«Piove» di Modugno vince a Sanremo seguita da «Io sono il vento» e «Conoscerti»

«Piove» di Modugno vince a Sanremo seguita da «Io sono il vento» e «Conoscerti» ovimentata sera per la finalissima al Festival delle canzoni «Piove» di Modugno vince a Sanremo seguita da «Io sono il vento» e «Conoscerti» Claudio Villa, travolto dalle ammiratrici, ha avuto una spalla slogata: dal palcoscenico ha polemizzato con il pubblico - Tonina Tornelli è stata la sola fra tutti che abbia evitato snobismi e gesti pubblicitari - Incertezze e papere di Enzo Tortora - Malumori di cantanti esclusi dall'Eurovisione (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 31 gennaio. La giostra sanremese delle canzoni si è alfine arrestata, ma non prima di aver subito un forte sussultò: Claudio Villa è stato mezzo massacrato dalle sue ammiratrici. Ragazzine, ma.anche donne di una certa età, che farebbero meglio ad accudire ai loro figli, se ne hanno, si sono gettate su di lui con passione furente mentre egli usciva dalla Messa celebrata stasera nella chiesa di San Francesco. I poliziotti l'hanno sottratto al tempestoso abbraccio delle ammiratrici, ma con una spalla lussata. Rientrato in albergo e chiamato un medico, Claudio Villa ha dovuto sottoporsi ad uria stretta e rigida fasciatura alla spalla sinistra, cosa che gli ha impedito di infilare 11 braccio nella manica dello smoking. Per alcuni momenti si è temuto che il cantante non potesse presentarsi alla ribalta, perché soltanto a respirare provava fortissimi dolori. Secondo II parere del medico, dovrà portare la fasciatura almeno per quindici giorni. Quando Villa è apparso In scena con quella manica vuota infilata, nella tasca ci sono stati applausi e grida polemiche di parte del pubblico ed il tracagnotto cantante ha risposto che per farsi pubblicità non ha bisogno di ricorrere a questi mezzi. Scena alquanto penosa e purtroppo non la sola di que sta serate, cui ha assistito una platea davvero europea. Ciò non ha però impedito ehe il IX Festival abbia coronato di vittoria Domenico Modugno e gli abbia aperto un nuovo, cospicuo conto in banca. Non è stata una vittoria facile, nella generale mediocrità di tutte le canzoni era arduo scegliere la meno peggio, L'editore di Piove ha avuto fortuna: anche le altre due canzoni classificate, Io sono il vento e Conoscerti sono sue. Oggi erano stati fatti sondaggi nei negozi di dischi di tutta Italia. I risultati, a quanto mi hanno detto, sono stati piuttosto sorprendenti Nel Meridione avrebbe avuto maggiori consensi labersaglie resca Marcia in fa; nel Centro la canzone di Modugno avreb be superato di una cortissima incollatura la reboante Io so no il vento; nel Settentrione, invece, la languorosa Piove avrebbe vinto nettamente. Basarsi su questi elementi per dosare accortamente i biglietti con diritto al voto In sala e bilanciare quindi quelli delle undici giurie esterne non era cosa facile. Ma questa sera ogni perplessità era dissipata: lo si vedeva dal volto del pubblico. Chi aveva il biglietto con diritto al voto sapeva già che cosa fare, ed ha potuto cosi godersi in pace lo spettacolo. Il voto concesso a chi interessava lo liberava da ogni scrupolo per aver accettato gratuitamente il biglietto da quindicimila lire. Prima di descrivere le fasi di questa serata, abbozziamo la cronaca della giornata che l'ha preceduta, cronaca movimentata da argomenti che hanno un loro significato. Questa mattina è stata ancora dedicata alle prove, ma soltanto per mettere a punto microfoni e camere televisive. I < video » di otto Paesi europei — Francia, Inghilterra, l'intero Benelux, i Paesi scandinavi, l'Austria, la Svizzera e Montecarlo, che vuol cantare non ostante i fermenti rivoluzionari — si sono collegati stasera con Sanremo per cinquanta minuti di trasmissione. Fatti i calcoli a tavolino, quell'ora scarsa poteva ospitare una sola esecuzione delle dieci canzoni finaliste, e così i volti e le voci di alcuni cantanti non hanno potuto valicare i confini. Quelli rimasti in lizza, forse emozionati al pensiero di avere tanti milioni di occhi addosso, hanno reso meno del normale; così la Pizzi ha appannato l'acuto finale, la Curtis si è ingrigita ed Enzo Tortora ha infilato un paio di papere tra cui quella di arrestare l'orchestra per dire una battuta non esattamente irresistibile. Per l'et-attezza, gli esclusi dall'Eurovisione sono: Achille Togliani, Fausto Cigliano, Wilma de Angelis, Jula.De Palma, Natalino Otto e Johnny Dorelli. Si sono dovuti accontentare di mostrarsi al solo pubblico italiano, che è poi quello che gli dà la ricchezza, ma gli artisti sono esseri suscettibili, ed il pensiero di non poter penetrare nelle case austriache,' inglesi eccetera ha messo di malumore il manipolo degli esclusi, alcuni dei quali, grevi di amarezza, non sono andati alla Messa celebrata nel tardo pomeriggio dal cappuccino Giovanni Maria da Novara nella chiesetta di San Francesco. Ed hanno fatto malissimo perché davanti e fuori la chiesa c'era tanta .gente quanta non ne avranno mai in nessun teatro ad applaudirli. I frati cappuccini apparivano stravolti, nella loro chiesa non hanno certo mai veduto una simile ressa di fedeli. Correvano da un punto all'altro agitando la bianca barba lunga fino sul petto, a. tirar giù i fotografi dall'altare, a strapparne un altro dal tabernacolo su cui