Fermato un pullman sparano all'autista

Fermato un pullman sparano all'autista Fermato un pullman sparano all'autista L'agguato di tre banditi a poca distanza da una caserma di carabinieri in Sicilia - L'uomo è in fin di vita (Dal nostro corrispondente) Palermo, 24 febbraio. Due fucilate e tre colpi di pistola sono stati esplosi stamane contro un'autocorriera dell'azienda siciliana dei trasporti in servizio fra Burgio e Salaparuta. L'autista è rimasto gravemente ferito al viso e alla spalla sinistra e si trova ora ricoverato all'ospedale in pericolo di vita. L'agguato è avvenuto nelle prime ore al passaggio a livello nei pressi della vecchia stazione di San Carlo, a trenta metri dalla caserma dei carabinieri. L'autocorriera numero 22, guidata dall'autista Benedetto Di Benedetto di 32 anni, era partita alle 4,13 da Burgio. A bordo c'erano, oltre al Di Benedetto, il bigliettario Pietro Catina e un giovane di circa 19 anni, la cui identità non è stata accertata. Dopo appena dodici minuti il pullman giungeva alla fermata presso la stazione di San Carlo. C'erano due persone In attesa e l'autista si arrestava per farle salire. Egli non aveva però fatto caso che sul lato opposto, e cioè sulla sinistra della strada, sostava tm terzo individuo. L'autocorriera si era appena fermata, che i due presunti passeggeri, estratte di sotto i mantelli due pistole, aprivano il fuoco contro l'autista. . Contemporaneamente il terzo sconosciuto tirava fuori un fucile e sparava anche lui sul Di Benedetto. Il gesto fulmineo del banditi veniva notato dal bigliet- tarlo Catina e dal giovane passeggero, i quali cercavano scampo sotto i sedili. I colpi però erano diretti esclusivamente contro l'autista, il quale, raggiunto alla faccia e alla spalla sinistra, si abbatteva sul pavimento dell'autocorriera, fingendo di essere morto. Questa presenza di spirito gli ha risparmiato la vita: infatti gli sparatori, certi di averlo ucciso, si sono dileguati. Poco dopo il Di Benedetto, pur soffrendo atrocemente per le gravi ferite, chiamava li bigliettario e il passeggero per sapere se erano rimasti feriti. Entrambi lo rassicuravano, dicendogli che erano indenni e che avevano avuto soltanto una grande paura Cinque minuti dopo lo stesso Di Benedetto, scorti 1 fari di un'auto in arrivo, scendeva dal pullman e faceva cenno al conducente di arrestarsi. Appena in auto mormorava la parola c ospedale » e perdeva i sensi. I medici hanno riscontrato sul Di Benedetto ben cinque ferite d'arma da fuoco in diverse parti del corpo. Essi non hanno ancora voluto pronunciarsi sulla prognosi, volendo prima attendere l'esito degli interventi chirurgici per l'estrazione delle pallottole. Sul movente dell'aggressione si avanzano molte ipotesi: vendetta per gelosia di mestiere, rappresaglia di mafiosi, eccetera, ma quella che ottiene- il maggior credito riguarderebbe una questione di donne. Secondo voci giunte all'orecchio dei carabinieri il Di Benedetto, che è sposato, avrebbe corteggiato qualche ragazza, suscitando il risentimento dei familiari di questa. f. d.

Persone citate: Di Benedetto

Luoghi citati: Burgio, Palermo, Salaparuta, Sicilia