Confidenze su quattro Pontefici

Confidenze su quattro Pontefici Confidenze su quattro Pontefici Il direttore deH'«Osservalore Romano» ai Venerdì Letterari Al teatro Carignano per i Venerdì letterari dell'Aci il conte Giuseppe Dalla Torre ha parlato dei suoi « quarant'anni all'Osservatore Romano ». Ha spiegato la natura « anfibia > di questo singolare giornale che egli dirige dal 1920 spiegando che contiene un notiziario ufficiale mentre nel resto non ha veste ufficiosa. « Ho vissuto nella più fiduciosa libertà di stampa — egli ha detto — attenendomi beninteso entro l'ispirazione della Chiesa ». Qualche volta l'Osservatorio Romano ospita articoli non scritti in redazione, ma ha avvertito che sono pochi e che soprattutto sono facilmente riconoscibili dallo stile non giornalistico e sovente persino dal carattere tipografico. Una volta il cardinal Gasparri attaccò l'Action Francaise ed al fondo del pezzo appose le sigle del conte Dalla Torre. Egli ha conosciuto da vicino quattro papi. Di essi ha dato un giudizio. Di tutti il più grande fu Benedetto XV: visse in un periodo difficilissimo, seppe risolvere problemi importanti, ebbe una visione sicura, come dimostrarono poi i tempi, sulla questione del Medio Oriente e delle minoranze. Di una generosità c irremovibile >, di una vivacità « irosa », spesso era pungente. Però, se temeva di. aver offeso qualcuno, prima di sera faceva ammenda. Non aveva simpatia per mona. Marini : lo fece cardinale forse per mortificare questo suo sentimento. Pio XI aveva un senso altissimo della maestà del papato, in cui si sentiva trasfigurato. Non gli piaceva ricordare il passato. Qualche volta appariva persino scostante, ed era tenero di cuore. Conservò tra le cose più care un cavalluccio di legno che gli regalò un bimbo. Ad u- cieco disse < Siamo tutti cicchi. Verrà un giorno che ci rivedremo perfettamente ». Di Pio XII ha messo, in evidenza il suo rigorismo. Quand'ancora era segretario di Stato ogni volta che i minutanti gli portavano una lettera da firmare la guardava in controluce per accertarsi che non vi fossero correzioni. Non amava discutere. Era contrario alle polemiche del l'Osservar ore Romano. Disse al suo direttore : < Fate della cronaca. Esponete soltanto fatti. L'eloquenza dei fatti è straordinaria». Giovanni XXIII è « giocondo ed arguto » e ritiene che agli occhi del fedeli il papato porti congiunta la maestà si che non sia necessario al Papa di difenderla con Il suo atteggiamento. Il conte Dalla Torre avvicinò anche san Pio X. Andò a trovarlo perché doveva ricevere una som ma di denaro per l'Azione llca. Il Papa gli contò le banco note e si fermò per tastare se ve ne erano due attaccate. Subito il giovane Dalla Torre aggiunge premuroso: «SI, Santità sono due». Ed il Papa guardandolo- «Calma, cal.na, che potrebbero essere anche tre j.. Di tutti 1 Papi quello che più seguì da vicino l'Osservatore Ro mano forse fu Benedetto XV. Alla fine del mese mandava al dlret lore'una pagella coi. I voti E con i papi 11 conte Dalla Torre ha ri cordato cardinali, segretari di Stato, personaggi illustri della poli- ni io- tica italiana ed internazionale. Con la sua conversazione facile, all'apparenza bonaria, ma ricca di furbizia, egli ha detto tante cose e molte altre ha lasciato intendere.

Luoghi citati: Medio Oriente, San Pio