La passione per i cavalli unì il gen. Kellner al barone Treves

La passione per i cavalli unì il gen. Kellner al barone Treves Arrestato a 71 anno per il fallimento della società di navigazione "Arrivabene fi La passione per i cavalli unì il gen. Kellner al barone Treves Il finanziere veneziano lo volle come socio per ragioni di simpatia e di prestigio - L'alto ufficiale, ora in carcere, sostiene che si tratta d'un equivoco - Secondo la Difesa, il crollo dei noli marittimi provocò il dissesto (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 12 febbraio, f Permette dottore? Generale di corpo d'armata nella riserva Arturo Kellner Ongaro »: con questa presentazione singolare per l'ambiente dove avveniva, accompagnata ■ da un lieve batter di tacchi, uno dei personaggi di maggior rilievo tratti in arresto per l'affare Treves, è comparso davanti al medico delle carceri che tre giorni addietro l'aveva fatto|accompagnare in infermerialper la consueta visita d'ufficio. « Sono qui per un equìvoci >r ha aggiunto subito con la stessa sicurezza con la quale una settimana prima, agli amici che gli prospettavano l'opportunità di allontanarsi dopo l'arresto del barone Gastone Treves, aveva risposto cori «Un soldato non fugge mal>. Del soldato, o meglio del tipico brillante ufficiale di stato maggiore, il. generale Kellner ha tutto l'aspetto: magro, asciutto, caramella all'occhio, rigido e snello a 71 anni compiuti. E' nato a Praga perché la madre era boema, mentre il padre era triestino, direttore delle Assicurazioni Generali, ma ha sempre vissuto a Venezia, dove ha studiato e dove ha cominciato la carriera mi litare che l'ha portato al suo grado attraverso tutte le guerre dell'ultimo mezzo secolo, da quella di Libia, a El Alamein. Tornato a ?asa dopo un perio do di prigionia negli Stati Uniti, e passato dal servizio attivo nella riserva, si era stabilito con la moglie contessa Selvatico Estense a Padova, occupandosi delle sue non grandi proprietà. Legato da vincoli di parentela e di amicizia a gran parte dell'aristocrazia veneta, stimato da tutti, con molto tempo a disposizione, il gene rale si dette anche alla politica e fu per un certo periodo pre sìdente del partito liberale di Padova. Ma il suo grande amo re e 11 suo regno era l'ippica, che lo vedeva giudice od organizzatore di ogni manifestazione di qualche importanza in tutto il Veneto: e fu in un certo senso colpa dei cavali; ?e il generale si incontrò col barone Treves e se seguirono tut te le vicende che adesso l'han no portato al carcere. Gastone Treves' amava l'ae. roplano, tanto da averne uno suo col quale già ottantenne si dava a frequenti voli su Pa dova, odiava l'automobile c preferiva andare in bicicletta con qualsiasi tempo: ma an che per lui la grande passione era l'ippica, e fu un grande dolore quando un paio d'anni addietro dovette, non per l'età ma per una brutta caduta, rinunciare alle cavalcate. E fu questa passione comune a cementare l'amicizia fra due uomini cosi differenti come il generale e il finanziere. Un bel giorno Kellner annunciò agli amici che Treves gli aveva offerto il posto di consiglle re in una sua Società di navigazione, la < Leonardo Arrivabene > e che lui aveva accettato l'onorifico incarico. Incarico che non comportava nessun onere in quanto, su un milione e 335 mila azioni, era stato sufficiente che ne acqui stasse due del valore nomina le, ciascuna, di lire seicento. Al Treves evidentemente serviva e faceva piacere avere con lui un amico e un gentiluomo stimato: e il generale infatti, per quanto presumibilmente poco esperto in mate ria di navigazione, dette sempre tono alle riunioni del con sigilo di amministrazione, compresa quella famosa del primo marzo 1957. Col presidente e con lui (oggi in prigione) se deva il dott. Clemente (oggi irreperibile), mentre del collegio dei sindaci facevano parte il rag. Antico e il dott. Dol catti (oggi in prigione) ed, 11 rag. Castellana (in quésti giorni assente dal s.uo domicilio) Essi rispondono ora del