Nove condanne al processo per il «triangolo della morte »

Nove condanne al processo per il «triangolo della morte » Nove condanne al processo per il «triangolo della morte » Confermata la prima sentenza che esclude il movente politico - Comminate pene da ventidue a quattro anni e mezzo - Condono totale per due soli degli imputati Firenze, 5 marzo. Si è concluso, stasera alle 21,45, dinanzi ai giudici fiorentini della Corte di Assise di Appello, il processo per le uccisioni del gioielliere bolognese Ferdinando De Stefani, del parrora di Riolo don Giuseppe Tarozzi e della contadina Bianca Rosa e del figliastro suo Bruno Neri, avvenute nella primavera del 1945 nel cosiddetto « triangolo della morte > in Castelfranco Emilia. Dopo tre ore e mezzo di camera di consiglio il presidente Serra ha letto la sentenza con la quale, esclusi per tutti i reati ascritti agli accusati 11 movente politico, è stata confermata la -sentenza della Corte d'Assise di Modena del 31 marzo 1951, per cui i nove imputati sono stati condannati alle seguenti pene: Rino Govoni 22 anni di reclusione; Ermes Vanzini 22 anni; Giuseppe Stopazzini 20 anni e 10 mesi; Riccardo Cotti 20 anni e 6 mesi; Lauro Roli 19 anni e 6 mesi; Renato Melottl 18 anni e 6 mesi; Armando Fiorini 15 anni di reclusione; Dante e Guido Bottazzi 4 anni e 6 mesi di reclusione. Per questi ultimi due le pene sono interamente condonate; gli altri imputati beneficiano di 8 anni di condono ciascuno. I difensori ricorreranno in appello. .Com'è noto gli episodi di cui dovevano rispondere i nove imputati erano accaduti nel periodo immediatamente successivo alla Liberazione, e precisamente nella primavere del 1945, quando gli animi erano ancora scossi dalle vicende della guerre civile. Teatro dei tragici fatti era stata la zona tristamente nota come il < triangolo della morte ». Condannati in un primo tem po dalla Corte d'Assise di Modena, gli imputati erano poi comparsi allo Assise d'Appello di Bologna, dove era stato riconosciuto 11 motivo politico dei loro reati. Ora la Corte di Firenze ha riconfermato la primitiva sentenza. Gli ultimi tre difensori avevano parlato due in mattinata, il terzo nel pomeriggio: l'avvocato bolognese Leonida Casali, per Rino Govoni e Armando Fiorini, l'avvocato Dante Ricci per Lauro Roli, il senatore Romenico Rizzo, per Riccardo Cotti e Renato Melotti. Il penalista bolognese dopo avere a lungo esaminata la sentenza emessa dulia Assise di Appello dì Bologna, aveva concluso chiedendo che i giudici fiorentini decidessero conformemente ad essa, motivando di conseguenza, anche in forma più ampia, l'esistenza dei motivi politici. L'avvocato Ricci aveva trattato la causa sotto il profilo storico giuridico, concludendo per la applicazione del condono previsto dal decreto del 19 dicembre 1953. L'avvocato Rizzo aveva affermato la necessità di riportare k questione giuridica sotto un comune denominatore politico per tutti 1 tragici fatti dell'epoca verificatisi nella zona.

Luoghi citati: Bologna, Castelfranco Emilia, Firenze, Modena