La d.c. invita Segni a formare un ministero il più presto possibile

La d.c. invita Segni a formare un ministero il più presto possibile °opo SS faiiimento dei sondaggi per il bipartito di eentro-sinistra La d.c. invita Segni a formareun ministero il più presto possibile Due lunghe riunioni dei gruppi parlamentari - il Presidente designato espone il suo programma: fiducia all'iniziativa privata, prestito di 100 miliardi per lavori pubblici, fedeltà al Patto Atlantico, nessuna trattativa internazionale per l'Alto Adige - L'on. Bettiol dichiara: «Lo abbiamo unanimemente esortato a costituire il governo come meglio può, data l'attuale situazione» - L'on. Gui precisa: «Il volto al ministero sarà dato dall'uomo, non dai voti che diluiranno» - Lauro, Covelli ed i missini hanno assicurato che voteranno a favore; liberali e repubblicani decideranno nei prossimi giorni (Nostro servizio particolare) Roma, 10 febbraio. Scomparsa la speranza non soltanto di formare un governo di coalizione, ma anche di ottenere l'appoggio del socialdemocratici, Segni punta risolutamente verso un monocolore di larga concentrazione, con il sostegno delle destre. Il Presidente designato ha ottenuto l'appoggio del due partiti monarchici e sembra avere ormai un solo problema da risolvere: garantirsi 1 voti favorevoli, o almeno l'astensione, del repubblicani e dei liberali, In modo da non dover far dipendere la maggioranza parlamentare dal suffragi del missini, i quali voteranno, però, In ogni caso, a suo favore. Segni ha detto ohe spera di realizzare il suo programma < con le forze che verranno trovate per strada>. TI suo partito lo sta appoggiando senza riserve ed oggi il direttivo del gruppo senatoriale de gli ha dato mandato perché attui il programma esposto dal partito durante l'ultima consultazione elettorale. Non sì parla più del programma adottato dal congresso e, tanto meno, di quello impostato da Fanfani e Baragat nell'estate scorsa, al quale si era riferita la direzione do nella riunione di ieri. Nella sua esposizione ai senatori democristiani, Segni ha affermato che bisognerà dare anzitutto fiducia all'iniziativa privata, affinché i mille miliardi liquidi giacenti nelle banche — e i cospicui capitali trasferiti all'estero — trovino immediato impiego in Italia. Il Presidente designato non ha chiarito quali provvedimenti potranno essere adottati; ma certe enunciazioni di principio dovrebbero bastare per garantirgli l'< attesa fiduciosa » dei liberali, i quali chiederanno probabilmente, che alcuni ministeri economici siano affidati a uomini che condividano le loro idee. L'iniziativa privata — ha aggiunto Segni — non saprà risolvere tutti i problemi economici. Pertanto il nuovo gover no si propone di lanciare un prestito di cento miliardi per attuare un piano di interventi che permetta di combattere la disoccupazione incrementando il settore delle autostrade e dei porti, incoraggiando l'edilizia (non soltanto quella popolare) e prendendo altre iniziative. Segni non ha chiarito se il gettito del prestito servirà anche per venire incontro alle richieste degli statali, ma ha fatto comprendere che, essendo pesante la pressione fiscale, tenterà di evitare molte nuove imposte, specialmente di natura indiretta, e che preferisce ridurre alcune spese già preventivate. Il presidente designato ha ribadito anche la necessità di chiedere nuovi sforzi per il Meridione, dove si pensa di fare sorgere uno stabilimento siderurgico, non soltanto con capitali dello Stato. In politica estera i propositi di Segni sono i seguenti: il problema dell'Alto Adige appartiene alla sola politica interna; rapporti di buona amicizia con tutti i Paesi del Medio Oriente; fedeltà al Patto Atlantico, senza particolari iniziative per la Germania; pronta discussione per la zona di libero scambio, evitando, però, che interessi particolari prevalgano sull'esigenza di dare pronta attuazione al Mercato comune. Segni ha esposto queste linee programmatiche ovrhc agli «omini politici con i quali si è incontrato nella mattinata e nel pomeriggio nel corso delle « piccole consultazioni », che avranno termine domani con i rappresentanti dei socialisti e dei gruppi misti. Per primi oggi sono stati ricevuti Covelli, Patrissi e Cantalupo del partito nazionale monarchico. Uscendo dallo «studio» Covelli ha detto: « Segni marcia verso il monocolore, che dovrà essere di maggioranza ». (Dovrà godere, cioè, di una maggioranza precostituita). Il rappresentante monarchico si è detto soddisfatto del colloquio ed ha definito « simpatica » l'atmosfera. E' venuto poi il turno dell'on. Reale, che ha dichiarato di avere preso un « caffè politico* con Segni, ma che non ha voluto precisare l'atteggiamento dei repubblicani. Lo si conoscerà domani dopo il colloquio fra Segni e Macrelh. Secondo Reale la scelta della formula di governo non sarebbe stata fatta. « Ho l'impressione t— ha detto — che l'on. Sogni tenga ancora tutte le t/crte aperte ». Per i monarchici popolari sono stati ricevuti gli on.li Lauro, Cafiero e Cremisini. Anche Lauro si è detto soddisfatto dell'incontro ed ha dichiarato. « Il colloquio è stato senz'ai tro positivo. Esamineremo il programma e la lista dei ministri prima di prendere una de cisiòne definitiva; ma esistono già le premesse per il nostro appoggio al monocolore ». Lau ro ha precisato che durante l'incontro, particolarmente lungo, si è parlato dei problemi del Mezzogiorno, della marina mercantile e delle persone che formeranno il governo. Per ultimi sono stati ricevuti gli on.li Michelini, Roberti e Pranza per il msi. « Il msi — ha dichiarato Michelini — non è pregiudizialmente contrario al monocolore. Ma prima di deciderci vogliamo conoscere il programma di Segni che, per quanto ho compreso, punta so [prattutto sui provvedimenti e- iiimmimmiiiii unii immillila conomici anticongiunturali. Se-\gni ci ha detto che occorre ria-1 nimare l'iniziativa privata. C siamo trovati d'accordo con lui anche su altri problemi, ad esempio sulla riforma d»I Senato e sulla politica estera ». Nel pomeriggio si sono svolte le riunioni dei direttivi dei gruppi parlamentari de. Abbiamo già riferito le tesi esposte da Segni al gruppo di Palazzo Madama; ed il succo della seduta svoltasi a Montecitorio può essere riassunto con le parole di commento dell'on.le Bettiol: « Abbiamo unanime- \mente sollecitato l'on. Segni a 1 formare U governo il più pre to possibile, come meglio pud, data l'attuale situazione parlamentare ». La riunione a Montecitorio è durata oltre quattro ore ed è stata aperta da una relazione di Segni, dedicata alla situazione economica ed alla necessità di adottare immediatamente provvedimenti anticongiunturali. Critiche ai suoi propositi sono state espresse soltanto dall'on. Negrari, della corrente di « base », e dal sindacalista Zanibelli, i quali, f hanno, però, garantito che- la sinistra do non ricorrerà in aU cun caso alle manovre dei franchi tiratori. Del resto, si sa che la Cisl e le Adi si sono pronunciate in favore del monocolore. I lavori si sono conclusi con un breve discorso del Presidente del gruppo Giti, U quale ha, in sostanza, affermato che « la caratterizzazione del futuro governo sarà data dall'uomo ohe lo dirige e dal programma e non già dai voti che affluiranno. Enrico Altavilla Lauro (a sinistra) e Cafiero si congedano da Segni dopo il colloquio (Telefoto)

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