Non è reato dire alla moglie "Torno a cosa tua che sto meglio"

Non è reato dire alla moglie "Torno a cosa tua che sto meglio" Non è reato dire alla moglie "Torno a cosa tua che sto meglio" Assolto dall'accusa di maltrattamenti l'agricoltore che per 22 anni ripetè la frase - Condannato però per lesioni Biella, 5 marzo. Ripetere con insistenza alla moglie che se ne torni dai suoi genitori perché « cosi si vive meglio », non costituisce reato di maltrattamento continuato in famiglia. Lo hanno confermato oggi i giudici del nostro Tribunale con la piena assoluzione dell'agricoltore Giuseppe Mosca Balma, di 51 anno, residente a Pollone, che per ventidue anni, come specificava il capo d'imputazione a suo carico, non aveva tralasciato occasione per rinnovare l'invito alla moglie Antonietta Ghermont, di 47 anni. Il Mosca Balma è stato Invece condannato a due mesi e cinque giorni di reclusione perché la notte del 7 luglio 1958, durante una discussione più aspra del solito, mentre era ubriaco, aveva picchiato la moglie causandole lesioni guarite In meno di una settimana. In questa occasione la donna si era rivolta ai carabinieri e aveva pure riferito ai militi la sua triste vita coniugale.

Persone citate: Antonietta Ghermont, Balma, Giuseppe Mosca

Luoghi citati: Biella, Pollone