Maria Gabriella smentisce recisa: "Non lo sposo non sono innamorata, non studio il Corano" di Nicola Adelfi

Maria Gabriella smentisce recisa: "Non lo sposo non sono innamorata, non studio il Corano" Nostra intervista con la principessa nel castello di Merlinge Maria Gabriella smentisce recisa: "Non lo sposo non sono innamorata, non studio il Corano" "Ho visto lo Scià dieci minuti. Come debbo fave perché mi si creda?,, "A me non ha rivolto proposte di matrimonio; non so se l'abbia chiesto ai miei genitori,, - Ammette che la mamma è irritata con Maria Pia per il viaggio a Teheran, ma, dice, piacerebbe "anche a me andarci come turista,, I misteri di Teheran Lasciamo che sia quel grande e veritiero galantuomo che à il tempo a dipanare l'intricatissima matassa formatasi intorno ai casi sentimentali, dinastici, religiosi, petrolieri di Reza Pahlevi e Maria Gabriella di Savoia. Dalla villa di Cascais, dal castello di Merlinge, dal palazzo di alabastro di Teheran e da cento altri luoghi partono e s'incrociano dichiarazioni, interviste, annunci, smentite e controsmentite, a ritmo battente e con crescente confusione. L'ex Regina Maria José polemizza piuttosto aspramente contro il consorte e dice che lei non si cura delle ragioni di Stato, vuole solo la felicità della figlia Maria Gabriella e perciò si opporrà sempre e con tutte le sue energie al progettato matrimonio. L'ex re Umberto anche lui dice sostanzialmente che vuole la felicità della principessa non ancora diciannovenne, di colei che è stata definita il più bel fiore di Casa Savoia, ma poi si lascia andare a mezze ammissioni, a silenzi che hanno tutta l'aria di consensi. Intanto, la triste Soraya un giorno afferma che questo matrimonio non si farà perché Maria Gabriella non sarebbe il tipo di Reza Pahlevi e il giorno dopo manda, fra profondi sospiri, molti e sinceri auguri al suo ex-marito in vista dell'annunciato matrimonio. Ma quel che più sconcerta è l'euforia che da un giorno all'altro ha invaso la stampa, gli ambienti di corte, esponenti parlamentari e diplomatici a Teheran. Laggiù si dà ormai per certa la notizia dell'imminente matrimonio; se ne precisa persino la data, dai pubblici uffici sono stati tolti i ri tratti di Soraya, le agenzie fotografiche dì mezza Europa lavorano giorno e notte per mandare in Persia fotografie di Maria Gabriella aaila nascita a oggi. Neppure il minimo dubbio scuote quella certezza. Ed è naturale che sia così: nell'Iran la stampa, specialmente nelle faccende che riguardano l'imperatore, è molto circo-, spetta, e può pubblicare solo notizie autorizzate. Il controllo delle informazioni è a tal punto severo che al tempo in cui noi in Europa sapevamo giorno per giorno e con molta abbondanza di particolari i passi che Reza Pahlevi stava compiendo per ripudiare Soraya, sui giornali di Teheran non appariva al riguardo la benché minima notizia. Nessun riserbo invece troviamo oggi sulla stampa iraniana in merito alle modalità del matrimonio fra l'imperatore Reza Pahlevi e la bionda terzogeniti, di Casa Savoia: avverrà prima del 14 marzo, la sposa diventerà persiana per legge del Parlamento, le nozze saranno celebrate col rito musulmano e cattolico,' i figli maschi saranno allevati nella religione di Maometto e le figlie saranno lasciate libere di abbracciare una diversa religione. Insomma, tutto apparirebbe combinato e deciso. Va da sé che i giornali persiani parlano liberamente, descrivono. a lungo la principessa Maria Gabriella e si felicitano col loro sovrano, unicamente perché qualcuno ha dato lo1 i il permesso di comportarsi in questo modo ; e questo qualcuno non può essere ss non lo stesso Reza