Confermata la chiusura dei pozzi ma riassorbiti tutti i lavoratori

Confermata la chiusura dei pozzi ma riassorbiti tutti i lavoratori Dimostrazioni di minatori per la crisi del carbone nel Belgio Confermata la chiusura dei pozzi ma riassorbiti tutti i lavoratori Una giornata di scioperi e trattative - La Ceoa insiste per la cessazione delle miniere deficitarie - L'Olanda non rinnova i contratti per 700 italiani (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 23 febbraio. I negoziati svoltisi oggi per dare una soluzione al « conflitto del carbone > si sono conclusi con un compromesso del quale, i sindacati socialisti si sono già dichiarati insoddisfatti. Domani questi riferiranno al proprio Consiglio nazionale é soltanto allora sapremo se il Paese si avvia o meno con la continuazione dello sciopero verso drammatiche svolte. II governo belga aveva invitato per oggi la delegazione dell'Alta Autorità della Ceca a presenziare alla riunione, presieduta dal Primo ministro Eyskens, con i dirigenti degli industriali e dei sindacati. Tre argomenti erano in discussione: il consenso dellu Ceca al rinvio della chiusura dei pozzi del Borinage; il programma di riassetto generale dell'economia belga; la riforma delle società minerarie. La delegazione della Ceca, che comprendeva i belgi Pinet, presidente dell'Alta Autorità, e Coppe, vice-presidente, il francese Reynaud e l'olandese Spirenburg, dopo diverse ore di discussione ha notificato di non poter aderire alle richieste del Belgio. Il presidente Finet ha dichiarato infatti che l'Alta Autorità non può autorizzare il Belgio a finanziare riserve di carbone superiori al contingente di 2 milioni e 100 mila ■tonnellate (le riserve attuali sono di circa 6 milioni). L'Alta Autorità studierà, per contro, un calendario, opportunamente graduato, per la chiusura dei pozzi nel Borinage. Il vice-presidente Coppe ha ricordato il sacrificio sopportato dall'Italia per la chiusura delle miniere della Sardegna. Riferendosi alla richiesta del Belgio di dichiarare la «crisi manifesta» nel settore carbonifero della Comunità, prevista dal trattato, il presidente Finet ha affermato di essere dinanzi a interessi divergenti dei Paesi membri della Comunità che potrebbero trovare tuttavia una composizione nella accettazione di una parte di sacrificio per ciascuno. Come è noto, la denuncia della « crisi grave » da parte della Comunità conferirebbe alla Ceca il diritto di disciplinare le Importazioni di carbone nei sei Paesi. La misura si applicherebbe in particolare all'Italia, ohe ha contratti in corso per acquisti di carbone da Paesi al di fuori della Comunità. La stipulazione di tali contratti potrebbe oggi apparire come un Indice di scarsa solidarietà dell'Italia con i Paesi della Ceca, a cui è associata. Giova quindi ricordare che questi contratti furono conclusi In un periodo in cui il Belgio, benché beneficiasse sin da allora della nostra manodopera, lasciava uscire il carbone dalle sue frontiere con il conagocce e a prezzo sostenuto. Tanto è vero che 11 nostro governo, dinanzi a richieste che 1 Belgio non onorava tempestivamente, ricorse alla sospensione della emigrazione della manodopera italiana vèrso questo Paese. Fu quella la prima volta che 1 convogli di lavoratori provenienti dall'Italia subirono un arresto. Il compromesso raggiunto da governo, industriali e sindacati non socialisti consiste nella decisione di graduare nel tempo la chiusura delle miniera, con un piano di riassorbimento totale dei lavoratori che verranno ad essere licenziati. Gli impieghi in via di creazione si elevano nel Borinage a 5100 Dalla provincia non viene segnalato nessun incidente. Manifestazioni di scioperanti hanno avuto luogo a Charleroi, Patturages e la Louvière, con a partecipazione di oltre 40 mila lavoratori. Molti dei cartelli e delle scritte che costelavano le vie attraverso cui sono passati 1 cortei erano redatti in lingua italiana. Nessun taliano o straniero è stato però segnalato tra i picchetti degli scioperanti, e ciò evidentemente a seguito della diffida fatta stamane dal governo al avoratori stranieri a non partecipare alle «violazioni della egge » pena l'espulsione. E' opportuno notare a questo punto come, di fronte agli attacchi mossi da un giornale di Bruxelles ai lavoratori italiani, il quotidiano social-cristiano La Gite, organo del presidente del Consiglio, scriva oggi: «Er stato usato un tono oltremodo spiacevole. I minatori italiani venuti in Belgio in condizioni spesso penose non l'apprezzeranno affatto >. Le decisioni adottate stasera dal governo di Bruxelles si applicano al lavoratori di ogni nazionalità occupati nelle miniere. I duemila italiani che gradualmente verranno ad essere licenziati per la chiusura dei pozzi troveranno un immediato reimpiego o nelle miniere della regione o nelle nuove aziende che stanno per essere create. Per contro, una notizia dall'Aja riferisce che la direzione delle miniere del Paesi Bassi non rinnoverà 1 contratti al 700 minatori italiani, non sposati, emigrati in Olanda, che verranno invitati il mese prossimo a rientrare in Italia. m. b. llllllllllllllllllllllllllllllll IIII1II1IIIIHIIIIIII1IIIIIIIIMIIIIIII1H1II11MIII IlIIIilllllllllllllMIIlMIIIlllItllIIIUIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIlIIIIIIIII Una fase- della dimostrazione di protesta dei minatori italiani a Charleroi (Telefoto)

Persone citate: Coppe, Eyskens, Pinet, Reynaud