La madre di un medico e un ex-cassiere arrestati a Savona per lo scandalo Ghelardi

La madre di un medico e un ex-cassiere arrestati a Savona per lo scandalo Ghelardi 01111111111^ Sviluppi tlclt9inchiesta per Ma scomparsa di oltre un miliardo di lire La madre di un medico e un ex-cassiere arrestati a Savona per lo scandalo Ghelardi La signora è accusata di falsa testimonianza - Il funzionario di falso e ricettazione (Nostro servizio particolare) Savona, 5 febbraio. Il <caso Ghelardi > è veramente grandioso per l'entità delle somme truffate (un miliardo e 43 milioni, secondo la perizia contabile d'ufficio), sorprendente per l'claboratisslma tecnica che ha consentito all'ex-ragioniere capo del comune di sottrarre indisturbato cento milioni all'anno per dieci anni. Sei mesi dopo l'arresto del protagonista il <caso> sta assumendo il prevedibile aspetto di romanzo corale. Finora il ragionier Ghelardi era solo in carcere, tranquillo ma trincerato dietro il più assoluto silenzio. Già si diceva che allo spirare dei sei mesi, cioè, domenica prossima, egli sarebbe stato rimesso in libertà, in attesa del processo. Resterà invece in carcere, perché gli sono stati contestati nuovi reati, bastevoli a giustificare altri sei mesi. Ha inizio la sfilata dei corresponsabili o preswnti tali che lo raggiungono nel carcere savonese di Sant'Agostino. Da ogni parte si andava dicendo: « Ghelardi non pud aver fatto tutto da solo, è impossibile che un uomo riesca ad appropriarsi di un miliardo e più, a danno delle casse comunali, senza aiuti e compiacenze >. Ed ecco che gli altri stanno saltando fuori, mentre a Savona si aspettano nuovi clamorosi arresti e si parla di un autentico terremoto nella vita pubblica cittadina. Primo personaggio chiuso nello stesso carcere è stato il signor Domenico Penna, savonese, di 63 anni, ex-cassiere della Cassa di Risparmio, filiale di Vado Ligure. Lo hanno arrestato ieri sera verso le ore 20 i carabinieri della squadra giudiziaria, cogliendolo di sorpresa in un negozio di liquori nel centro di Savona, dove lavorava come contabile essendo stato licenziato dalla Cassa di Risparmio per motivi pubblicamente non chiariti. Imputazione: ricettazione aggravata, falso in atto pubblico, falso continuato. Concretamente: anni fa il Penna avrebbe aiutato Ghelardi ad incassare una parte degli assegni non trasferibili, intestati ad altre persone, che il fantasioso ragioniere capo del Comune si faceva rilasciare dall'Esattoria Comunale come anticipazioni per lavori pubblici inesistenti. Esattamente S6 milioni e 600 mila lire; in compenso il Penna avrebbe ricevuto dal Ghelardi tre milioni. a o l e ao e a rri ao di aa, o no rie, aae ri nn iiVentisei milioni e 600 mila lire non sono che una minima parte del colossale gioco ini ziato nel 1939 e interrotto nel 1958; ma l'arresto del funzionario di banca che aiutò Ghelardi ad incassare la somma sembra assai più importante come indizio della maturazione delle indagini: il Penna non sareb be che uno degli anelli della catena di corresponsabili, a quanto sembra lunghissima. Infatti oggi un altro anello è saltato: in mattinata il dott. Bianchi, comandarne della squadra mobile, ha arrestato la signora Lucia Nervi in Bai-' ma Riva di 64 anni, savonese. Il rapo d'imputazione, formulato dal giudice istruttore dott Storace, si fonda sul reato di falsa testimonianza. La signora Nervi, dinamica piuttosto piccola e grassottella, dai capelli biondi con sfumature bianche, era nota per i suoi traffici e i suoi.frequen-i ti viaggi. Viveva in un lussuóso appartamento nel grattacielo sul porto, con il figlio medico dentista. Pare che la signora abbia partecipato alle iniziative del Ghelardi, aiutandolo fra l'altro a vendere gioielli. Era co munque al corrente delle sue attività: interrogata dal giudice istruttore rilasciò invece deposizioni che le hanno valso l'arresto. Se gli inquirenti sono in grado di accertare la falsità di una testimonianza si può pensare che il caso Ghelardi sia oggi assai meno osouro e misterioso. Cinpue mesi di tenaci e pazienti inda gini hanno evidentemente dato i loro frutti. Ricordiamo che le inchieste furono diverse. Una amministrativa, condotta dal dott. Gargiulo, della Prefettura di Genova, era rivolta ad accertare l'entità delle sottrazioni. Conclusa da pochi giorni e depositata presso la cancelli ria del Tribunale, precisa il totale in un miliardo e 43 mi lioni. Un'indagine giudiziaria è stata condotta dal giudice istruttore dott. Storace. ' In più, si era avuta un'inchiesta separata, svolta in Comune dal prefetto Jodice, il quale ha ricostruito il complesso meccanismo escogitato dai Ghelardi. Concluse le inchieste si aspetta ora che vengano alla ribalta altri personaggi. L'arresto dell'ex-cassiere e della signora Lucia Nervi non è che un anticipo. Già stasera si parlava dell'arresto di un altro funzionario assai noto. Ma la voce non ha avuto conferma, Nulla è trapelato sulle risposte che il Penna e la Nervi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiìiiiiiiiriiiiiitiiin hanno dato nel corso dell'in- terrOgatorio seguito all'arre- sto. Afa si ha il fondato con- vincimento che la signora si sia dimostrata già nel pome-riggio elemento assai prezioso. Il caso Ghelardi comincia ad illuminarsi; ci vorrà molto tempo prima che sia chiarito completamente, ma tutti coloro che lo hanno seguito da vicino concordano nel ritenere che l'arresto dell'anziana signora sia senz'altro d'importanza determinante. Mario Fazio Domenico Penna e Lucia Nervi, coinvolti nello scandalo Ghelardi, arrestati ieri a Savona (Telefoto) iiiiiiiiiiiiiitiijiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiifiiiiiitiiiiiiiii

Luoghi citati: Genova, Savona, Vado Ligure