Le elezioni per il Senato fissate in Francia il 26 aprile

Le elezioni per il Senato fissate in Francia il 26 aprile Le elezioni per il Senato fissate in Francia il 26 aprile I senatori saranno scelti in massima parte dai consigli municipali - Dato l'esito delle amministrative, la composizione dell'Assemblea sarà sensibilmente diversa da quella della Camera (Dal nostro corrispondente) Parigi, 11 marzo. Il Consiglio dei ministri ha fissato oggi al 26 aprile la data delle elezioni per il Senato. La nuova Costituzione affida ai « grandi elettori », ossia in massima parte ai consigli municipali, la nomina dei senatori. Il risultato delle elezioni amministrative di domenica scorsa e quello dei ballottaggi di domenica prossima avranno dunque un peso determinante nella composizione del nuovo Senato. A questo proposito il ministro dell'Interno ha fatto oggi una lunga relazione, esaminando le conseguenze del trasferimento dall'estrema destra all'estrema sinistra di più del 10 per cento del corpo elettorale. Le alleanze fra i partiti che fanno parte dell'attuale maggioranza governativa, favorite dal sistema maggioritario in vigore nei piccoli comuni, potranno far fronte, almeno in parte, a questo capovolgimento dell' opinione pubblica, però i risultati già definitivi nei centri maggiori consentono di prevedere che là composizione del Senato risulterà sensibilmente diversa da quella dell'Assemblea nazionale eletta nel novembre scorso I partiti conservatori avranno probabilmente la maggioranza nel Senato, ma tutto lascia credere che non sarà l'U.n.r. (Unione per la Nuova Repubblica) il gruppo più forte, bensì quello degli Indipendenti ed Agrari, che fa capo ad Antoine Pinay, ossia alla destra classica. Cesserà cosi il monopolio politico che il partito di Jacques Soustelle sembrava dovesse esercitare per tutta la legislatura e si arriverà ad una certa normalizzazione della situazione L'aspetto più interessante di questo stato di cose è che il Senato non può essere sciolto prima della scadenza del suo mandato neppure dal presidente della Repubblica, cosicché, se un dissidio grave dovesse verificarsi fra i due rami del Parlamento, tale da paralizzare l'azione del governo, sarebbe J'Assemblea nazionale che dovrebbe venire sciolta per procedere a nuove «lezioni. Questa eventualità, tutt'altro che improbabile, co¬ stituisce una seria garanzia contro le iniziative avventate che potrebbero prendere gli estremisti che in novembre sono stati eletti deputati. I dirigenti dell'U.n.r. sembrano essersi resi conto del mutamento di situazione, perché hanno sensibilmente ridotto le loro pretese nelle alleanze elettorali che stanno concludendo con gli uomini di Pinay e con i democristiani per i ballottaggi di domenica prossima: mentre sinora reclamavano i primi posti delle liste, ora si accontentano generalmente di passare in seconda e anche in terza posizione. In certi casi hanno fatto ritirare dalla competizione i loro esponenti più intransigenti. Nel gioco delle alleanze elettorali, si trova in una situazione particolarmente imbarazzante il partito socialista, che paga la politica imposta a suo tempo da Guy Mollet. La più completa confusione domina le federazioni e le sezioni locali del partito, ribelli alle istruzioni della direzione centrale. Così in certi comuni i socialisti faranno lista comune con i clericali e con le destre, non esclusa l'U.n.r., mentre in altri si presenteranno uniti ai comunisti- S. V. r j 11M ■ 11 ti III liti I il i MI II M ì IM 1 i 11W M 11 11M M1 11 11M E11 ] ] 111M1. r 11 r I 11 II III I i I illl 11 !I] III 1M 111 ir I II I ti ) li

Persone citate: Antoine Pinay, Guy Mollet, Jacques Soustelle, Pinay

Luoghi citati: Francia, Parigi