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Si prevedono altri arresti per il dissesto del barone Treves Si prevedono altri arresti per il dissesto del barone Treves Prosegue l'istruttoria per accertare le responsabilità nella distribuzione di utili fittizi Venezia, 10 febbraio. L'arresto del generale Kellner Ongaro per il fallimento della società .di navigazione < Arrivabene > di cui era presidente il barone Treves pure arrestato, ha suscitato vivo scalpore non soltanto a Venezia ma anche a Padova, dove l'alto ufficiale ha il suo domicilio. Secondo quanto affermano gli amici del generale, egli si sarebbe più volte dimostrato decisamente avverso ai criteri amministrativi introdotti nella società < Arrivabene > del cui Consiglio faceva pairte, e sarebbe intervenuto a consigliare la adozione di metodi correttivi. Con l'arresto del gen. Kellner e quello del commercialisti dottor Antico e dott. Dolcetta — come lui accusati di concorso in bancarotta fraudolenta — quattro sono complessivamente gli ex-amministratori della società di navigazione che l'autorità giudiziaria ha ritenuto di far avviare alle carceri per la vicenda fallimentare, e non si esclude che altre persone vengano perseguite. Le deposizioni rese dal barone Augusto Treves de Bonflli avrebbero, infatti, rivelato non ngmbtnsId1t soltanto gli artifici escogitati per conseguire una distribuzione di utili che non trovava adeguata corrispondenza con la reale situazione della società, ma anche il grado di responsabilità che ciascuno dei suoi amministratori si sarebbe assunto in ordine al duecento milioni e più che sarebbero stati ripartiti fra gli amministratori stessi a titolo di cointeressenza. Il procuratore della repubblica di Venezia si mostrerebbe deciso a perseguire penalmente tutti coloro 1 quali — fossero amministratori o sindaci — furono presenti alla riunione del 1957, nella quale fu decisa quella ripartizione di utili che, unita allo sfavorevole andamento degli affari, doveva portare fatalmente al dissesto della società. Il generale Kellner ad un recente concorso ippico (Tel. i