Temendo di morire presto dilapida più di cento milioni non suoi in feste
Temendo di morire presto dilapida più di cento milioni non suoi in feste Temendo di morire presto dilapida più di cento milioni non suoi in feste E' un notaio francese - Dopo un attacco cardiaco, decide di «vivere intensamente gli ultimi suoi anni» e spende il denaro affidatogli dai clienti - Pazzeschi regali a donne di tabarin (Nostro servizio particolare) Parigi, 21 febbraio. Quando il notaio Pierre Helard, di Landerneau, entrava in un famoso locale notturno di Parigi, vicino a Plczza Pigalle, l'orchestrina interrompeva il pezzo che stava suonando e accoglieva il nuovo arrivato con «La Pampolaise », vecchia canzone bretone. Era l'omaggio che la direzione rendeva a un prodigo clien te che un paio di volte per settimana lasciava ogni notte molti e molti biglietti da mille, bevendo parecchio champagne e offrendone alle < entraineuses » del locale, presso le quali aveva molto successo Non è che fosse bello; semmai piuttosto il contrario. Pierre Helard infatti, di anni 40, è piccolo di statura, zoppica leggermente e ha un braccio più corto dell'altro; ma quando aveva bevuto e si sentiva contento era capace di regalare alia sua compagna di una sera anche un mantello di visone. Dopo aver trascorso cosi due o tre giorni ogni settimana a Parigi, il notaio ritornava a Landerneau dove abitava da una diecina di anni, era consigliere municipale, ammogliato ad una graziosissima bretone, padre di tre figli e stimatissimo dalla popo¬ lazione che lo chiamava « il notaio degli umili ». Effettivamente — nella sua città — il comportamento di Pierre Helard era quello di un brav'uomo, gioviale, pronto a fare una cortesia, dava amichevolmente del tu ai pescatori e agli operai coi quali entrava ogni tanto nei caffè per bere un bicchiere. Ma due anni fa avvenne un episodio che sconvolse l'esistenza del notaio: una crisi cardiaca gravissima,, dalla quale si salvò, a stento. Il medico fu categorico: da quel momento doveva fare una vita calmissima, evitare di stancarsi, seguire un regime alimentare severo e soprattutto non fumare né bere. Il notaio osservò quelle regole alcune settimane; poi non potè più resistere: « Meglio morire prima ma vivere bene» disse a se stesso. E cambiò vita senza dire nulla a nessuno. Una volta per settimana, con il pretesto di affari, si metteva al volante della sua macchina, e in una giornata faceva i 600 km. che separano Brest da Parigi. E qui per tre giorni si dava alla pazza gioia. Aveva affittato un appartamentino in un albergo vicino alla Piazza dell'Opera, e ogni sera faceva 11 cosidetto < giro del granduchi » andando da un locale all'altro. E' rimasto nella mente di alcuni camerieri la volta in cui spese, in un'ora, 80 mila franchi per offrire da bere a tutti, in un locale vicino a Piazza della Concordia Per poter sperperare in tal modo occorreva molto denaro al notaio di Landerneau, e egli investì in un affare che pareva molto redditizio una somma notevole, prelevata dal denaro che i clienti gli avevano affidato. Ma la speculazione andò a male, e nel dicembre scorso egli fu costretto a vendere il suo studio per ritirarsi a Nantes, dove tentò rifarsi con vari traffici. Il suo successore si trovava intanto rapidamente in preda a varie difficoltà: alcuni clienti esigevano il rimborso di somme che non risultavano registrate. E a poco a poco apparve che gli ammanchi salivano a 110 milioni di franchi. Arrestato ieri a Nantes, e incarcerato a Brest, 11 notaio ha ammesso di avere sperperato il denaro altrui; ha tentato di giustificarsi affermando che « doveva vivere intensamente » gli ultimi anni, visto che il medico gli aveva assicurato vita breve. , 1. m.
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