Pahlevi. Il quale, d'altra parte, deve sentirsi ben sicuro del fatto suo altrimenti non si esporrebbe a fare domani, nel caso di un mancato matrimonio, una gran brutta figuraccia agli occhi dei suoi sudditi e dell'intero mondo. Così confusamente stando le cose, diventa impossibile raccapezzarsi: Maria José a chiunque vada a visitarla afferma appassionatamente che no, questo matrimonio non si farà mai e poi mai. I portavoce di Reza Pahlevi d'altra parte preparano fanfare e luminarie per festeggiare l'imminente matrimonio. Umberto da parte sua smentisce sorridendo; e non si sa con precisione come debba essere interpretato quel suo sorriso. Ma la ragazza, quella Maria Gabriella che alla fin fine dovrebbe essere la maggiore interessata? Nessuno sembra prenderla in seria considerazione quando si lascia scappare qualche mezza parola oppure si limita a sorridere. Parrebbe inteso che lei debba fare o non fare quello che gli altri decideranno. Diciamolo francamente : si è determinata una situazione che piace poco alla gente comune. Non c'è forse in Italia una sola donna sensata la quale non pensi che lei, per quanto di condizione modesta, una sua figlia non la darebbe in sposa allo Scià di Persia; preferirebbe magari maritarla a un bravo giovane, non importa se operaio o impiegato, o addirittura tenersela nubile in casa, piuttosto che sposarla a un uomo che cgmzafal'fapgmLlp« cad1nlopdEgr,«t-^=v.-«« i cpotreboe essere suo padre, | Bunonno, due volte divorziato, per di più musulmano, e la cui reggia è sovente investita dalle fiamme e dal sangue delle rivoluzioni e delle congiure. E alla gente comune piacciono forse ancor di meno le disparità di opinioni dei genitori e dei parenti della presunta fidanzata. Si direbbe che a Cascais si parli una lingua, e a Merlinge se ne parli un'altra; vaga, allusiva, imbarazzata appare la prima, esplicita, ora rabbiosa e ora trepidante la seconda. Ma anche nelle stesse stanze e negli immediati paraggi di Merlinge la concordia non sembra essere di casa. Quando a Maria José hanno domandato come mai, data la situazione estremamente imbarazzante, il figlio Vittorio Emanuele, che vive con !ai sul lago di Ginevra, si è recato a Teheran ed è stato il vezzeggiato ospite dell'imperatore persiano, l'ex regina ha risposto risentita che il ragazzo aveva fatto il viaggio di testa sua, senza stare a chiedere o a sentire il parere della madre. E anche questa disinvolta spensieratezza di un giovanotto verso la madre e verso la delicatissima posizione della sorella, non rientra nella mentalità degli uomini e delle donne comuni. Lo stesso su per giù, se non proprio peggio, è avvenuto col viaggio a Teheran di Maria Pia e Alessandro di Jugoslavia. Ha detto Maria José che i due principi non sono andati nella capitale dell'Iran, ospiti dell'imperatore, per definire i particolari del matrimonio, ma solo per diporto e contro ia esplicita volontà di lei. In altre parole, non hanno tenuto in nessun conto il divieto di Maria José, che al postutto è la madre di Maria Pia e la suocera di Alessandro ; se ne sono infischiati del vespaio di chiacchiere che il loro soggiorno nel- pcsStoetaWdl'andptàbpplordf(ncpStfppl'vadmsndsl'glavmlagdlegtraailbads la reggia di Reza Pahlevi avrebbe sicuramente eccitato dappertutto. Sono partiti, incuranti di tutto. E anche queste cose, questa leggerezza nei riguardi di una madre e questa trascuratezza nei riguardi del mondo, fanno scuotere il capo all'uomo della strada e gli fanno dire : « Non vorrei propno che cose di questo genere succedessero nella mia famiglia ». Nicola Adelfi La principessa Maria Gabriella di Savoia in una recente foto a Merlinge (Telefoto)