Lo sviluppo dei missili rende "impossibile,, la guerra totale

Lo sviluppo dei missili rende "impossibile,, la guerra totale L'«(equilibrio del terrore» e la difesa dell*Occidente Lo sviluppo dei missili rende "impossibile,, la guerra totale All' Occidente è necessaria un'efficace protezione contro attacchi locali - Per garantirla occorrono divisioni a convenzionali, forti e pronte all'impiego immediato Il possesso del missile Intereontinentale da parte dell'Urss e l'imminente arrivo nelle bali europee dei missili americani u media gittata, hanno posto del nuovi problemi strategici. Li esamina 11 più autorevole critico militare britannico, capitano B.H. Llddel Hart, giungendo a due importanti conclusioni: 1) lo sviluppo delle super-armi rende sempre più « impossibile > la guerra atomica totale; 2) la sicurezza dell'Occidente contro possibili colpi di mano comunisti, può essere garantita soltanto da una forza c convenzionale > .notevole, bene allenata e pronta all'Immediato impiego. L'anno 1959 si è iniziato con il lancio del « satellite lunare » sovietico avvenuto il 2 gennaio. Oltre che un'importante realizzazione scientifica .— e in se stessa di natura pacifica — il lancio del Lunik rappresenta per la Russia un successo maggiore di quello conseguito con il lancio del primo Sputnik, avvenuto quindici mesi prima, all'inizio dell'ottobre del 1957. I risultati conseguiti sono anche più notevoli se ' visti alla luce delle difficoltà che gli americani hanno avuto, in un primo tempo, con il lancio di satelliti terrestri e satèfc liti lunari. Ora che si è avuto tempo di analizzare'la documentazione scientifica fornita dai russi su questo loro esperimento, è possibile trarne alcune deduzioni per quanto riguarda la situazione strategica. Potenzialmente gli effetti militari psicologici e politici di questo lancio sul sistema di difesa occidentale sono molto importanti e fino ad ora non sono stati analizzati a fondo. Purtroppo, anzi, si verifica una apatia che sarebbe sorprendente, se non ricordasse il modo in cui le potenze occidentali, con a capo la Francia e la Gran Bretagna, ignorarono sia lo sviluppo della tecnica di guerra meccanizzata circa una generazione fa, sia gli avvertimenti di coloro che tenevano gli occhi aperti. Il comportamento del satellite lunare sovietico, seguendo gli esperimenti compiuti con gli Sputnik, ha dimostrato agli scienziati occidentali che i russi hanno sviluppato un sistema ui guida dei grandi missili a distanze enormi, più preciso del sistema adottato dagli americani. I russi hanno cosi ottenuto un vantaggio che non sarà facile eliminare. Infatti un errore di soltanto il due per cento nel puntamento verso un obbiettivo lontano oltre quattrocentomila chilometri (la Luna) e soggetto a complicazioni di orario oltre che a varie forze di gravità, rappresenta un grado di precisione sbalorditivo. Un paese che dispone di un sistema di lancio tanto preciso, non avrebbe alcuna difficoltà a lanciare bombe a idrogeno verso un obbiettivo lontano fra i cinque e gli ottomila chilometri, ossia verso le grandi città e i grandi centri industriali americani, con la sicurezza di colpirli. Questo, tuttavia, non significa che la potenza nucleare occidentale, la quale risiede soprattutto nel Comando strategico aereo americano, abbia cessato di rappresentare una protezione per l'Occidente e un « deterrente » dalla guèrra. Esso continuerà a rimanere un deterrente — e quindi una protezione — dalla guerra atomica fino a che la capacità di controattaccare, in caso di aggressione di sorpresa — come potrebbe esser una Péarl Harbour atomica —, resterà di forza tale da garantire che una guerra atomica rappresenterebbe il suicidio di ambedue i partecipanti. Tuttavia non è certo che quel « deterrente generale » possa servire ancora oggi a prevenire automaticamente anche forme minori di aggressione, o anche una forte invasione con forze convenzionali. La eguaglianza nel campo dell'armamento atomico ha portato alla nullità atomica, perché la sicurezza di un contrattacco ha portato ad una situazione di immobilità strategica. Però questa « nullità nucleare » non può mancar di favorire una ripresa di attività aggressiva nel campo delle armi classiche — un campo nel quale l'America e i suoi alleati europei continuano ad esser assai più deboli dei loro oppositori, dato anche che per lungo tempo gran parte dell'attenzione è stata dedicata alla supremazia americana nel campo nucleare. Dopo il « satellite lunare » sovietico, la grande superiorità numerica della Russia e dei suoi alleati nel campo dei mezzi convenzionali diventa molto più importante. Questa combinazione di forze, anzi, potrebbe aumentare di molto la fiducia dell'Urss e dei suoi alleati nella possibilità di esercitare forte pressione sull'Occidente. Questo renderebbe possibili