Riprende nella 12 ore di Sebring la rivalità tra case italiane e Inglesi

Riprende nella 12 ore di Sebring la rivalità tra case italiane e Inglesi Riprende nella 12 ore di Sebring la rivalità tra case italiane e Inglesi Nella corsa statunitense lo squadrone della Ferrari dovrà lottare contro le Lister-Jaguar, una delle quali pilotata da Moss, e altri «bolidi verdi» - Nuova formula intercontinentale Con la « 12 ore» di b "ring, in programma per il SI marzo, avremo il primo episodio del campionato mondiale vetture sport, e l'inizio ufficiale della stagione automobilistica. Il circuito di Sebring è tracciato in parte sulle piste dell'abbandonata base aerea di Hendrick, in parte sulle strade adiacenti l'aerodromo stesso. Misura 8368 metri, ed è formato da due rettilinei raccordati da una curva a 90 gradi e da tanti brevi segmenti collegati da una serie di curve strette. Il record del giro appartiene a Stirling Moss su Aston Martin 3000 in 3'SO", alla media oraria di km. 150,624. Su questo terreno si avrà tra poco un grosso confronto italo-inglese: da una parte ^'équipe Ferrari al completo, con le nuove 3 litri, dall'altra, le Jaguar, le. Lister-Jaguar (una delle quali pilotate da Moss e BrooksJ, le Aston Martin. In linea teorica la Ferrari dovrebbe recitare a Sebring la parte del mattatore: le sue macchine sono state quest'anno largamente migliorate, hanno motore più potente e Un nuovo telaio alleggerito, munito di freni a disco. Con Behra, Phil Hill, Gendebien, Allison e Dan Gurney (oltre a Tony Brooks che, dopo il ritiro della Vanwall, si è riservato di partecipare a qualche corsa di Formula 1, mantenendosi libero per le gare sport), la Ferrari ha ricostituito la sua squadra, annientata l'anno scorso da una serie di tremende sciagure, e sembra sufficientemente forte per difendersi in ogni circostanza. La più pericolosa avversaria della formazione modenese dovrebbe essere, a Sebring, la Lister-Jaguar, il cui costruttore Brian Horace Lister ha allestito una nuova macchina, sempre di 3000 cmc, come prescrive il regolamento internazionale, di cui si dice un gran bene. La a 12 ore» di Sebring ve-I/ora in gara anche vetture di', tcilindrata inferiore, nelle ca-'utegorie sport e gran turismo, i fE' infatti prevista, come in numerose corse europee di durata, una classifica detta « all'indice di prestazione », ricavata da una formulctta che (iene conto della distanza percorsa in relazione alla cilindrata dei motori. Nel 1958 tale graduatoria vide al primo posto la piccola Osca 750 di Alessandro e Isabella De Tomaso, mentre la Ferrari vincitrice assoluta (pilotata da Peter Collins il corridore che doveva poi morire a Nurburgring e da Hill) risultò quarta. Osca, Maserati, Porsche, Lotus saranno le probabili protagoniste della lotta nelle varie classi minori, e sopratttitto punteranno appunto a tale classifica speciale. Interessante infine la partecipazione delle Fiat-Abarth 750 (che l'anno scorso conquistarono il primato di classe) iscritte da Franklin Roosci-cit. figlio dello scomparso ex presidente degli Stati Uniti, e importatore det¬ grttrtplnmcamalpnftp5psslI—mOlllllllllllllllllllllllllllll UH IIIIIIIIIIIIIII /o vetture Fiat negli Stati Uin ti. In campo automobilistico un'altra notizia che ha susci fato parecchio interesse è t1lcgiunta ieri da Londra, dove ilcrappresentanti dello sport motoristica inglese, italiano e statunitense si sono riuniti per varare una nuova « Formula intercontinentale » che dovrebbe permettere uno scambio di piloti e di macchine tra Indiar napolis e le piste europee. Com'è noto, la 500 Miglia che si corre sul famoso « speedway > americano è retta da una formula che prescrive motori fino a 4200 cmc, cilindrata che è lontana dai 2500 delle monoposto europee odierne e lontanissima dai 1500 della futura formula 1. Pertanto i confronti tra le due « scuole » sono praticamente impossibili (la 500 miglia di Monza, proprio per questa ragione, È stata so- uspesa) La nuova regolamentazione, studiata a Londra — e senza ; l'intervento della Federazione Internazionale Automobilistica — prescrive una cilindrata massima di 3800 cmc, e do IIIIIIIIIIIIIINII 1111 11 1111 lllllill 1M 111 11 HI t 11 ■■ terebbe entrare in vigore nel 1960. Tutto sta a vedere come j la penseranno in proposito i costruttori europei: per gli spe- cialisti di Indianapolis il pro-lblema è più semplice. Con la «Formula intercontinentale» dovrebbe svolgersi ogni anno un ciclo di corse ripartite tra Monza, Indianapolis e Silverstone. Ferruccio Bernabò

Luoghi citati: Indianapolis, Londra, Monza, Silverstone, Stati Uniti