Se il sindaco difendeva Portofino, saremo con lui
Se il sindaco difendeva Portofino, saremo con lui LETTEfi jjj A li DIB ETTORE Se il sindaco difendeva Portofino, saremo con lui Signor Direttore, fortunatamente il sindaco di Portofino, signor Prospero Velo, ha replicato al mio articolo del 27 gennaio, scritto in difesa dell'ultimo angolo di Liguria non ancora invaso dal costruttori. Dico fortunatamente perché il silenzio è l'arma preferita da chi tollera od aiuta le devastazioni del paesaggio. Il signor Velo ha invece reagito, riaffermando dal punto primo della sua lettera, pubblicata da « La Stampa » sabato 31 gennaio, la volontà di difendere Portofino: siamo dunque alleati. Conviene però chiarire gli altri punti della lettera. Punto secondo: piano paesistico per la tutela di Portofino, dovuto alla Soprintendenza alle Pelle Arti e all'Ente Autonomo del Monte di Portofino. Ne avevamo parlato ricordando però che tale piano — pur salvando le vecchie case e la piccola penisola - prevede zone ediflcabili con palazzi alti anche venti metri. Aggiungo che lo studio del piano paesistico, oggi superato, fu intrapreso quando la speculazione edilizia non era in vista e quando l'Ente Autonomo del Monte di Portofino era retto con criteri diversi Attualmente la sua intransigenza non sembra esser condivisa dalle Belle Arti. Punto terzo: il sindaco parla del piano regolatore che con serverebbe la fascia verde alle spalle della cittadina. Ma il « problema di Portofino » che il signor Velo vuole puntualiz zare riguarda tutto il Monte, comprendendo le Incomparabili zone di San Fruttuoso, di Cala dell'Oro, di Punta Chiappa. Là si teme 11 danno e lo avevamo detto ben chiaro. I plani regolatori e i regolamenti edilizi non hanno salvato la Riviera: le deroghe piovono da Roma come grandine, le costruzioni abusivi, sono ignorate, o punite dalle Belle Arti con ammende che gli impresari includono nei preventivi. (Ricordo al signor Velo che il celebre vii aggio d. Bergeggi fatto di autentici bunkers e di caserme incredibilmente alte è stato approvato dalle Belle Arti) Punto quarto: 11 sindaco dice « la litoranea di Paraggi non sarà toccata, salvo qualche rettifica senza eliminare gli alberi ». Annotiamo l'impegno Quanto alla strada sul Monte, ne abbiamo parlato prima. Ma insistiamo: è questo il fondamento del « problema di Portofino » Alla strada seguirebbero le costruzioni, come una macchia d'olio inarrestabile. Soltanto dopo aver garantito con l'aiuto della legge del 1935 l'intangibilità delle zone più belle (anche creando il previsto parco nazionale) si potrebbe consentire la costruzione della strada. Punto quinto: nel mio articolo non si parlava di ■ un problema rappresentato da venti ville progettate dall'ing. Enrico Piaggio », ma- semplicemente di un progetto di ventiquattro ville respinto dall'Ente Autonomo del Monte. Punto sesto: il sindaco non dice quale sia il « progetto di vasta mole» bocciato dal Comune con ricorso al Consiglio di Stato. Ma avrà certamente fatto opera meritoria. Punto settimo: caccia sul Monte di Portofino. Il signor Prospero Velo afferma che la questione della caccia ha scarsa importanza. Perchè allora portarla in Parlamento? Se è cosi poco importante, sarà facile convincere i cacciatori a non turbare quel luogo di pace. (Il sindaco di Portofino dice ancora: il divieto di caccia esi¬ ste dal 1935 ma in. passato lo si ignorava. Non sembra ragione valida per continuare a ignorarlo, né per chiedere addirittura una legge contraria). Il sindaco aggiunge che l'onorevole Durand De La Penne non sostiene soltanto i caccia- tori> raa sl occupa del turism0 liali tico: non è chiaro il legame fra la caccia, la difesa del Monte di Portofino e il turismo nautico, ma la notizia mi fa piacere, essendo del turismo nautico un appassionato propagandista. Il sindaco chiede infine la collaborazione della stampa « in buona fede ». Se si tenterà di violare le bellezze di Portofino e del suo Monte, non mancheremo di insorgere, certi di averlo alleato. Mario Fazio
Persone citate: Durand De, Enrico Piaggio, Mario Fazio, Prospero Velo
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