Sono stati assolti i coniugi che affamati rubarono in chiesa

Sono stati assolti i coniugi che affamati rubarono in chiesa Sono stati assolti i coniugi che affamati rubarono in chiesa Il manto, un dottore in legge, spera di trovare un lavoro Roma, 31 gennaio. Il dottore in giurisprudenza Francesco Riggio, di 44 anni, e la moglie, Giustina Monteverde, dì 40 anni, hanno concluso in Tribunale la loro triste avventura. La sera del 25 gennaio scorso, nella chiesa di S. Claudio in via del Pozzetto, il vice parroco notò un uomo che, staccato un angioletto di gesso da un altare, lo stava consegnando ad una donna. Questa, subito, lo nascose sotto il cappotto. Il religioso corse fuori della chiesa e chiamò un vigile. Qualche minuto dopo Francesco Riggio e la moglie (poiché erano proprio loro due gli autori del furto) furono arrestati e rinviati a giudizio per direttissima sotto l'accusa di furto aggravato. Non è facile per me — ha detto il dott. Riggio — spiegare cosa mi abbia indotto a rubare. Mi confesso colpevole. Ma, signor presidente, la sfortuna mi perseguita. Lei che è uomo di esperienza non può ignorare che quando la disdetta si mette sulla strada di qualcuno sembra che niente al mondo possa più evitarla. Sono rimasto disoccupato qualche anno fa e da allora giorno per giorno i miei risparmi si sono dileguati. Tutti gli sforzi fatti per trovare un impiego sono rimasti senza successo. L'altra sera mia moglie ed lo siamo entrati in chiesa. Abbiamo pregato eppol mi sono deciso. Ho pensato che iddio mi avrebbe perdonato se rubavo nella sua casa soltan¬ to per sfamare mia moglie e me. Stringendosi il logoro soprabito e con il volto infiammato dalla vergogna 11 dott Riggio ha concluso: <Sono colpevole. Scusatemi se ho rubato. Non ho altro da dire >. Poi è stata la volta della moglie. Giustina Monteverde ha 40 anni, è magra, piccola, con i capelli già grigi. Con una voce estremamente sottile, affranta, ha dichiarato: «Cosa potrei aggiungere io a quello che ha detto mio marito? Ha fatto tanto per trovare un posto e non c'è riuscito. Cosi l'ho aiutato a rubare >. Dopo queste dichiarazioni non c'è stato bisogno di prova testimoniale. Si è accertato soltanto che l'angelo di terracotta aveva un valore minimo Cosi il P. M. nella sua requisitoria, tenendo conto il lieve valore dell'oggetto rubato, ha chiesto la derubricazione del reato da furto aggravato a furto punibile su querela di parte: non essendo stata presentata, appunto, la querela, ha proposto il proscioglimento dei due imputati. I difensori, avvocati Salvatore Miceli e Giuseppe De Luca, si sono associati alle richieste del magistrato e infine il Tribunale \ emesso la sua sentenza. Il dott Francesco Riggio e sua moglie sono stati assolti. Il Tribunale ha subito disposto la scarcerazione e tutti e due i coniugi Riggio, tenendosi sotto braccio hanno lasciato il Palazzo di Giustizia, avviandoli per il Lungo tevere.

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