L'assessore Bruno sospende le dimissioni e rischia di mettere in crisi l'intera Giunta

L'assessore Bruno sospende le dimissioni e rischia di mettere in crisi l'intera Giunta Una serata molto animata e confusa a Palazzo comunale L'assessore Bruno sospende le dimissioni e rischia di mettere in crisi l'intera Giunta Nel pomeriggio aveva presentato al Sindaco una lettera per chiedere le dimissioni di altri due assessori • Alle 21, invece di aprire la • seduta del Consiglio, l'avv. Peyron ha convocato i capi-gruppo nel suo ufficio - La discussione durata due ore, mentre si accendeva la polemica fra i consiglieri - A mezzanotte si è riunita la Giunta in seduta straordinaria ed il Consiglio è stato rinviato a sabato II Consiglio comunale, era stato convocato ieri sera, por prendere atu, delle diluizioni dell'assessore alla polizia e viabilità comm. Franco Bruno. Doveva essere l'ultima fase della complessa vicenda riguardante la polemica per le licenze dei taxi. I fatti sono stati più volte esposti da < La Stampa ». L'anno scorso per assegnare 50 nuove licenze di taxi il Consiglio aveva nominato una commissione presieduta dall'assessore Bruno. Per l'esame delle domande si era formata una sottocommissione, della quale facevano parte tra gli altri il rag. Vezzanl e gli assessori Chignoli e Enrico. I lavori duravano alcuni mesi. In seguito a voci di irregolarità il Consiglio comunale decideva un'inchiesta e la affidava ad un'apposita commissione presieduta dall'on. Villabruna. Contemporaneamente la magistratura apriva un'istruttoria — tuttora in corso — contro il consigliere Vezzanl ed un suo conoscente accusati di aver tratto profitto dall'assegnazione delle licenze. La commissione d'inchiesta accertò diverse irregolarità piaccfurali. La relazione fu discussa dal Consiglio in febbraio. Al termine vennero presentati quattro ordini del giorno e l'assessore Bruno partecipo alle votazioni. Il suo voto fu determinante per respingere la mozione della minevanza e far approvare quella favorevole a lui e alla Giunta. L'opposizione gridò allo scandalo, affermando che Brano aveva il dovere di astenersi. Dopo questi fatti alcuni gruppi consiliari disertarono la successiva seduta del Consigilo dichiarando che non avrebbero più partecipato ai lavori se l'assessore Bruno non si foR<-; dimesso. Il 2'j febbraio il comm. Bruno presentava al Sindaco la lettera di dimissioni. La Giunta le accettava e le inseriva nell'ordine del giorno della seduta di ieri sera perché i consiglieri comunali ne prendessero atto, A poche ore dalla riunione si veTificfl'<ra un colpo di scena. Alle 17 il dimissionario comm. Bruno inviava al Sindaco la seguente lettera: «Venerdì 25 febbraio ebbi a rimetterLe, con mia lettera, le dimissioni da assessore. Tale atto era stato tra noi concordato e condizionato ad un gesto di doveroso riconoscimen to e solidarietà della Giunta in conseguenza di un voto da me espresso in Consiglio comunale su invito e pressioni sue e dei colleghi. In quella occasione, nonostante le mie ripetute dichiarazioni di doverosa astensione, essendo stato richiamato al dovere di so lidarietà di Giunta, dovetti accettare l'impostazione politica che si attribuiva al voto », € Debbo con rammarico constatare — prosegue la lettera — come la Giunta sia venuta meno all'impegno morale verso di me assunto e ne consegue che, a mia volta, debbo ritenermi sciolto da quella solidarietà che fino ad oggi ha legato la nostra compagine». €La prego pertanto — conclude la lettera — di tenere in sospeso le mie dimissioni e la relativa presa d'atto da parte del Consiglio comunale^ considerandone il mantenimento e la validità condizionata alla presentazione delle dimissioni da parte dei colleghi assessori ai quali la commissione di accertamento ha attribuito fatti e rilievi personali ». In altre parole 11 comm. Bruno afferma, nella lettera al Sindaco, di aver dovuto rassegnare le dimissioni non per motivi di carattere amministrativo, ma per il voto da lui dato a sostegno della Giunta nella tumultuosa seduta dell t MI ! 