si era issato per avere maggior campo d'azione. Spartaco d'Itrl, che In. mattinata si era presentato ad un banco del mercato per reclamizzare una qualità di formaggi, serviva Messa leggendo le frasi latine da un libricclno; Claudio Villa e Gino Lattila si alternavano a cantare brani sacri, accompagnati all'armonium dal maestro Galassini. Terminata un'Avo Maria, il pubblico ha applaudito a lungo Claudio Villa. Tonina Torrielll stava silenziosa e raccolta, come se fosse totalmente sola. Il comportamento di questa cantante è sempre coerente: è schiva, seria e puntigliosa, aliena dagli snobismi e dai piccoli traffici di corridoio per cercare 1 contatti con giornalisti e fotografi. Pensa che le basti la voce per incatenare il pubblico, ed in questo è da ammirare. Terminata la Messa, 1 folti gruppi di carabinieri e poli- ziottl non sono stati sufficienti a contenere gli entusiasmi della folla e, come abbiamo detto, Claudio Villa è stato preso come in un vortice ed è uscito dalla calca con la spalla sinistra slogata. Mentre egli cercava di mettersi in forma facendosi fasciare l'arto contuso, gli altri cantanti si preparavano alla grande prova. La sala era ancora addobbata con gli stessi motivi floreali alle pareti; hanno cambiato soltanto i garofani sulla ribalta, perché il caldo torrido delle sere precedenti li aveva essiccati. Il pubblico era ancora lo stesso, una folla eterogenea, anche se in abiti da società. Le signore avevano disseminato gioielli, veri o falsi non so, su ogni parte anatomica che 11 potesse reggere, invidiando segretamente le negre che dispongono anche del naso. Per non dimenticare la canzone raccomandata, appe na sedute hanno immediata mente segnato la crocetta accanto al titolo indicato da chi gli aveva regalato il biglietto. Così non avrebbero più potuto avere sentimentali resipiscenze. Alle 10 esatte, per le tiranniche esigenze della radio-televisione, lo spettacolo è incominciato. Che dire di queste canzoni? Tonina Torrielli e Jula De Palma hanno fatto del loro meglio per dare un po' di decoro e mantenere verticali parole e musiche di Tua, che con la loro artificiosa, languida sensualità tendevano irresistibilmente a sdraiarsi. Teddy Reno ed Achille Togliani si sono impegnati a nascondere la banalità di Conoscerti. Il pensiero che Una marcia in fa e LA per lì abbiano valicato i confini mi sgomenta. Se vi capiterà di ascoltarli ancora, e ciò è quasi fatale, ponete mente alle loro parole (mi rifiuto di chiamare versi quelle schidionate in sillabe). Nilla Pizzi e Fausto Cigliano si sono alternati a sostenere che con la donna, o l'uomo amato, si vorrebbe stare per l'eternità, e con Un bacio sulla bocca i volenterosi Claudio Villa e Betty Curtis hanno ripetuto ancora una volta che nell'amore 1 baci sono come il prez zemolo. Per concludere, parliamo ancora di Domenico Modugno, perché il Festival ha ruotato intorno a lui ed egli è stato comodo come un bel pavone a guardarsi la coda lucente. La sua canzone è gracilina e scoppietta soltanto se la interpreta lui, in quel particolare modo che può anche non piacere. In bocca ad un altro cantante diventa un modesto motivetto per il repertorio di orchestrine impegnate in sale di ballo periferiche I competenti dicono che avrà successo, e quasi certamente vedono giusto, ma ciò non toglie che Piove sia la canzone meno riuscita di Modugno. A sentirla cantate da lui si rimane inizialmente perplessi, ma alla fine si scopre il trucco, e vien fuori il personaggio, non la canzone, un Modugno dartegnanesco che gioca sugli sbilanci del corpo per accompagnare un ritmo appena accennato, lancia lontano le braccia e subito le raccoglie sul petto con sapienti dosaggi istrionici che lo rendono simpatico. Storpia le parole, muta le consonanti, tronca la frase vocale per creare un effetto, ma ciò non serve ad aumentare il valore di Piove. Dice, ad esempio: «Ciao, ciao pampina », anziché « bambina », perché già pensa al lancio sul mercato americano ed alla inevitabile storpiatura cui sarà sottoposta quella parola. In sala, appena accennava a quel € Ciao, bambina >, il pubblico pareva toccato dalla corrente elettrica, e si abbando¬ nava a scene di scomposto entusiasmo con urla ed applausi da arena. Un signore dall'apparenza molto distinte è venuto in sala con un ombrello che al termine dell'esecuzione data da Modugno ha spalancato e agitato con gesti frenetici. Una nota di Modugno ha il potere di scatenare le folle, quel suo gestire legnoso, da marionetta, affascina 1 milioni di suoi ammiratori che scorgono in esso, chissà perché, un lume d'arte. Ma 11 fenomeno Modugno sta assumendo proporzioni imponenti, ancora due canzoni e lo zazzeruto cantente-chiterristamusichlere caccerà non solo Claudio Villa, ma anche Giuseppe Verdi dal cielo della patria Urica. Francesco Rosso ■imiiimiimiiiiimmintmmm Padre Giovanni Maria da Novara, il « cappellano degli artisti », visita Claudio VII la In albergo, dove il cantante è etato medicato per la lussazione subita in seguito a un assalto delle sue ammiratrici (Telefoto) Modugno, vincitore per la seconda volta consecutiva del Festival, festeggia il successo con Arturo Testa, che ha cantato « lo sono il vento », la canzone classificata al secondo posto. Tonina Tornelli è stata sfortunata: la canzone da lei interpretata, «Tua», non si è classificata (Telef.j