reato di bancarotta fraudolenta in base all'accusa di avere distribuito complessivamente lire 258 milioni di utili inesistenti < cagionando, come dice l'accu sa, con tale operazione dolosa, il fallimento della Società ». Cercando di semplificare al massimo i termini dell'intricata questione In civile e in penale, diremo soltanto che la difesa del Treves e degli altri intende distinguere fra la questione degli utili distribuiti e quella del fallimento. Con l'ausilio dei più esperti cominci cialistl, essa sostiene fin d'ora che il bilancio del 1956 era non solo perfettamente risponden te al vero, ma formulato con estrema prudenza, e che quin di gli utili erano reali. La società — che 11 Treves lasciò nell'aprile Bcorso e della quale acquistò praticamente il controllo il comandante Leo Salom —- il figlio adottivo, del quale il barone stava intanto chiedendo alla Magistratura la revoca dell'adozione — al trovò poi In cattive acque in seguito al rovesciamento della congiuntura e al crollo dei noli marittimi. Una nave «Liberty» — ci è stato citato — che all'epoca del famoso consiglio d'amministrazione valeva un miliardo, era quotata il mese scorso duecento milioni. Nel corso del 1958 la società vide quindi aumentare i suoi debiti — fino a circa quattro cento milioni, a quanto si dice — presso gli istituti di credi to i quali, uscito ormai dalla « Arrivabene » il Treves con tutta la garanzia della sua potenza finanziaria, si irrigi dirono sempre di più fino a provocare la crisi. Sembra che negli ultimi mesi siano partite dalla società verso l'expresidente preghiere e minac- ce, che il vecchio barone avrebbe respinto con durezza e intransigenza assoluta, anche in odio — dicono i suol avversari — al figlio adottato prima, rinnegato poi. Non immaginava di finir dentro lui, e non poteva immaginarlo — affer ma la difesa — perché i contestati utili c'erano davvero, e il passivo è venuto fuori dopo per l'incapacità del suoi successori. Vedrà il giudice. Tornando R]la aingoiare figura del nostro gcnerale, esperto di uomini e c.tinmUi sulla terraferma ma caivalli sulla terraferma ma trovatosi improvvisamente in alto mare con impensati problemi di noli, di miliardi e di passioni, e tutto per il possesso di due azioni da seicento lire l'una, è comprensibile che egli giudichi' l'intera storie « un equivoco » da chiarirsi facilmente, alla svelta. La cosa che più l'ha seccato è che i carabinieri siano arrivati ad arrestarlo proprio mentre sovrintendeva al primo concorso ippico sulla neve a Cortina. Oggi sua moglie è venuta alle carceri senza poterlo vedere ma portandogli frutta, dolci, capi di vestiario; domani anche lui potrà ricevere per la prima volta la visita del suo avvocato, prof. Gustavo Sarfatti. Quanto al barone Treves è probabile che non sia lontano un suo trasferimento dall'Infermeria delle carceri all'ospedale civile: oggi è Btato chiamato a consulto il primario prof. Angelo Spagno, il quale dovrà giudicare se effettivamente, oltre alla tarda età del finanziere, le forme di erte riosclerosl e di miocardite giustificano il provvedimento. Dopo il fulmineo imprevisto intervento iniziale delle autorità, mentre i carabinieri sono ancora alla caccia d'un paio di persone che sarebbero già riparate all'estero, l'iter giù diziario si avvia nelle forme consuete. Purtroppo, fra tanto turbinare di milioni a centinaia, c'è chi deve preoccuparsi per la paga mensile: sono 1 marittimi imbarcati sulle navi della fallita società, alcune delle quali — la. «Villa di Brugine», il «Grifone» e la « Praglia » — risultano messe sotto sequestro conservativo alle banchine dei , porti di Brema e di Amburgo. Giovanni Gìovanninì La contessa Selvatico Estense, moglie del generale Kellner Ongaro, esce dalle carceri di Venezia, dove ha chiesto invano di avere un colloquio oon il marito ('l'elei. ) tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiUMiiiiiiiiiiiiiiiiiiLiiiiiiiiiiiiiiiiiìiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiitiiMiiiiiiiiiiiiiiii