I barmen più famosi d'Italia in gara per il cocktail dell'anno

I barmen più famosi d'Italia in gara per il cocktail dell'anno I barmen più famosi d'Italia in gara per il cocktail dell'anno Ha vinto un milanese - L'invasione della vodka russa nelle nuove bevande (Dal nostro corrispondente) Trieste, 2 marzo. 1 I barmcn più famosi d'Italia [convenuti in questi giorni a jTrieste per l'annuale congresso Ideila loro associazione, si sono |misurati Btanmne a colpi di jsftofcer in un salone di una ca- sa di liquori. Era stato messo a loro disposizione un vasto banco, dotato non solo di tutti gli strumenti del mestiere, ma fornito di una varietà infinita di liquori affinché ciascuno potesse servirsi nella più ampia misura e qualità ed improvvisare il suo short-drink da presentare poi all'assaggio di una giurìa di intenditori. Bruno Reja, uri giovane gi gantesco e uno dei più noti barmcn di Trieste ha fatto gli onori di casa ai suoi colleghi. Bruno Reja vinse l'anno passato il concorso per il miglior cocktail italiano e partecipò con la nostra squadra ai campionati mondiali di Bruxelles, riuscendo ad arrivare in finale. Da Cernobbio è giunto Stefano Preti, il barman preferito da Clark Gable e da Bologna è arrivato Pietro Cuccoli. Tra i cento barmen presenti ne erano stati selezionati dodici, chiamati alla gara in rappresentanza dell'intera categoria: e per un'ora i dodici hanno preparato, uno accanto all'altro, le loro misture, agitando poi con impeccabile stile i lucenti shake rs. Operatori della televisione e delle attualità cinematografiche riprendevano intanto la scena curando in particolar modo che il carat- teristico rumore degli sfcafcers|non andasse perduto nelle colonne sonore. I calici colmi dei short-drinks di nuovissima fattura, inediti tutti, giungevano poi sul tavolo della giurìa, dove venivano ammirati prima per il colore, quindi annusati per la loro fragranza ed infine degustati. Erano presenti nella sala anche maestri della specialità come Oscar Rabitti," del Savini di Milano, Roberto Gorini, delle Isole Borromee di Stresa, Ruggero Caumo, dell'Aris Bar di Venezia, Alberto Gentilli, triestino, che fu il barman dell'<Andrea Doria» e lo sarà sulla < Leonardo da Vinci », i torinesi Tito Oddasso, del Principi di Piemonte, e Alberto Petrungaro dell'Estoni Club. Ogni calice recava un numero e concorreva con un punteggio. Il primo premio è toccato ad Aldo Morroni, dell'Odeon di Milano, con il suo short-drink battezzato « Trieste ». Eccone la ricetta: quaranta per cento di vermut rosso italiano, cinquanta di gin e dieci di orange brandy, decorato con buccia di arancia. Il secondo premio è stato assegnato a Pietro Cuccoli, del Bagliori di Bologna; al terzo posto si sono piazzati a pari merito Geraldo Lotti, del Bar Orologio di Firenze, e Alfredo Botta, dell'Hotel Commercio di Milano. Erano in palio tre shakers, uno dorato e due di argento. A detta degli esperti, la sola novità da registrare in fatto di cocktails è una vera e propria « invasione » della vo- |d/co russa — fabbricata per r o e i , n e - altro in Occidente — della quale ora gli americani fanno grande uso, assegnandole una parte preminente nelle misture preferite. Finita la gara, i barmen hanno partecipato ad una colazione offerta dall'Ente per il turismo in uno dei più caratteristici locali della riviera triestina, oggi splendente di un sole primaverile. In serata hanno preso parte ad un pranzo di gala e domani mattina si imbarcheranno sulla motonave * Vulcania ». Durante la crociera con la nave fino a Venezia, i barmcn si cimenteranno nella seconda gara per il long-drink, il cocktail contro il mal di mare. Della comitiva che è guidata dal vicepresidente della associazione, cav. Angelo Zola, fanno parte anche alcuni rappresentanti della Svizzera, della Germania e dell'Austria. L'Assemblea è stata organizzata dall'A.I.B.E.S. (Associazione italiana barmen e sostenitori). L'Associazione comprende quattordici Paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dall'Argentina alla Finlandia, dall'Uruguay al Lussemburgo; quest'anno poi si uniranno altre tre nazioni, Giappone, Venezuela e Messico. La scelta dell'Assemblea è caduta su Trieste per completare un ciclo di visite iniziatosi dieci anni fa ai centri dove si effettuano determinate produzioni che interessano la categoria. U. 8.