La Cassazione respinge il ricorso di due partigiani dell'Astigiano

La Cassazione respinge il ricorso di due partigiani dell'Astigiano La Cassazione respinge il ricorso di due partigiani dell'Astigiano Erano stati condannati per la fucilazione del podestà di Montegrosso, del suo figlio, e di un "antemarcia,, del paese Roma, 6 marzo. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dì due capì partigiani, che operarono nella provincia di Asti e che furono condannati, per l'uccisione di tre persone, a trent'anni di reclusione, di cui però solo due scontati grazie ai numerosi condoni. Giovan Battista Reggio e Valentino Ghione facevano par-te della Vili divisione parti giana Garibaldi che operava nel comune di Mombercel.i all'epoca della guerra. Il Reggio, soprannominato « Gatto », era il capo dì questa formazione organizzata dal partito comunista. In un paese non molto distante e precisamente a Montegrosso di Asti operava un'altro nucleo di partigiani al comando di Angelo Roasio il cui nome di battaglia era « °i- 10 » e la cui configurazione politica era incerta malgrado molti li chiamassero gli « azzurri ». Il podestà dì Montegrosso, in quell'epoca, era 11 commerciante in vini Virgilio Chiappori. Nelle prime settimane del maggio del '45, nella frazione di Valle di Montegrosso vennero organizzati due balli il cui incasso doveva essere devoluto ad opere di beneficenza 11 primo ballo trascorse senza gravi incidenti il secondo invece fu molto più agitato. 1 partigiani del Roasio, infatti, pretesero di non pagare nulla per partecipare alla festa e malgrado l'opposizione dello stesso podestà fecero come volevano. Durante il ballo, però, il Roasio fu avvicinato da due consiglieri della locale giunta comunale ì quali espressero la loro indignazione per il comportamento del suoi uomini. Per tutta risposta lo stesso Roasio li schiaffeggiò e colse l'occasione per inveire anche contro il Reggio. L'incidente fu riferito & « Gatto » 11 quale senza porre tempo in mezzo organizzò una squadra punitiva di cui faceva parte anche il Ghione. Montati su due auto i partigiani si recarono a Montegrosso e prelevati l'ex podestà Virgilio Chiappori, il figlio Severino ed lun «antemarcia» Filippo Bus si, li fucilarono in un prato alla periferia del paese. Per molti anni, l'episodio di Montegrosso d'Asti rimase sconosciuto. Il caso volle che il fatto venisse fuori solo quando il Reggio fu proposto alla medaglia d'oro per le sue azioni partigiane. Fu proprio durante l'istruzione di questa pratica che i carabinieri esaminarono tutta l4> vicenda. Ciò spiega anche come mai il Reggio ed il Ghione furono rinviati a giudìzio solo nel 1954. Fu nel luglio di quest'anno che la Corte di Assise di Padova condannò i due partigiani a tren t'anni di reclusione. La stessa pena fu confermata in appello a Torino. Senonché grazie ai numerosi condoni invece di trent'anni i due scontarono solo due anni di reclusione Ad ogni modo contro questa sentenza sia il P M. che gli impu tati ricorsero in Cassazione: la Corte (pres dr. Maccaluso, relatore, dr Bellini, P. G. Granata) ha però respinto entrambi i ricorsi.

Persone citate: Angelo Roasio, Filippo Bus, Ghione, Giovan Battista, Maccaluso, Valentino Ghione, Virgilio Chiappori

Luoghi citati: Asti, Montegrosso, Montegrosso Di Asti, Padova, Roma, Torino