Dulles non sarà sostituito nella direzione degli Esteri di Antonio Barolini

Dulles non sarà sostituito nella direzione degli Esteri Dulles non sarà sostituito nella direzione degli Esteri (Dal nostro corrispondente) Washington, 18 febbraio. Oggi, alle ore 2,45 del pomeriggio, il presidente Eisenhower, accompagnato dal fratello Milton e da altri esperti, è partito per il Messico, dove, ad Acapulco, s'incontrerà con il presidente di quella nazione. La visita durerà due giorni e le conversazioni che seguiranno non avranno nessun particolare significato politico. Si tratterà, cioè, di una visita di cortesia e di buona volontà per un normale scambio di vedute fra gli alti esponenti del due governi. Prima di partire, il Presidente ha tenuto a Washington una conferenza-stampa, importante soprattutto per le sue ferme dichiarazioni a proposito della Germania, e di Berlino in ispecie. Rifiutando ogni commento alle recentissime dichiarazioni di Kruscev, Eisenhower ha confermato, con estrema precisione e chiarezza, che gli occidentali non verranno mai meno a nessuna delle responsabilità assunte per la libera Berlino. E' certo che gli occidentali non ricorreranno mai, per primi, alle armi; ma è altrettanto sicuro che, se necessario, difenderanno la libera Berlino con tutti i mezzi a loro disposizione. Come si vede, l'avvertimento, a questo proposito, non può dare adito ad equivoci. Il Presidente ha invece dimostrato maggiore flessibilità e fluidità dì fronte al problema tedesco: egli ha, cioè, tenute aperte le porte a tutti i negoziati ragionevoli e non ha voluto impegnarsi a dir di più. Riferendosi alla malattia del Segretario di Stato, il Presidente ha ribadito il suo proposito di non rimuoverlo dai suo posto di responsabilità, finché l'infermo stesso si sentirà in grado di dare il contributo delle sue direttive e della sua esperienza. Per intanto non sarà apportato alcun cambiamento al programma di incontri diplomatici, quale era stato disposto in precedenza. Eisenhower ha poi concluso la sua conferenza-stampa non na scondendo preoccupazioni per l'attuale crisi irachena. La situazione di Dulles è sta zionaria. Ieri il Presidente Eisenhower gli ha reso visita per la seconda volta e senza che ne fosse dato preavviso alla stampa. Oltre al dott. Zubrod, specialista in malattie di cancro, sono stati chiamati al capezzale dell'infermo altri tre consulenti. Ancora una volta si è esclusa l'opportunità di ulteriori interventi chirurgici. Stamane, sul New York Times, anche C. L. Sulzberger, pur tributando a Dulles i più alti elogi, lamenta la condizione di indispensabilità che noi stessi, ieri, avevamo raccolto dalla bocca dell'uomo della strada. Dulles è una fortissima personalità, e perciò un grande accentratoro. Ma ecco — avverte Sulzberger — che, ancora una volta, emerge la triste realtà della vulnerabilità degli uomini, anche di quelli che si ritenevano invulnerabili. Sempre nel campo della politica estera, interessante il favore con il quale l'ex-presidente Truman, in un articolo oggi pubblicato, dimostra di avere accolto la visita di Macmillan a Mosca. Egli ritiene che questa visita possa dar l'avvio a negoziati un po' più incoraggianti di quelli del passato. Antonio Barolini

Luoghi citati: Acapulco, Berlino, Germania, Messico, Mosca, Washington