11111 > 11111111M ! 11 i ! 11M < M111M M MIJ r 111M11 Consiglio comunale. Egli sostiene anche che le sue dimissioni era.no condizionate a quelle degli assessori Enrico (de) e Chignoli (psdi) che facevano parte della sottocommissione per le licenze del taxi, la quale vagliava le domande e stabiliva 1 punteggi. Queste condizioni — continua l'assessore Bruno — sono mancate. E poiché il regolamento comunale glie ne concede la facoltà fino al momento della definitiva ratìfica da parte del Consiglio, egli ha sospeso le sue dimissioni. Ieri sera nella sala del Consiglio, nell'anticamera e nei corridoi c'era molta animazione. Alle 21, prima di dichiarare aperta la seduta, l'avvocato Peyron ha invitato i capigruppo a recarsi nel suo ufficio e 11 ha informati della nuova lettera ricevuta dal comm. Bruno. Ogni capogruppo ha chiesto la parola per esprimere il proprio parere e presto la discussione si è accesa. Non è dato sapere con esattezza le tesi sostenute: dalla porta chiusa dell'anticamera si udivano soltanto voci ed esclamazioni talvolta calorose. L'incontro dei capigruppo è durato circa due ore. Nella sala i consiglieri, riuniti a crocchi, commentavano animataniente e facevano previsioni. Le discussioni assumevano il tono della polemica. I consiglieri democristiani, chiedevano ai comunisti: < A che cosa puntate con questo manovre? Volete un commissario prefettizio t >. Todros (pei): <Il commissario farà dell'ordinaria amministrazione, press'a poco come l'attuale Giunta! ». Ad un certo punto la porta (!HiiiiiimiMiiiiin!minm!iimiiii:iinimimii dell'ufficio del Sindaco si spalancava e ne usciva, affrettato e congestionato, il dott. Nobile (marp). Una decina di consiglieri gli correvano incontro ansiosi di conoscere gli sviluppi della riunione. Ma il dott. Nobile correva verso lo scalone di uscita. < Perché scappi? Che cosa è successo?» gli domandavano riù voci. Il capo- o e o gruppo del marp, scendendo i gradini di corsa, gridava: < Sono anche un ostetrico, mi hanno chiamato: un parto urgente ». E spariva. Alle 23,20 il Sindaco rientrava nella sala del consiglio. All'assemblea, l'avvocato Peyron spiegava che i capigruppo, conosciuto il contenuto della lettera dell'assessore Bruno, ave¬ vano deciso li sospendere la seduta del enr.oiglio, rinviando ogni decisione alla riunione di sabato pomeriggio. In questo modo resta annullata anche la seduta di stasera per l'esame del bilancio dell'Atm. La notizia d-.ta dal Sindaco suscitava i più disparati commenti. I consiglieri socialcomunisti dichiaravano che < la lettera del comm. Bruno conteneva anche gravi denunce morali per le quatit era necessario un approfondimento delle responsabilità ». Altri accennavano chiaramente ad una crisi di Giunta. Il Sindaco decideva allora, erano le 23,45, di convocare la Giunta in seduta straordinaria. La riunione durava mezz'ora. Al termine il Sindaco dichiarava: < Ho informato i colleghi di Giunta delle decisioni prese dai capigruppo. Insieme abbiamo anche esaminato l'aspetto giuridico delle dimissioni del comm. Bruno ». < Circa il primo capoverso della lettera — ha proseguito il sindaco — devo smentire nel modo più reciso di aver consigliato al comm. Bruno di votare a favore della Giunta e di aver preso accordi con lui per condizionare le sue dimissioni». La nuova situazione sorta nelìVmministrazione civica verrà discussa oggi dal gruppo consiliare democristiano che si •Munirà alle 21. Anche altri gruppi, socialdemocratici, liberali e socialisti hanno annunciato analoghi incontri. Tra le possibilità vi è quella che il Consiglio comunale ratifichi ugualmente le dimissioni del comm. Bruno e che l'interessato si opponga poi a questa delibera ricorrendo al Consiglio di Stato. L'assessore comm. Franco Bruno ieri sera in Municinio

Persone citate: Chignoli, Franco Bruno, Peyron, Todros, Villabruna