Indebolita la sinistra d.c.

Indebolita la sinistra d.c. Indebolita la sinistra d.c. (Dal nostro corrispondente) Roma, 12 febbraio. I democristiani di sinistra hanno compiuto oggi il tentativo di frenare la corsa del partito verso destra, ma è difficile dir quali risultati o almeno quali garanzie siano riusciti ad ottenere. Del resto il fronte dei parlamentari de particolarmente interessati alle questioni economiche e sociali non è neppure compatto, poiché, mentre i sindacalisti della Cisl criticano il progettato « monocolore » appoggiato a destra, i deputati aderenti al gruppo « Coltivatori diretti » lo approvano totalmente. Per di più si è saputo che il Cardinal Lercaro ha iniziato una inchiesta a carico delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), ciò che rende difficile ai deputati rappresentanti queste associazioni di lavoratori di mantenere la linea politica di larga apertura sociale finora seguita. In sostanza, i deputati sindacalisti hanno chiesto all'on. Segni di costituire « un governo fortemente programmatico, comprendente nel suo seno quegli uomini che danno pieno affidamento per la realizzazione di questo programma ». Il programma dovrebbe tener conto di vaste esigenze economico-sociali, e gli uomini che la Cisl intende tener d'occhio sono i futuri ministri del Bilancio e delle Partecipazioni statali. E' stato comunque dichiarato che, qualora non ottenessero soddisfazione, i sindacalisti accetterebbero con disciplina « le decisioni della maggioranza, pur mantenendo intatte le proprie riserve, che esprimeranno non solo nelle riunioni interne, ma all'occorrenza anche in Parlamento ». L'opposizione sindacalista sarà, dunque, contenuta entro criteri di disciplina, e questo è stato dichiarato stamane all'on. Segni tanto dal ministro Pastore quanto dall'on. Storti, attuale se. gretario della Cisl. Come si è detto, l'on. Boriomi, presidente della Confederazione dei Coltivatori diretti, a propria volta ha dato l'annuncio che i suoi amici sosterranno unanimi il governo monocolore, cosicché, nonostante la vivacità di taluni discorsi pronunciati stasera nell'assemblea dei parlamentari de, ci sembra lecito prevedere che quando sarà il momento di passare dalle parole ai voti la resistenza della sinistra democristiana al monocolore sarà di un'efficacia relativa. Molto prudente si mostra pure la presidenza delle Acli, su cui pesa l'inchiesta del Card. Lercaro. Nel suo prossimo numero, l'organo della corrente Azione sociale pubblicherà difatti una breve nota singolarmente generica : « Ripetiamo con chiarezza che solo conformando impegni e propositi si può dare alla crisi una soluzione adeguata ed alla vita politica italiana una prospettiva di sviluppo, pur nelle gravi difficoltà del mo mento ». Sono concetti che non potrebbero essere meno compromettenti, ma non si può pretendere temerità da parte dell'on. Penazzato, presidente nazionale delle Acli, perché egli è uno degli uomini politici italiani in posizione più delicata. Stamane si è recato dal presidente Segni insieme all'on. Storti, ma ieri era stato dal Papa con l'assisten te ecclesiastico delle Acli, mons. Sante Quadri. Nel corso dell'udienza privata, che si è protratta per oltre mezz'ora, Giovanni XXIII non ha formulato alcun apprezzamento sulla condotta delle associazioni e dei lavoratori limitandosi anzi a chiedere minute informazioni sulla loro struttura. Ma se l'attuale Pontefice si tiene fedele alla sua linea di non intervento nella politi¬ ca, non può essere ignoto a Penazzato che la inchiesta cardinalizia sta compiendo il suo corso, e che i suoi obbiettivi sembrano essere una modifica strutturale delle Acli, che il prof. Gedda ed il Card. Siri vorrebbero ridurre alla disciplina dell'Azione Cattolica. La deliberazione dell'inchiesta è stata presa nel corso dell'ultima conferenza episcopale italiana, ed ufficialmente si propone di indagare se e quali ingerenze di natura politica si facciano

Persone citate: Gedda, Giovanni Xxiii, Lercaro, Pastore, Sante Quadri

Luoghi citati: Roma