Gli spazzaneve più moderni d'Europa in gara da ieri sulle piste del Sestriere di Antonio Antonucci

Gli spazzaneve più moderni d'Europa in gara da ieri sulle piste del Sestriere Delegati di otto nazioni al IV Concorso della viabilità invernale Gli spazzaneve più moderni d'Europa in gara da ieri sulle piste del Sestriere Tre categorie di macchine partecipano alla manifestazione - Presenti anche l'automezzo che portò Fuchs e Hillary al Polo Sud e la « Campagnola » con rimorchietto speciale - Aperto il convegno di studi con una critica al sistema di sgombrare la neve nelle città del nord (Dal nostro inviato speciale) Sestriere, 17 febbraio. Il « Centro europeo della viabilità invernale » ha cambiato nome ai suoi convegni periodici, i quali, pur continuando a rivestire anche il carattere di « convegno » si chiameranno « concorso ». Il primo, continuando nell'ordine progressivo di « quarto », si svolge quest'anno in Italia, così come avverrà sempre per tutti gli anni dispari, quelli pari essendo assegnati alla Francia. La viabilità invernale trova il suo principale nemico nella neve. Nessun ambiente, quindi, più indicato del Sestriere, che finora, in questa stagione, ile ha misurato complessivamente sei metri e che dispone di piani e pendii per i gusti di tutti. Iniziato oggi, il « concorso > durerà domani e dopodomani. Vi partecipano otto nazioni, e precisamente Austria, Francia, Germania Occidentale, Qran Bretagna, Olanda, Spagna, Svizzera, Italia, con oltre quattrocento fra delegati e tecnici Ad essi stamane ha porto un caloroso saluto l'ing. Giovanni Nasi come apertura ufficiale della manifestazione. Con lui, al tavolo della presidenza erano il generale Gualano, sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito; il generale Cento, comandante della Brigata carabinieri di Torino; l'ing. Zecchini, dell'A.n.a.s.; il prof. Stabilini pei il Consiglio nazionale delle ricerche; il prof. Tacchetti, pre- sidente della Federazione italiana della strada; gli assessori Belfiore e Bruno, rappresentanti della provincia e della città di Torino, rispettivamente. Dopo discorsi brevissimi, il gruppo si è recato sul Piazzale Torino dove erano schierati i personaggi essenziali, diremo così, del « concorso », e cioè le macchine. Esse sono quarantatre, delle quali dodici Fiat, e poi altri nomi celebri come Berliet, Fresia, Joannas, Labourier, Bonacini, Saviem, Schiller, Gola, Aebi, Le Materici De Voirie, Rolba, Bergami, Nuove Reggiane, Anas-Torino, Faco, Steffenino e Fassone, Pesce, Seme, Lancia. La Fiat è presente con motori e autocarri anche in qualche complesso che porta altro nome, come sgombraneve. Tutti questi personaggi, per rimanere nella stessa immagine, hanno volto diverso e, soprattutto, una diversa imponenza, poiché da un minimo di SUSO CV possono spingersi fino •! $00. L'insieme si divide in tre categorie: nella prima figurano gli sgombraneve a spinta, a lama, a cuneo (o vomero che dir si voglia), che l\berano la strada o ne aprono una, scostando la neve e respingendola ai fianchi; nella seconda figurano tutte quel'.e macchine che aggrediscono la neve con coltelli, eliche e pale rotami, polverizzandola a distanza pei forza centrifuga; la terza categoria è composta da veicoli che camminano su tutto quello che trovano, compresa la neve anche sotto forma di ghiaccio. Esempio, la « Campagnola » Fiat che già si distinse in Africa e che si presenta con un nuovo rimorchietto appositamente studiato per i percorsi dove la natura fa capricci, o il * Muskeg » della " Rolba " che andò al Polo Sud con Fuchs e. Hillary, oppure l'autocarro « Berliet » a sei ruote motrici che non fa distinzione fra Sahara e Sestriere. Nel pomeriggio ha avuto luogo la primo fase del « concorso ». Da due mesi era stata lasciata con tutta la neve la strada Monte Grappa che dal Piazzale Freiteve si ricongiunge con lo stradale per Cesana. Si sono misurati soltanto gli sgombraneve a spinta delle suddette categorie dei cingoli e delle ruote, quindici in tutto, ognuno per venti metri di percorso. In questa prova l'occhio del pubblico vede ben poco come giudizio finale. Non è detto, infatti, che U primo arrivato per conteggio di cronometro abbia vinto. C'è da calcolare una quantità di dati: come lo spessore e il peso della neve, Ù resto del fondo lasciato, il percorso più o meno rettilineo tracciato, il consumo di benzina (che può andar re da un litro a sei litri al chilometro) ed altro ancora, donde la necessità di una giur ria specializzata e scelta che comprende: Ving. Giovanni Nasi, l'ing. Biffi, rappresentante del Touring Club Italiano, il dott. ing. Eyrolles, del Touring francese, il dott. ing. Cex, della giuria del Concorso internazionale francese spazzaneve, il dott. Malaspina, della Federazione italiana della strada, il dott. ing. Emanuele Na si, dell'Automobile Club d'Italia, l'ing. dott. Penazzo.delSa Ione Internazionale della Tecnica, l'ing. Quaranta, del Ministero dei Trasporti, oltre i già citati Stabilini e Zecchini. Nulla st può sapere dell'esito sino alla fine di tutte le gare, ma sembra che i due veicoli cm6lnclBtncdPnc che si sono disfinti maggiormente oggi siano una Fiat 60 CI di 60 CV con apripista, lama da neve, cuneo, Giovannetti, e una « Labourier ». A prove finite si è aperto il convegno di studi con una relazione del prof. ing. Carlo Bertolotti, direttore del « Centro italiano di viabilità invernale » e segretario del « concorso ». Egli ha cominciato col deplorare la maniera di sgomberare la neve nelle città italiane della zona montana della Penisola e della Pianura Padana. Per cinque-otto giorni all'anno la circolazione delle automobili è diffìcile, il parcheggio problematico. Quindi, con una minuziosa esposizione di dati tecnici e di cifre egli, prendendo ad esempio «na citta media immaginaria di 250 mila abitanti, ha concluso che il liberarla da uno strato di neve di trenta centimetri caduta in due riprese, serven- dosi della tecnica più moderna, costerebbe SS milioni 7*7 mi- ta lire, ossia « il dieci per cen-to in meno di quanto si spende oggi scontentando tutti ». La manifestazione è coliegata a quella del Salone Internazionale della Tecnica ed è sotto l'alto patronato del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Antonio Antonucci