"L'albero degli impiccati,, di D. Daves all'Ambrosio

"L'albero degli impiccati,, di D. Daves all'Ambrosio SUI/I/O SCHERMO "L'albero degli impiccati,, di D. Daves all'Ambrosio Come tante altre attrici, e ultimamente anche Sophia Loren, Maria Schell ha dovuto pagare a Hollywood quella specie di scotto che è una prova nel western. Se l'è cavata con poca spesa: qualche spicciolo di candore, qualche scampolo di sorriso e la solita diligenza. Da vediamo nella parte di una giovane Elizabeth che per un assalto di briganti alla diligenza In cui viaggia col padre, si ritrova orfana nelle aspre solitudini del Montana, a piedi, e accecata e cotta dal sole rovente. In queste pietose condizioni è raccolta e trasportata in un villaggio di cercatori d'oro dove presta ufficio di medico Gary Cooper, che a poco a poco le restituisce il candore della pelle e il lume degli occhi, difendendola dalla rozza curiosità di quella popolazione maschia e digiuna di ragazze. Questo medico ha dietro di sé il mistero che deve avere ogni eroe di western; e maniere autoritarie che gli suscitano molti nemici. Quando Elizabeth, per ripagare il suo benefattore, si mette anche lei a cercar oro, trova un prezioso giacimento e diviene ricca, odio e gelosia scattano, e il medico è costretto a gettare in un burrone un feroce aggressore. Lo aspetta allora l'albero ritorto che serve per le impiccagioni; ma in buon punto la ragazza si ricorda dell'oro e lo sparge a piene mani fra la folla inferocita. Chi pensa più al linciaggio? E la coppia, approfittando della confusione, si allontana verso un sereno futuro. Dal regista dell'Amante indiana e Destinazione Tokio era da aspettarsi di meglio che questo brodo piuttosto lungo dove gli episodi si succedono senza trovare un punto di presa, e che se arriva alla sufficienza lo deve a qualche buon effetto della fotografia a colori, a certo patetico fervore della Schell e al mestiere, qui invero alquanto inerte, del lungo Gary, intramontabile ma rugoso. , 1. p.

Persone citate: Daves, Gary Cooper, Maria Schell, Schell, Sophia Loren

Luoghi citati: Hollywood, Montana, Tokio