ritorno di Fanfani e 18 per 11 ritorno immediato, secondo ' altri, sostanzialmente coincidenti, i contrari sarebbero stati 28, i favorevoli 17 e gli astenuti 2. Se queste cifre sono esatte, è difficile che Fanfani abbia domani una maggioranza. Fino ad ora, comunque, Fanfani non ha voluto compiere nessun gesto che potesse aiutare i sostenitori della sua causa. Ieri sera, nel corso della cena alla quale aveva invitato un gruppo di « iniziativisti » nella trattoria < Al monumento » di Ostia Antica, è stato deludente. Ha raccontato Zaccagnini di averlo invitato ad intervenire al lavori del Consiglio e di averne avuto una secca risposta: « Io non intendo dire nulla, spetta al Consiglio accettare o respingere le dimissioni ». « Ma se le respingesse, che cosa faresti?». «Mi riserverei un'ora di tempo per decidere ». « Sappi, comunque, che, se dovremo dare un voto, personalmente ti voterò contro ». < Personalmente ti ringrazio, perché contribuirai ad evitarmi una grave fatica». Da questo racconto fatto da Zaccagnini 1 radunati nel convento hanno compreso che il convito di ieri sera non si era svolto in un'atmosfera molto cordiale. L'on. Rumor ha proposto di fare un tentativo per evitare che in Consiglio nazionale non si voti a scrutinio palese sulla questione se accettare o respingere le dimissioni di Fanfani, ma intanto in via quasi privata e confidenziale i componenti del contro-Consiglio hanno cominciato a contarsi. Si sono date già le elfi e del favorevoli e dei contrari al ritorno del conturbante ex-segretario del partito; per chi conosce le persone, potrà avere Interesse sapere alcuni nomi degli aderenti al primo o al secondo gruppo. Fra 1 favorevoli ad un ritorno immediato di Fanfani e ad una votazione palese sulla que stione sono I seguenti consiglieri nazionali: Mattarella, Miiiiiiiiiiiiiiifiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiii Malfatti, Bucciarelli Ducei, Forlanl, Ardigò, Santoro Passarelll, Laura, Gioia, Barbi, De Stefanls, Piana, Ljone Raffaele, Glànquinto, Salomone, Sibille, Bologna, Curti, Radi e Rampa. Tra i contrari al ritorno, e invece favorevoli alla votazione segreta, sono i seguenti: Moro, Taviani, Colombo, Salizzoni, Zaccagnini, Russo, Magri, Gullotti, Morlino, Sarti, Cossiga, Dal Falco, Carraro, Fogolarl, Vecchiarelli, Piccolo, Berloffa, Truzzi, Gotelli, Conci, Badaloni, Dal Vit, Giacchetto, Oliva, Odorizi, Bottari, Benedetto, Pugliese. Alcuni sono incerti, come Ferrari Aggradi, Villa, Lattanzio e Scaglia. Ferrari Aggradi questa sera ha deciso di compiere un tentativo estremo, e, insieme a Mattarella e ad Odorizzi, si è recato a trovare Fanfani nella sua abitazione per convincerlo ad intervenire al Consiglio o almeno a pronunciarsi in qualche modo sulle proprie intenzioni. Il tentativo è andato a vuoto. Fanfani ha ripetuto pressoché testualmente quello che aveva detto ieri sera a Zaccagnini durante la cena al ristorante « Al Monumento » di Ostia Antica, con la sola variante di una conclusione che quasi sarcasticamente doveva rassicurare l'animo del volenteroso Ferrari Aggradi: « In ogni modo, sta tranquillo, perché qualunque debba essere Il risultato della votazione non ne sarò minimamente turbato ». Nel complesso, pertanto, la situazione questa sera si può riassumere così: Fanfani ha avuto dalla corrente di maggioranza (di cui, del resto, è stato in altri tempi il fondatore e Vanimatore) meno consensi di quanto probabilmente si attendesse. La corrente di maggioranza si è spaccata in due, ciò che fa salire a cinque 11 numero delle tendenze ufficialmente conosciute nella de. La situazione è così pesante che assai probabilmente, chiusi 1 lavori del contro-Consiglio, quelli del Consiglio dureranno ancora tutta la giornata di lunedì. Vittorio Gorresio iiiutiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiu iil Il li i è iPiccioni, Segni e ZjM ai tavolo dei lavori del Consiglio nazionale de (Telefoto) lllt i li htit

Luoghi citati: Bologna, Roma