L'ergastolano tornato dall'America sostiene di essere stato vittima d'un errore giudiziario

L'ergastolano tornato dall'America sostiene di essere stato vittima d'un errore giudiziario Sconcertante "conferenza-stampa,, a Viareggio dopo 36 anni di carcere oltre Oceano L'ergastolano tornato dall'America sostiene di essere stato vittima d'un errore giudiziario Il 8ettantottenne Guido Grossi afferma che la polizia dello Stato di Washington lo arrestò nel 1923 per un triplice omicidio commesso da altri - Udendo degli spari, egli sarebbe accorso ad aiutare le vittime, macchiandosi le mani di sangue •- Molte prove erano contro di lui (Dal nostro corrispondente) Viareggio, 25 febbraio. Appena giunto a Viareggio, Guido Grossi, l'ex-ergastolano graziato dal governatore dello Stato di Washington, ha dichiarato ai giornalisti, che insieme con un nutrito stuolo di fotografi erano ad attenderlo sotto la peiisilina della stazione, la sua innocenza: < Sono stato condannato ingiustamente — ha detto — e a casa vi racconterò nei particolari la mia triste storia ». Poi, insieme con >l figlio Ferruccio, che gli era andato' incontro a Roma e che non lo conosceva se non dalle foto pubblicate sui giornali, è salito a bordo di un'auto pubblica ed ha raggiunto la casa del congiunto, alla periferia di Viareggio, dove conta di godere la riacquistata libertà fino al termine dei suoi giorni. Appena sceso dal tassì, il Grossi è stato preso nuovamente di mira dai fotografi e, guardando sbalordito quanto stava succedendo intorno a sé, ha acconsentito a < posare » per qualche minuto; poi è sta¬ niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii o a l i . l , o , » ¬ to accompagnato in casa dal figlio, che ha sbarrato la porta, impedendo agli estranei di entrare. Dopo una ventina di minuti il Grossi, che ha oggi 78 anni, si è affacciato alla porta. Indossava un vestito celeste-grigio, una sgargiante cravatta tipicamente americana, e un cappello grigio. Ha ancora permesso ai fotografi di ritrarlo nell'atto di fumare la sua vecchia pipa ed è quindi rientrato in casa per festeggiare il suo arrivo con urna-* bicchierata • Tutt'altro che confuso, come era apparso discendendo dal quadrimotore, Guido Grossi ha voluto che fossero introdotti i giornalisti per una vera e propria < conferenza stampa >. In un italiano frammisto a frasi americane l'ex - galeotto ha narrato la sua storia, smentendo tutte le versioni sinora conosciute. Secondo lui, sarebbe stato condannato alla pena capitale, convertita poi nell'ergastolo, per un triplice ornt'cfdio commesso da altri. Ecco in sintesi il suo racconto. iiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinniiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiif ii l i i , a n i d r n e l a i a o a a o Il 23 febbraio 1910 partì alla volta del Nuovo Mondo in cerca di fortuna. Fu però tutt'altro che facile trovare un'occupazione stabile e fruttuosa. Dopo essersi adattato a modesti lavori, entrò a far parte delle ferrovie, alle cui dipendenze rimase per diversi anni. Nel novembre del 1923 avvenne il grave fatto che doveva aprirgli le porte del carcere. Si trovava ad Aberdeen, una cittadina dello Stato di Washington, ed aveva preso alloggio in una casa d'italiani. « Una sera — ha detto il Grossi — udii degli spari in strada e, subito dopo, uno scalpiccio di passi e delle grida. Corsi immediatamente fuori e vidi un uomo esanime, disteso sul marciapiede; più avanti altri due uomini supi-ni, l'uno accanto all'altro, inmezzo alla via». Giunse poco dopo lo sceriffo, li Grossi seguiva gli agenti diìtolizia che con torce elettricheesaminavano i corpi per il riconoscimento. Ad un cerio punto il Grossi si avvide che l'uomo steso sul marciapiede aveva un'ampia ferita al ventre e iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii scorse presso di lui un coltello macchiato di sangue. < Lo sceriffo, prosegue il racconto, mi consigliò d'andarmene, ma io volli restare. Anzi, mentre gli infermieri della Cro-\ ce Rossa caricavano a bordo dell'autoambulanza uno dei corpi, io lo toccai, ricollocando sul bordo della lettiga un braccio che penzolava >. Il Grossi fu così notato dalla polizia e da tutti coloro che erano accorsi sul posto. Egli rimase ancora sul luogo per qualche tempo, anche quando ormai tutti se ne stavano andando. Scosso per l'accaduto, egli decise la notte stessa di cambiare alloggio. Si era da poco sistemato in una nuova abitazione, presso altri italiani, quando, verso l mP**a"offe> la polizia bussò al''" porta. Fu ammanettato e condotto immediatamente dal- l'o sceriffo p<er un interrogato\r™> al termine del quale ven]™ rilasciato. Nei giorni che seguirono, la sua situazione si aggravò, perché gli abitanti del paese additarono in lui il responsabile del triplice omicidio. Avrebbe persino corso il rischio di un linciaggio. Dopo Si giorni lo sceriffo fece di nuovo arrestare l'italiano e lo sottopose a uri secondo interrogatorio, dopo di che lo inviò alle career' di Walla-Walla, sotto l'imputazione di omicidio. Il processo durò quattro giorni e mezzo. Al termine la giuria popolare condannò l'imputato alla sedia elettrica. Questa'sconcertante storia è in netto contrasto con quella riportata da tutta la stampa nazionale ed estera, che dopo la concessione della grazia, si è tornio interessata al caso di Guido Grossi. D'ex ergastolano ha poi eluso le domande rivoltegli dai giornalisti, che volevano sapere quali impressioni avesse provato al suo rientro nel mondo e quali fossero le sue intenzioni per il futuro. Ha detto solo che conta di tornare quanto prima al paese natio per rivedere la sua terra e riabbracciare gli altri figli, e di godersi in tutta pace gli anni che gli rimangono. • la V* <r i 1111311111 f 11 ! I i 11M ! 11111111.11111 i 111 ! 111 b ^ ! 1111 f 1

Persone citate: Guido Grossi, Walla

Luoghi citati: Aberdeen, America, Roma, Viareggio, Washington