Un tenente della protezione animali inviato a salvare le mucche morenti
Un tenente della protezione animali inviato a salvare le mucche morenti Il singolare caso nella cascina sui monti sopra Ormea Un tenente della protezione animali inviato a salvare le mucche morenti L'ordine è stato dato dal comando di Roma al centro di Torino -11 proprietario affama le bestie per sfogare in qualche modo l'odio alla sorella (Dal nostro inviato speciale) Ormea, 16 febbraio. Un tenente delle guardie zoofile, accompagnato da lina pattuglia di carabinieri e da una guardia comunale di Ormea, è salito oggi alla frazione Cascine giungendo alla balta di Armando Botte, il bizzarro contadino che rifiuta di alimentare le sue mucche. Il pomeriggio era splendido ma gelido, e faticosa è stata la marcia di quasi un'ora e mezzo lUngo laripida mulattiera. La spedizione aveva carattere ufficiale. Da Roma la direzione centrale dell'Ente nazionale per la protezione degli animali aveva ordinato al comando di Torino d'intervemre decisamente nella vicenda delle mucche affamate, e il tenen-\ te della polizia zoofila cavalier Mario Masselli aveva la missione di portare nutrimento e assistenza alle bestie. Egli ha assolto il suo compito con tatto e perizia. Armando Botte ha accolto con indifferenza l'arrivo dell'autorità, ma poco dopo ha cambiato atteggiamento e si è perfino' commosso quando ha detto che se le bestie morivano di fame non era per colpa sua: « Non ho quattrini per comperare il fieno, non ho quattrini nemmeno per comperarmi il sale, da un muse mangio la minestra senza sale perché non ho più un soldo ». Dicendo queste parole le lacrime gli scendevano sulle guance. Non è vero però che sia a tal punto di miseria. Qualcosa ce l'ha, e non gli sono mancate offerte d'aiuto per lui e per le sue bestie, ma egh ha sempre rifiutato. Quando il municipio, su iniziativa del sindaco, magi/. Colombo, gli mandò due negozianti di bestiame per comperare le sue mucche, egli non volle venderle; quando gli fu offerto un quantitativo di fieno per diecimila lire, egli ?io?i volle accettarlo, e per troncare ogni trattativa lo respinse asserendo che il fieno era avvelenato. Non si sa se sia squilibrato 0 deficiente. Certo è un uomo róso dalla misantropia e dalla solitudine. Già un'altra volta egli fece morire di fame le sue bestie col pretesto di non aver quattrini per comperare il fieno. E' affetto da una forma incruenta di autolesionismo per un vecchio rancore contro la sorella. Quando sei anni fa morì la madre, Armando Botte credette che la sorella fosse stata favorita nel testamento, e nel suo animo nacque per lei un forte odio. Egli ha 57 anni, ma si ritiene prossimo a morire; quando morrà, nulla dovrà ereditare da lui la sorella: e perciò lascia le bestie senza mangiare, affinché scompaiano con lui. Nella stalla, i bovini infatti stanno morendo d'inedia. Ne aveva sei, una mucca è morta la settimana scorsa, e ieri il municipio ha provveduto a farne seppellire la carogna. Le altre cinque sono in uno stato pietoso, ridotte pelle e ossa: tre mucche, un torello e un vitellino d'un paio di mesi. La mucca madre lo ha allattato finché ha potuto, ora è sfinita, è in agonia, e respinge con tristezza i vani assalti del figlio. Stesa sulla paglia, con il collo girato indietro, sembra attendere rassegnata il suo ultimo respiro. Deboli muggiti completano la scena patetica. L'ufficiale zoofilo ha imboccato le bestie con manciate di fieno. Esse lo hanno masticato stancamente, senza convinzione. Ha offerto loro un miscuglio di farina sciolta in acqua: ne hanno bevuto qualche sorsata. Armando osservava inerte, come è rimasto inerte quando un mese fa è stato denunziato per maltrattamento agli animali. Suo nipote Aldo Mazza, figlio della detestata sorella, che abita nella frazione Villar, a mezz'ora di strada, oggi è stato incaricato di nutrire 1 cinque bovini sino alla prossima primavera, quando si formeranno i pascoli. Domattina il veterinario salirà alle Cascine e praticherà alle bestie delle iniezioni ricostituenti. Intanto verrà interessata la Procura della Repubblica di Mondavi per un'eventuale procedura, d'interdizione del Botte e conseguente nomina d'un tutore, che salverebbe tanto le derelitte mucche quanto il loro scombinato padrone. ^ Il tenente delle guardie zoofile, Masselli, esamina le mucche che il montanaro stava lasciando morire iiilliiitlliilltlliiiniliiillilitltlliiiiliilllil(lllllllllillllllllllllliiiiliiliiiiliiiiiiiliciliiil!iiiiniilliill9 Il contadino Armando Botte niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiii
Persone citate: Aldo Mazza, Armando Botte, Mondavi
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