La conferenza-stampa alla Casa Bianca di Antonio Barolini

La conferenza-stampa alla Casa Bianca La conferenza-stampa alla Casa Bianca (Dal nostro corrispondente) New York, 11 marzo. Il presidente Eisenhower ha oggi tenuto la sua settimanale conferenza stampa, apparsa di grave ed eccczionalissima importanza, soprattutto per la sicurezza con la quale egli ha affermato che, « se dovesse scoppiare un conflitto in Europa, sarebbe un errore pensar di poterlo vincere con l'uso delle armi convenzionali». Mentre è certo che l'America non sarà mai la prima a prendere le armi, il Presidente spera che l'Unione Sovietica abbia il buon senso di non scatenare una guerra per la questione di Berlino. E' bene comunque che la Russia sappia che, anche a proposito di Berlino, l'America non intende transigere dai suoi doveri e dai suoi diritti. E' evidente — .secondo Eisenhower — che non si può più pensare di ricorrere, in caso di conflitto in Europa, ad armi convenzionali; bisognerebbe servirsi di armi fra le quali potrebbero essere incluse le nucleari. Eisenhower si è chiesto come potrebbe l'America, se co¬ stretta al conflato, fare fronte ai suoi impegni, con le sue sole forze terrestri. <A che servirebbe — ha detto — inviare in Europa ancora una mezza dozzina di divisioni americane quando i russi ne hanno 175* L'Oc'dentc non deve cadere in una trappola ». « Cid significa allora — gli ha chiesto un giornalista — che gli Stati Uniti farebbero ricorso alle armi nucleari per liberare Borlino t ». « Con le distruzioni nucleari non si libera nessuno t>, ha risposto Eisenhower. Tuttavia il Presidente ha lasciato intendere che considererebbe necessario l'uso delle armi nucleari soltanto nel caòu estremo, nel quale cioè fosse chiaro che il Cremlino è sicuramente determinalo all'azione e, conseguente movie, all'aggressione delle cinque divisioni americane in Europa. Si è dato qui un succinto riassunto di quelle che, secondo noi, sono le veramente eccezionali affermazioni della conferenza. Affermazioni calme, ma anche estremamente forti e responsabili. Non pro-\ vocative e non minacciose, ma\ tali che, indubbiamente, non possono non suonare di chiaro avviso per le forze dell'Est. Ce n'era necessità, in questo momento in cui tutti sono tan-\ to affannosamente intenti a trovare una comune formula di discussione e di distensione? Se le affermazioni del Presidente restano valide in tutta la loro gravità e quindi soggette ad avere una larga eco internazionale, tuttavia — senza volerle diminuire — ci pargiusto anche inquadrarle nel particolare momento di politica interna, in .cui sono state pronunciate, tenendo confo che una" confèrcnia-siampa"*settimanale, per quanto importante, ha sempre uh forte accento di carattere interno. Avvalora questa nostra ipotesi il fatto che il Presidente si è dimostrato particolarmente polemico, vivace rd emozionato proprio quando — quasi tirando le somme delle dichiarazioni di politica internazionale che aveva fatto — prese a parlare del problema del bilancio e delle critiche mosse a lui dai democratici, in sede di spese militari e di difesa; vale a dire nel campo della sua specifica competenza e del suo personale prestigio. L'accenno alla necessità dell'eventuale uso, in caso di conflitto in Europa, delle armi nucleari, era dunque anche rivolto a far sapere ai detnocratici che l'aumento delle forze convenzionali da essi preteso, con spostamenti di cifre tra le voci del bilancio, sarebbe un errore e non il primo del Congresso fin maggioranza democratico) in fatto di cose militari. Pertanto se il Congresso (cioè i democratici) malgrado il suo avviso contrario gli vuole imporre un aumento di spese militari per forze convenzionali, allora deve avere anche il coraggio di domandare al popolo — eh? sa come stanno le cose, meglio di tanti che gravitano intorno a Washington — Utt aumento di tasse. Oltre che del tono polemico del Presidente va infine tenuto conto dell'insistenza con la quale egli è tornato a raccomandare di non lasciarsi prendere dall'isterismo di guerra, tlmzmlzaMdscBtlllllllllllllllllllllllllllllltlllllllllllllltllllllllllll tanto più che la tensione con la Russia (contro cioè il comunismo e contro i suoi sforzi per aver?, il predominio del mondo libero), non è di quelle che si possono risolvere, senza cncoro un lungo tempo di affanni. Antonio Barolini

Persone citate: Borlino, Eisenhower