Croci di guerra hitleriane e medaglie di Francesco Giuseppe

Croci di guerra hitleriane e medaglie di Francesco Giuseppe Croci di guerra hitleriane e medaglie di Francesco Giuseppe Grande abbondanza di insegne e di bande militari, marcia in ordine perfetto - Assenti i membri della Dieta di Innsbruck (Dal nostro inviato speciale) Bolzano, 19 febbraio. Lungo le poche centinaia di metri della strada che dalla periferìa di Bolzano si arrampica di colpo a Castel Guncina e nell'ampio piazzale davanti all'edificio — uri antico « maso> trasformato in pensioneristorante — gli organizzatori della primo, manifestazione per il centocinquantesimo anniversario della insurrezione di Andrea Hofer avevano saputo comporre oggi pomerìggio una scena irreale, fuori da ogni iiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiii confine di tempo e di spazio. Dalla prima balza, a cinque metri di distanca l'un dall'altro e dalle due parti della strada, erano schierati rappresentanti di ogni città, valle, associazione alto-atesini: tutti nei rispettivi costumi, che hanno in comune il nero dei calzoni e delle scarpe e il-bianco delle calze, mentre variano in una gamma di colori violenti — dal rosso al verde al giallo — nella casacche, nei fazzoletti e nei cappelli piit?iiati. Stavano tutti costoro — giovani di primo pelo e- vegliardi dai lunghi cernecchi — immobili e attenti ai cenni dei loro ufficiali, dist.nguibili per stelle supplementari sul giustacuore, grandi sciarpe policrome, sciabole ricurve per i più alti in grado, e maggior copia di decorazioni di ogni tipo, dalle medaglie di Francesco Giuseppe alle croci di guerra hi- tleriane. E al primo cenno di militaresco comando ecefi in- fattì t bravi montanari voltare il fianco e marcare per beni- ho verso l'alto, al ritmo dato jati numerose bande, fino ad' ammassarsi ordinatamente sul piazzale con una selva di vessilli ricamati e adorni di istoriate strisce (cl9H — diceva una — fìlr Gott, filr Kaiser, fiir Vaterland>: «per Dio, per l'Imperatore, per la Patria »). Si fa ala al passaggio dei maggiorenti: l'ing. Pupp, presidente della Provincia di Bolzano, organizzatrice ufficiale della manifestazione, il dr. Magnago, presidente della Volkspartei e del Consiglio regionale,, i tre deputati ed i due senatori della Svp, i consiglieri provinciali, un centinaio di sindaci tedeschi (i pochi italiani non si son v.sti), i rappresentanti della aristocrazia della zona espressamente invitati, molti parroci ed ala ti agiati al seguito di mona. Forer, vescovo ausiliar.o di Bolzano. Non arrivano invece i membri della Dieta di Innsbruck, che dopo il noto fermo alla frontiera del loro collega, signor Oberhammer, hanno rinunciato al viaggio. Si entra nel salone addobbato con drappi dai colori tirolesi, bianco e rosso, i quali, opportunamente disposti, danno, forse- casualmente, la stessa impressione della bandiera austriaca, che è rossa-biancorossa. Poco prima dell'inizio autorità di polizia hanno fatto staccare manifesti con l'aquila tirolese. Possono essere equivoci: è certo che nessun segno sta ad indicare in questa pletora di insegne, che ci si trovi m Italia, così come in latta la manifestazione non si è sentita una parola se non in tedesco. In queste condizioni il rappresentante dello Stato nella Regione non ha ritenuto di poter partecipare, e si è limitato ad inviare un messaggio, di cui ha dato lettura il presidente, ing. Pupp. « In conseguenza di sopraggiunti impegni — ta scritto il vice-commissario del governo, dott. Puglisi — non potrò intervenire alla manifestazione di Castel Guncina, alla quale codesta Giunta provinciale mi aveva invitato. Ufi ossario in un reverente pensiero all'eroica figura di Andrea Hofer che a Mantova, prima della morte