Le madri sole -in America- di Antonio Barolini

Le madri sole -in America- Le madri sole -in America- New York, febbraio. Durante lo scorso ■ irtcsc, qui, a New York, abbiamo avuto ben due casi di neonati rapiti: una femminuccia di due ore e un maschietto di ventotto giorni. Entrambi i fatti non sono stati detcrminati da volontà di ricatto, ma da morbosità di madri malate. La rapitrice della bambina aveva avuto una serie di sciagure che l'aveva privata della possibilità di convivere con i suoi otto figli. Quella del bambino, aveva avuto un aborto, che, per la sua mentalità di portoricana, è un evento disonorante. Tanto il primo quanto il secondo caso, a mio parere, sono due nuovi aspetti dell'America d'oggi; e possono diventare anche aspetti tipici. Il rapimento dei bambini pei denaro, nell'esasperazione di una contesa che si svolgeva tra ricchi e poveri disperati, è il tradizionale crimine dell'America capitalista che non è più. Nel senso, almeno, che il capitalismo d'oggi non ha più il carattere di avventura spregiudicata, regolata dalla legge della foresta, di forza e di prepotenza, che aveva appena trent'anni fa. I due ultimi rapimenti sono invece esempi di un dramma tra poveri; nato fra le radici della loro relativa sicurezza sociale e della diversa e non meno squallida forma di solitudine, che la mancanza di ogni assillante paura sta creando anche in questo paese; e tocca, come ovvio particolarmente, la delicata psiche delle madri. Alla rapitrice vedova, erano stati tolti i figli, soprattutto gli ultimi nati, i bambini, affidati a una pubblica istituzione, perché non avrebbe avuto i mezzi per sostentarli. Or la donna, non si è ribellata tanto alla sorte e all'incertezza della miseria; quanto al fatto che la società — per salvare dalla fame tutta la famiglia — anziché darle la possibilità di sostentarli lei, direttamente, i suoi figli, glieli aveva tolti.' Si era dunque sostituita a lei, dandole certamente un beneficio materiale, ma lasciandola moralmente sola e disarmata. Nel secondo caso di rapimento, il motivo di disonore che la madre ha tratto dal suo ambiente d'origine e il bisogno di tornare a curare un bambino piccolo, mentre i più grandi son già staccati da lei, a mio parere, vengono rafforzati dall'ambiente di maggior sicurezza economica, determinato dal nuovo centro di residenza, New York. Anche qui, pertanto, una forma di solitudine conscguente al relativo benessere, ma colta da un altro punto di prospettiva. Per la mente elementare di quella madre, che ha lontana memoria di una Portorico prolifica e povera, la perdita di un figlio — cittadino, nientedimeno che di una ricca metropoli, per diritto di nascita — non era solo ragione di maggior vergogna, ma anche di maggior delusione. * * La circostanza che la seconda rapitrice ha perpetrato il suo crimine, assumendo in mala fe de l'incarico di far da baby sitter, cioè di sorvegliante del bambino durante una breve assenza dei genitori; mi spinge anche a riferire sulla mia personale espe' rienza, a proposito di madri sole e di baby sìtters, in America, Sono pagate, come si sa, un tanto all'ora. La loro prestazione è costosa e non hanno niente da fare, tranne che star sedute a tener d'occhio i bambini, se giocano, o lasciarli dormire, se dormono, Qualche volta li mettono a letto, servono loro la cena già preparata e lavano i loro piatti. Ma è il massimo che si può loro chiedere. Mia moglie e io, di baby sit ters, ne abbiamo avuto ormai tante, da poterne fare una storia per un film, se vi ci volessimo mettere. Sarebbe un film tristissimo. Spesso ci domandiamo con preoccupazione, quale potrà essere, sul futuro sviluppo del carattere delle nostre figlie, il riflesso dei tanti strani volti di sconosciute, entrati per breve ora nella loro intimità