Incontro con Robert Jungk lo scrittore che ci aiuta a sperare

Incontro con Robert Jungk lo scrittore che ci aiuta a sperare Incontro con Robert Jungk lo scrittore che ci aiuta a sperare L'autore del «Futuro è già cominciato» parla della sua ultima esperienza ad Hiroshima - Dalle ceneri sorgono fiducia e bontà - Oggi ai Venerdì Letterari dell'Aci Oggi, per I Venerdì Letterari, dell'A CI., Robert Jungk parìeri ai Carignano alle 18 sul tema: « Fissione degli atomi e fissione delle coscienze ». Robert Jungk: un nome che, per strano destino, è stato sommerso dalla fama dei suoi libri e ancora di più dalla fortuna toccata al loro titoli. Basterà dire che è l'autore di « Il futuro è già cominciato » e di « Gli apprendisti stregoni », per destare anche nel più sprovveduto iettora un'eco familiare. Il primo è diventato proverbiale e forse lumanità deve a questa felice formula di aver compreso, di colpo, chi la frattura con il passato era già un fatto compiuto. Ora sappiamo che i cervelli elettronici gli allevamenti scientifici dei poi 11, i razzi o l'automazione condì zionano la nostra- vita attuale i non un nebuloso avvenire: «Ab biamo ancora paura ma non sia ino più ciechi davanti al pericolo mortale, — dice Jungk. — Pos slamo valutarlo ed intravvedere la via della speranza », Il suo prossimo libro, un'inchiesta sulla resurrezione di Hiroshima, si intitolerà appunto: « I raggi escono dalle ceneri ». Raggi radioattivi, raggi di morte, ma anche, Jungk lo dimostrerà, raggi d'amore. E' un uomo di 45 anni, biondo, roseo e un poco pingue. E" tedesco di nascita, americano di nazionalità, girovago di abitazione. E' un giornalista, spinto da una perpetua irrequietezza a girare il mondo alla ricerca di problemi. Ovunque si fermi, indaga, studia si documenta, parla e fa parlare Ed ecco, ad un certo punto, trova a possedere una somma di esperienze uniche, che se gli danno la fortuna come scrittore, lo impegnano anche in un compito più alto: «Ora sento che ho una missione». Quale? Jungk, mentre ce ne parla, si accende I suoi occhi chiari sembrano illuminati da un fervore quasi religioso: «Ora so che dappertutto nel mondo, l'umanità è guidata da due uniche forze: quella dell'angoscia, che opprime le masse, e quella dell'amore, che I migliori contrappongono come unica salvezza. Ovunque, c'è genti che si è chiùsa n«l suo egoismo e non pensa che a guadagnare e vi e gente che, dalle rovine della guerra e anzi, proprio in esse, ha ritrovato il coraggio, la fiducia e la bontà ». Ce lo dimostra: a Hiroshima, un gruppo di ragazzi, orfani di guerra, ha fondato una associazione per soccorrere I bambini diseredati. Con un'allusiva formula, tipicamente orientale, si autodefiniscono: i grani di sabbia. Loro fine: fermare la macchina della rovina, proprio come un grano di sabbia arresta il più perfetto Ingranaggio. In Russia agisce un'organizzazione che ha per slogan: « Salvate l'uomo ». A Bruxelles è nato un movimento che ha fatto suo il motto dell'esposizione: « Per un mondo più umano ». « Il mio compito è, ora, far conoscere al mondo queste pattuglie d'amore, perché gli uomini ritrovino il coraggio e la via della salvezza ». Un messaggio di speranza, quello di Jungk. Toccherà a noi, e, in specie, ai più giovani tra noi, raccoglierlo. Jungk ce ne ha indicato anche il modo: «Reagite al conformismo, criticate, ma non dimenticata, di costruire. Vi sentite soli, avete paura? Non temete: davanti a voi, non avete delle idee ma tanti uomini che non ne hanno. Parlate loro d'amicizia e d'amore Vi seguiranno ». 1. b. Robert Jungk ieri a Torino

Persone citate: Jungk, Robert Jungk

Luoghi citati: Bruxelles, Hiroshima, Russia, Torino