decretatagli dal napoleonico vincitore, si ebbe la difesa, il conforto, la comprensione di cuori italiani. Con l'espressione di tale sentimento, La prego gradire, signor Presidente, i miei cordiali saluti e farsene cortese interprete verso tutti i signori intervenuti alla cerimonia ». L'omaggio all'eroe non è bastato a coloro che si erano riuniti per onorarlo, e alla lettura del messaggio, forse anche per il tono con cui è stata fatr ta, si sono levati mormorii ironici, subito trasformatisi in un grande applauso alla lettura del telegramma di protesta da parte dei membri della Dieta di Innsbruck contro il fermo alla frontiera di due di loro; analoghi consensi ha riscosso tutta l'allocuzione dell'ingegner Pupp, inneggiante alla unità storica, etnica, spirituale ecc. fra nord e sud-Tirolo. Più freddo e più cauto il discorso di Silvius Magnago, anche se il presidente detta Volkspartei non ha mancato di ripetere che « oggi l'unità del nostro paese è stata lacerata e siamo costretti a lottare per i nostri diritti e per la nostra stessa consistenza etnica per l'avvenire... Questo nuovo periodo di dure prove e di grandi sofferenze cominciò quando l'unità territoriale fu rotta nel 1918 e quando i nostri diritti, flno „„ M wmré Ja ia „ mad furono ne qaH da nu0Vfl dittature. (Ac. cenno lncauto _ ci sl perdoni nnsolito lncis0i ma non possiamo proprio farne a meno — da parte di chi nel '39 optò per la Germania dell'AnBchluss e combatté come ufficiale nell'esercito di Hitler fino a quando rimase mutilato sul fronte russo). « Ci fu soltanto assicurata in compenso, come surrogato, una serie di determinati diritti, per la cui realizzazione siamo tutti oggi in lotta: una lotta da non condurre con inutile violenza, ma in base ai principi* del diritto e della libertà, senza dimenticare mai che abbiamo Iddio stesso come nostro fedele alleato ». Inutile soffermarsi sul resto del discorso: limitiamoci a'fissare l'invito del dottor Magnago ad un « andarne ito dignitoso delle celebrazioni di Andrea Hofer» e soprattutto il suo slogan per una ciotta a fondo nella legalità». Dopo la manifestazione a Castel Guncina., tutti gli intervenuti si sono recati in macchina o in pullman (ma non in corteo) in vai Passiria a deporre fiori sul luogo natale di Andrea Hofer. Nessun incidente: l'eccezionale servizio d'ordine, diretto personalmente dalle maggiori autorità di polizia, non ha avuto motivo di entrare in azione; non possono nemmeno essere chiamati incidenti il ritiro di qualche bandiera bianco rossa, come quella issata a Ca stel Firmiano, o di qualche manifesto con l'aquila tirolese: per l'affissione di alcuni fogli non autorizzati è stato denunciato lo stesso ing. Pupp, come responsabile della S.V.P. nella zona di Bressanone (alla radiotelevisione austriaca è stata impedita una ripresa diretta della manifestazione). Anche in serata, mentre in tutto. l'Alto Adige ardono falò alla moda antica, ma modernamente alimentati con copertoni vecchi e altri analoghi combustibili, mentre la birra e il vino scorrono a fiumi nelle osterie, non si registra il minimo allarme, Domani il centro delle manifestazioni si sposta ad Inn sbruck con funzioni religiose e riunioni della irredentista <Berg Isel Band », ma si continua anche in Alto Adige con Messa nel duomo di Bolzano', commemorazioni e vacanze parziali più o meno ufficiali nelle scuole, e feste in molti paesi. Il grande e complesso meccanismo predisposto dalla Volkspartei per la durata di un anno intero comincia a muoversi per onorare Hofer e per alimentare — e lecito supporlo — quella « lotta a fondo » che Magnago si è impe¬ gnato oggi a mantenere « nella legalità ». Fissato questo limite, converrà attentamente vegliare a che sia rigidamente osservato.