domestica, durante i teneri anni della prima infanzia. Ci sono state baoy sitters contro le quali le bambine hanno manifestato subito violenta ribellione; e prima che i motivi apparissero chiari a noi, genitori, propensi a crederli dì natura capricciosa. Ma non era vero. Nella maggior parte dei casi, abbiamo dovuto convincerci che la ribellione delle bambine era determinata da qualche eccesso della baby sitter; soprattutto quando si trattava di una madre sola e benestante, che aveva offerto le sue prestazioni per aver modo di trasferire su figli di altri l'esuberanza affettiva della sua frustrata o delusa maternità. Fra queste esperienze (e son parecchie), ne cito due. L'una riflette una madre divorziata, con un reddito mensile fiso di circa duecentomila lire al mese, ma con i figli — non so perché — affidati al marito, rispo- saagpclotisestpcdlel'sgdnnnlpcaledrtlcmsltGlastasdpqspddrdsnrmpnmttvzBcmenscpdè sato. Mostrò subito una strana antipatia per la mia figlia maggiore e un affetto sdolcinato per la minore. Mi resi conto che si trattava di un caso patologico e mia moglie dovette faticare a lungo, per non più essere sollecitata dalle sue insistenti telefonate. La seconda rappresentò un problema più complesso e wrio. Ci era sembrato di aver toccato il ciclo con un dito, quando, a seguito di un'inscrzioi'letta sul giornale della contea, l'assumemmo per un regolare servizio settimanale. 11 suo cognome inglese pareva poterci dare qualche garanzia di persona di tradizione. Ma c'ingannammo. D'inglese non aveva niente, tranne forse la fède religiosa, per cui si portava sempre dietro una Bibbia e due candele, con le quali, ovunque andava, faceva un altarino per le sue preghiere. Pareva levantina, a vederla, dato il volume dei capelli scuri, freschi di parrucchiere e tuttavia scombinati; e per la molle pinguedine del volto e del corpo. Il marito l'aveva abbandonata molti anni prima, lasciandola sola, con due figli, dei quali, l'uno, il più giovane, era recentemente morto; l'altro era in Germania per servizio militare. Per quanto mi sembrasse pulita e non ancor vecchia, mi aveva dato la sensazione di essere una zingara, per via soprattutto di due sacchi che, oltre a una valigia piena, portava con sé. Erano due candide federe di cuscino da letto, gonfie e puntute di forme angolari, le quali avevano tutta l'aria di essere scatole di cartone. <i Son cose preziose, che non posso mai staccare da me », mi disse, allarmandomi. Erano scatole intatte e piene di borotalco, di pannolini sterili, di mutandine di gomma, di creme per pelli delicate, di saponi neutri: «Son cose che non mi riesce di non comperare, quando le vedo esposte — mi confidò-, — soprattutto se penso al mio ragazzo morto...». Per liberarmi di questa donna, della quale le mie bambine, mia moglie e anch'io, avevamo terrore (e proprio perché era tremendamente misteriosa e soave) dovetti usare molta pazienza e rassicurarla, davanti alla Bibbia con le candele accese, che effettivamente non avevamo più bisogno di lei. Il che era verissimo, dato lo stato d'animo che aveva creato, con la sua sola presenza, in famiglia. Qualche volta, mi capita ancora di vederla. Si trascina sempre dietro qualche cosa. Collegata ai due recenti fatti di rapimento, ' di cui ho detto, è anche lei una delle molte madri. d'America sole, desolate. Il mondo moderno ha loro assicurato quasi sempre il benessere materiale del necessario; ma troppo presto le ha defraudate delle umane e fresche preoccupazioni dei figli, dei bambini soprattutto: è alle fresche voci di questi, infatti, che esse inva no domandano di dissetare con solare e rassicurare la loro stanca ànsia materna. Antonio Barolini ■lllllIlllllIllllllllIIIHlllllllllllItlllllMIIIIIlIllll

Luoghi citati: America, Germania, New York