Fella illustra la posizione dell'Italia sui principali problemi internazionali di Vittorio Gorresio

Fella illustra la posizione dell'Italia sui principali problemi internazionali Alia vigilia della partenza per le capitali alleate Fella illustra la posizione dell'Italia sui principali problemi internazionali Fedeltà all'alleanza atlantica, ma vivo interesse per le aree del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Sud America Riconosciuta la possibilità di una zona smilitarizzata tra l'Europa occidentale ed orientale - La questione di Berlino • al centro dei prossimi colloqui con Macmillan - I rapporti tra il Mercato comune e la "zona di libero scambio,, (Dal nostro corrispondente) Roma, 12 marzo. I problemi internazionali del momento sono stati dibattuti starnano dalla Commissione degli Affari esteri del Senato, e successivamente ancora esaminati dal Consìglio dei ministri. Finalmente, stasera, si e tenuta una riunione interministeriale, anch'essa dedicata alla preparazione dei convegni internazionali dei prossimi giorni, ai quali interverrà il ministro Pella, che, com'è noto, deve recarsi a Bruxelles, a Londra, a Parigi ed a Bonn, nei giorni compresi fra il 15 ed il 21 del mese in corso. La sua relazione davanti alla Commissione degli esteri del Senato è durata un'ora e mezzo, ed ha toccato quattro argomenti: 1) Atlantismo ed europeismo; 2) Mediterraneo e Medio Oriente; 3) problema tedesco e rapporti Est-Ovest; 4) sicurezza e disarmo. Riaffermata la fedeltà dell'Italia! all'alleanza atlantica, in termini particolarmente calorosi suggeriti oltretutto anche dalle prossime celebrazioni del decennale della Nato (il 4 aprile p. v.), l'on. Pella ha precisato che la collaborazione occidentale va comunque intesa su di un piano di uguaglianza e deve attuarsi anche attraverso consultazioni politiche permanenti fra i Paesi aderenti. In tema di integrazione europea, egli ha respinto le critiche « intempestive ed impazienti > che da più parti si muovono al m.e.c, osservando che il breve esperimento compiuto finora non consente giudizi perentori. Sull'eventuale estensione del Mercato comune alla più ampia « zona di libero scambio >, ha prudentemente affermato che essa è condizionata dal verificarsi di determinate condizioni ed adeguate garanzie. Sempre nello spirito della solidarietà atlantica, Pella ha poi confermato che si mantiene vivo l'interesse italiano per le aree del Mediterraneo e del Medio Oriente, e del continente africano in generale, < specie in funzione dei rapporti economici e di lavoro >. Uguale tipo di interesse italiano, Pella ha enunciato nei riguardi dell'America Meridionale, con la quale difatti si stanno concordando scambi economici di cospicua importanza. I rapporti fra l'Est e l'Ovest, l'unificazione della Germania, il trattato di pace tedesco e la situazione di Berlino sono gli argomenti da esaminare nei prossimi colloqui italo-inglesi, italo-francesi ed italo-tedeschi. Pella ha dichiarato al riguardo che egli non porta con sé una vera e propria agenda, e che non vi saranno negoziati for mali: piuttosto semplici conversazioni, scambi di idee ed in più si riceveranno da parte inglese precise informazioni sullo svolgimento della missio ne di Macmillan nell'Unione Sovietica. Venendo infine al tema del disarmo, l'on. Pella ha dichiarato che esso è inseparabile dalla sicurezza. A questo fine, fermo restando il principio che il disarmo deve comprendere tanto 1 mezzi nucleari quanto quelli convenzionali e deve essere garantito da efficaci con trolll, Pella ha riconosciuto in via di massima la possibiltà di costituire una zona neutralizzata e smilitarizzata, a condi¬ zione che non venga turbato il rapporto di forza tra l'Est e l'Ovest, non essendo accettabile un indebolimento delle posizioni occidentali. Rispondendo al 'ministro, i senatori dell'opposizione di sinistra Spano, Lussu e Mole hanno affermato la necessità di una politica maggiormente distensiva nel confronti della Unione Sovietica, sull'esempio fornito dalla stesBa Inghilterra, mentre i senatori di destra Ferretti e Greco hanno raccomandato una intransigente fermezza. I democristiani -Jannuzzi e Micara hanno ugualmente parlato di fermezza, preferendo comunque definirla « inflessibile > anziché intransigente, e Pella ha infine replicato assicurando alla sinistra che l'Italia non è aliena da trattative e promettendo alla destra, che saranno difese le posizioni dell'Occidente. Concludendo, ha enunciato il concetto che l'Italia aspira ad una pace < fondata non sulla politica di potenza, ma di impotenza reciproca, e vale a dire sul più ampio disarmo possibile consentito dalla sicurezza europea >. Da Palazzo Madama l'on. Pella si è recato al Viminale. Qui, all'apertura del Consiglio dei ministri, egli stesso ed il Presidente Segni, hanno informato delle prossime visite nelle capitali alleate. « Gli inviti — ha detto Segni fra l'altro — non sono stati sollecitati da noi, come qualcuno ha voluto insinuare », ed il Consiglio unanime « ha preso atto con compiacimento degli inviti rivolti al governo Italiano». Pella ha quindi parlato della riunione che si terrà a Bruxelles domenica e lunedi prossimi fra i Ministri degli Esteri della Comunità economica europea. Vi si' tratterà fra l'altro della scelta della capitale del Mec, della sede dell'Università europea, e della presidenza della C11 ! M i I ! < 11111191E11111 i 1111111111M11 [ I [ 1111111111111M i Ceca che sarà affidata ad un italiano. E' da escludere, invece, che in quella sede si tratti ufficialmente del difficile problema dell'estensione del Mercato comune alla zona di libero scambio proposta dagli inglesi, problema assai complesso al cui riguardo il governo italiano si mantiene assai cauto, come lo stesso Pella ha avvertito alla Commissione degli Esteri, ed anzi nutre qualche perplessità Ciò non toglie che esso venga studiato con molta attenzione, e negli scorsi giorni a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione alla quale è intervenuto l'exministro del Commercio con l'Estero, Guido Carli. In qualità di esperto, egli si è dichiarato favorevole alle proposte britanniche, caldeggiandone l'accettazione. I risultati di quella riunione sono stati esposti da Pella questa sera al Viminale ad un comitato composto dal ministro del Bilancio, Tambroni, dal ministro dell'Industria, Colombo, e da quello per il Commercio con l'Estero, Del Bo. Un progetto di integrazione fra le economie dei sei Paesi del Mec con gli altri undici aderenti all'Oece, già esaminato a Palazzo Chigi, è stato così posto allo studio degli altri dicasteri interessati. Vittorio Gorresio