Un polacco ed un americano in carcere hanno scritio uno straordinario romanzo di Enzo Bettiza

Un polacco ed un americano in carcere hanno scritio uno straordinario romanzo ESAURITA IN POCHI GIORNI A VARSAVIA LA V EDIZIONE DI «SARACINESCA» Un polacco ed un americano in carcere hanno scritio uno straordinario romanzo Il primo giornalista, il secondo architetto, furono detenuti per 5 anni nella stessa celia ai tempi dello stalinismo - La dillicile collaborazione dopo la dittidenza reciproca ■ Il libro narra l'idillio di un contadino e di una ' ebrea nella Polonia occupala dai nazisti - Ampi elogi della critica - Liberati, avevano pronte altre due opere (Dal nostro corrispondente) Vienna, 17 febbraio. Negli ultimi tempi è stato pubblicato, contemporaneamente in Polonia e in America, un romanzo il cui titolo suona, in inglese, Angry Harvest e in polacco Okiennice, che vuol flire Saracinesca. Concepito e scritto nella cella di un carcere dall'architetto americano Hermann Fìeld e dal giornalista polacco Stanislaw Mierzenski, esso rappresenta il frutto eccezionale di una collaborazione letteraria tra le più eccentriche e inverosimili che si possa immaginare. A Varsavia la prima edizione è stata esaurita in poche settimane e le prenotazioni per la nuova ristampa aumentano di giorno in giorno. Per ricostruire gli antefatti del caso, certamente unico nella storia delle lettere, bisogna risalire al 1948. Fu a quell'epoca di grande furore stalinista che Mierzenski, impiegato con mansioni direttive in un'industria petrolifera polacca, venne un giorno arrestato dalla polizia politica. Prima della guerra egli era stato redattore economico in un quotidiano conservatore di Varsavia e, durante la guerra, aveva militato nella «Resistenza bianca », di ispirazione borghese nazionale e non marxista: ora lo sì arrestava sotto la grave accusa di appartenere alla direzione di un movimento clandestino anticomunista. Venne rinchiuso nel carcere di Miedzeszin, presso Varsavia, riservato solo ai prigionieri politici di un certo riguardo e, per un anno, restò segregato nel più assoluto isolamento. Poi fu tradotto in una cella per due persone e qui, finalmente, Mierzenski Incontrava colui che per quattro anni e mezzo sarebbe stato il suo inseparabile compagno di prigionia e collaboratore letterario: l'architetto americano Field. Questi era implicato in una fosca vicenda, caratteristicamente staliniana, il cui ingranaggio certamente sfuggiva a .lui stesso. Intellettuale americano tipico della sua generazione, Hermann Field era un generico simpatizzante dell'estrema sinistra. Suo fratello, Noel, invece, era un comunista militante: ma nel 1949, durante un soggiorno a Praga, Noel venne accusato di essere una spia americana e, arrestato, spari senza lasciar tracce. Fu appunto nel tentativo di scoprire il mistero del fratello scomparso, che Hermann giunse a Varsavia e così cadde anche lui nelle maglie di un diabolico plano di Stalin. Alla polizia segreta sovietica era infatti riuscito di appurare che l'architetto americano aveva diretto a Cracovia nel 1939 un centro assistenziale per i fuggiaschi dalla Cecoslovacchia appena invasa dalle truppe naziste. Tra questi profughi, ai quali Field riuscì a procurare un « visto > inglese, si trovavano numerosi comunisti che Stalin, dopo la guerra, decise di togliere di mezzo: e l'americano, da tale punto di vista, poteva costituire suo malgrado un vivente capo d'accusa dei < contatti » che essi avevano avuto « con esponenti occidentali ». In un certo senso l'architetto doveva rappresentare dunque, agli occhi dei carcerieri polacchi, una vittima privile•-• giata di Stalin, alla quale essi dovevano usare attenzione. Così, per sottrarlo al suicidio o a un completo crollo psichico, decisero di dargli, dopo quattro mesi di dura solitudine, un compagno di cella con cui potesse svagarsi. Per alcune settimane il polacco e l'americano, stretti l'uno all'altro entro pochi metri quadrati, si studiarono con reciproca diffidenza e scambiarono solo parole -vaghe, convenzionali; a poco a poco, quindi, il gelo sì sciolse, cominciò a spuntare la stima e l'amicizia. Tra i due intellettuali, simili per il livello della loro cultura, ma estremamente dissimili per la provenienza (da una parte un cattolico polacco e dall'altra il rampollo di una famiglia quacchera americana, Ideologicamente orientato a sinistra), si sviluppò presto un intenso scambio di opinioni. Nella lingua che conoscevano entrambi, cioè 11 tedesco, tenevano l'uno all'altro conferenze sui più di versi temi di scienza, arte, storia, letteratura e cosi via. Quando esaurirono tutti gli argomenti, iniziarono a rac contarsi delle storie personali e, infine, esaurite anche queste, decisero di scrivere insieme romanzi. All'americano, per elargizione speciale, erano stati concessi dalla direzione del carcere alcuni quaderni di scuola e una scatola di matite. . Due romanzi di vita polacca erano già terminati e un terzo, d'ambiente americano, era stato già progettato quando Field, nell'estate del 1954, dopo cinque anni di carcere, veniva inviato in un sanatorio ove, In vista della prossima liberazione, fu sottoposto a un regime di alimentazione speciale. Sta lin era morto, il clima in Polonia era già mutato. Nel settembre del 1954, Hermann Field venne definitivamente liberato ed oggi egli vive in America, a Boston, esercitando la professione di architetto; Mierzenski fu rilasciato nel dicembre dello stesso anno, ma appena dopo l'ottobre 1956 potè attenere la riabilitazione for¬ male. Oggi egli vive, di nuovo, a Varsavia, del suo vecchio mestiere di giornalista. Il contenuto del primo romanzo, ora pubblicato nel due Paesi, non ha nulla a che vedere con l'esperienza carceraria dei due amie.1, né con l'azione stalinista di cui furono vittime i fratelli Field, ma tratta invece della vita in un villaggio polacco ai tempi dell'occupazione nazista e dell'idillio tra un contadino e una ragazza ebrea, nascosta nella sua casa. Le circostanze così strane di cui l'opera comune è il risultato possono essere, si capisce, agevolmente sfruttate per un lancio pubblicitario; tuttavia, secondo l'opinione di alcuni critici occidentali che già hanno letto il libro, sembra che esso sia tutt'altro che scadente anche da un punto di vista strettamente artistico. Ecco il pensiero di un autorevole giornale viennese: « Questo straordinario romanzo penetra in profondità nella vita, nei costumi e nella mentalità del contadino polacco che, sotto tanti aspetti, è così diverso dal contadino di un Paese occidentale. Nei personaggi principali sono state messe in rilievo, plasticamente e in modo convincente, le qualità più caratteristiche dei contadini polacchi, proprio quelle che danno l'impronta alla vita di un piccolo villaggio della Polonia. Forse tale estrema, attenta sensibilità, è dovuta al fatto che uno dei due autori, completamente estraneo al mondo del romanzo, via via, durante la stesura, deve aver stimolato continuamente l'altro autore a ripensare In modo fresco c genuino la storia e i costumi del proprio Paese. La collaborazione dell'architetto americano con il giornalista polacco, oltre a essere una delle più inaudite che la storia della letteratura ricordi, è stata quindi fruttuosa anche artisticamente >. Enzo Bettiza