Si conclude oggi al Sestriere il concorso della viabilità invernale

Si conclude oggi al Sestriere il concorso della viabilità invernale ^ara dei x*iodex*XMÌ mGxsti anfineve Si conclude oggi al Sestriere il concorso della viabilità invernale Ieri i olossah macchine hanno aperto strade tra montagne di neve in tempo record ■ Dui ante le discussioni tecniche s*è parlato dei trafori dpgD europeo di | sqvgdc(Dal nostro inviato speciale)- Sestriere, 18 febbraio. Ieri, prima giornata del « Quarto viabilità invernale », la neve del Sestriere è stata aggredita da mezzi meccanici potenti, ma, in un certo senso, gentili nei modi. E cioè, grandi lame di acciaio alte e concave, raschiavano la neve per sospingerla dolcemente in alto, con la conseguenza naturale di rovesciarla ai margini e di liberarsene; oppure cunei e vomeri la sollevavano con le stesse conseguenze. Oggi è entrata in scena la maniera forte, addirittura brutale: schiaffi di grosse spatole per demolire i muri dì neve, oppure coltelli orizzonta-' .li, verticali, obliqui per tagliuzzarla, chiodi per ferirla, e insieme un moto rotatorio che la inghiottiva per convogliarla verso gole potenti che la vomitavano poi di fianco ridotta a pallottole, a polvere di cipria, a nebbia impalpabile per decine e decine di metri. E' ciò che va sotto il nome di « sgombraneve rotative > (cioè frese, turbine, frese-turbine, pale rotanti) Palestra, 11 piazzale del tiro j la volo sotto 11 monte Fraiteve.' |La neve ha uno spessore me- M111111 ( 1111111M11 ( I ! 11 [ M II I ! 11T111 ! 111 f ! 1111 i 11:1 ! T1 ! li dio di due metri e pesa, sempre come media, quattrocento grammi al litro. La gara con | siste nell'aprire un varco di quaranta metri di profondità nel minor tempo possibile per la larghezza di cui è capace il veicolo e che in genere si aggira sui m. 2,40. Nel giudizio di merito finale valgono poi, come ieri, a'tre considerazioni, cosicché fino a domani non potremo sapere chi ha vinto. Limitiamoci a guardare lo spettacolo. Comincia una < Saviem > a pale rotanti da 175 cavalli: è j ' un gigantesco mulino a vento! che, invece di star fermo, carni mina e solleva un tale vortice 1 » l i a i o o di neve che corvi e colombi vo lano via come per il preannuncio di una bufera non prevedibile dal loro istinto e insospettabile con tanto sole primaverile. E' un successo strabiliante perché la meta è raggiunta in 4'8". Ma la fresa < Peter > della casa « Gola > con motore O. M. a turbina < Beilhack > su < Fiat 639 N. 2 > si può dir gli stia a pari perché, se ha impiegato 5'40", bisogna pensare che la sua potenza era soltanto di 92 cavalli. La turbina « Turbojet > con motore « Diesel > da 180 cavalli ha impiegato B'12". Ottima prova con 6'42" dell'Anas di Bologna, sfortunate invece le due Alias di Torino che, per altro, a quanto dicono, non sono modelli di potenza e modernità. Magnifico il piccolo « Schiller > che con i suoi 45 cavalli si è aperto un camminamento in quella spessa neve, procedendo anche In curva per la larghezza di m. 1,20. Il suo getto di neve visto di lontano aveva l'imponenza dello zampillìo di una balena. Più ammirevole ancora una macchina svizzera che guidava a mano, cioè da terra, un motorino da 45 cavalli e che si è fatta largo in quella solita neve sulla distanza regolamentare di 16'58". Durante le prove del mattino lungo 1 costoni del Fraiteve (m. 2700) andava a passeggio per conto suo sopra la neve una «Muskeg>, sorella borghese delle eroine che portarono gli esploratori al Polo Sud. La « Muskeg > si è poi distinta nella prova delle macchine ed attrezzature 'per trasporti invernali, specialmente su terreni accidentati e montuosi, così come la « Campagnola Fiat> e la €Berliet> a sei ruote motrici. Finite le prove di ordine pratico, i congrpssìstì si sono riuniti per la seconda giornata delle discussioni tecniche, che è pure l'ultima. Il prof. ing. Vittorio Zignoli, del Politecnico di Torino, ha preso in esame le comunicazioni attraverso l'arco alpino, soprattutto nei riflessi del Mercato comune europeo, c Questo arco, abbastanza utile per tenere lontani i nemici nei mesi freddi, è sempre un poderoso ostacolo allo sviluppo dei commerci. Fino all'arrivo dei vagoni ferroviari non c'erano \ irlualmencc che due valichi; oggi, le aperture da e verso le contrade del sole, sono mal distribuite, oc ;orre una rete ca- ! Plllare di P"» art,erie caPacl dl dare a ogni regione un largo Occorrono, cioè, ul- i resPlro »• 1 teriori e numerosi trafori per i quali l'oratore prevede una spesa di poco superiore al sette per cento dei tremila miliardi previsti per i prossimi dieci anni dal Mercato comune europeo. Poiché i trafori nascono normalmente fra i 1300 e i 1800 metri ne consegue la necessità che le strade d'accesso siano sempre libere, donde l'importanza di questi concorsi annuali. Divagando, ring. Zignoli ha parlato dei lavori del Monte Bianco, che procedono brillantemente alla velocità di cinquanta metri la se^imana e che sembrano suscettibili di raddoppio. Hanno quindi parlato diversi oratori, particolarmente il prof. ing. Aimone Jelmone sulla possibilità di tener aperto lo Stelvio tutto l'anno e con un utile aziendale di cento milioni circa. L'ing. Bertolotti, direttore del < Centro italiano della viabilità invernale » ha dato notizia di una iniziativa presa recentemente dai comuni montani, specie della Valtellina: essi s'impegnerebbero a tenere aperti tutti i valichi costantemente, se il governo li autorizzasse a percepire un pedaggio. Domani fine del « concorso >. Antonio Antonucci l dei trattori gara al Sestriere durante le prove di sgombero della neve 11 II 1 f I II 1111 [ 111 f M111111111M11111111 ) IMI ri 1111M 11111M [ 1111 [I < 11111111U II I ! 1 111 [ 1111H111111 li I II M11111 II I ! T lil IU MI [ Il li ì 1 : H111111111M111111 il 111 11 11111M

Persone citate: Aimone Jelmone, Antonio Antonucci, Bertolotti, Palestra, Schiller, Vittorio Zignoli

Luoghi citati: Bologna, Sestriere, Stelvio, Torino