incursioni locali e perfino piccole azioni belliche di dimensioni limitate. Potrebbe perfino far credere nella possibilità di una invasione su vasta scala, con mezzi convenzionali, senza che questo coinvolga gli stessi rischi di guerra nucleare — come avveniva fino a qualche tempo fa. Nel passato i portavoce americani hanno dichiarato spesso che le loro forze avrebbero fatto uso di armi atomiche in « ogni » caso di attacco ai paesi protetti dal Patto Atlantico. Ma di recente è entrata in uso la espressione « in caso di un attacco in forza », sebbene continui ad esser inteso che le armi atomiche verrebbero usate anche per respingere una incursione locale, che non potesse esser immediatamente arrestata o respinta. In ogni caso le truppe atlantiche sono state addestrate, negli ultimi cinque anni, in base al principio che le armi nucleari verrebbero immediatamente usate contro qualsiasi forma di aggressione. Ogniqualvolta sono stati espressi dubbi su questa decisione, le autorità atlantiche hanno sempre reagito energicamente, riaffermando quel principio. Il principio, però, non teneva conto del fatto che si sarebbe giunti allo stato attuale di parità-nullità. Viene ora da chiedersi se il governo americano sarebbe disposto a scatenare una guerra atomica per frenare l'accerchiamento o anche la invasione del territorio di un suo piccolo alleato — dato che una azione simile potrebbe precipitare una controffensiva atomica russa capace di colpire immediatamente il territorio degli Stati Uniti. Viene da chiedersi anche se i piccoli alleati dell'America continueranno a credere che la nazione protettrice sarebbe disposta a rischiare il proprio suicidio per venire loro in difesa. Non è esclu.so che agli uomini del Cremlino questo atteggiamento di estrema generosità americana possa sembrare assurdo e forse improbabile. Molto dipende, perciò, dall'importanza che gli uomini dol Cremlino attribuiscono alle ^Rzioni emotive e alle pressioni cui sono soggetti gli americani. La storia insegna che queste forze possono indurre intere nazioni a dimenticare il proprio interesse immediato. Kruscev e gli altri dirigenti della politica sovietica, ad esempio, farebbero bene a ricordare il fatale errore compiuto da Hitler nel 1939, quando partì dal presupposto che la Gran Bretagna non avrebbe rischiato la propria distru¬ a 11 li i f 11111 il 111111 i f 111111 i 11111111111111 ! 11111 il 111111 m zione semplicemente per mantenere una promessa alla Polonia. In quell'occasione non soltanto Hitler, ma anche Stalin dimenticarono la ondata che spazzò Neville Chamberlain dal potere- e lanciò la Gran Bretagna in guerra, nelle condizioni più sfavorevoli e senza riguardo alle conseguenze disastrose che quel gesto avrebbe potuto avere. La speranza del mondo di oggi, in quest'epoca di possibile suicidio nucleare, è, quindi, che i successori di Stalin sappiano ricordare quella lezione. E' questo corso di pensiero che rappresenta, da parte sovietica, il freno principale a qualsiasi progetto di invasione del territorio atlantico. Tuttavia lo sviluppo della parità nucleare fra i due grandi gruppi mondiali rende assolutamente necessario rafforzare il 1111111111111111111111r1111:11a111111111111111111e1 e migliorare, in efficienza e preparazione, le forze convenzionali della Nato, la loro capacità di .opporsi a qualsiasi attacco o penetrazione da parte delle forze russe o dei paesi satelliti. Il maggior pericolo, oggi, è rappresentato più dalla possibilità di una guerra « accidentale » che non dalla possibilità di un attacco nucleare deliberatamente preparato. Il pericolo sta nella possibilità che una piccola azione aggressiva, che non sia immediatamente fermata e respinta, possa svilupparsi, involontariamente, in una guerra nucleare. La miglior salvaguardia sarebbe di sviluppare lo « scudo atlantico » in modo tale che esso possa respingere anche una invasione massiccia senza bisogno di far ricorso alle Eirmi nucleari Ma è estremamente impro-11111111■ 1111111M11111111111111111111111>r1111111 !111111s[f babile che questo possa esser completamente realizzato. Basterebbe invece al momento, e la cosa è urgente, portare le forze atlantiche attuali al grado di potenza e di mobilità sufficiente per respingere un attacco improvviso limitato — soprattutto del tipo di « attacco di ventiquattro ore » che i comunisti potrebbero tentare pensando che l'America sia costretta ad accettare una sconfitta locale piuttosto che rischiare la propria distruzione. L'esecuzione di un colpo di questo genere non richiederebbe più di circa una dozzina di divisioni meccanizzate o aviotrasportate estremamente agili. Questo è il tipo di azione dal quale i paesi occidentali si debbono soprattutto guardare. B. H. Liddel Hart 1 copyright per l'itali» <ie « u sump* > 11111 111111111111 >1111il11r1111r iti111 [11■ 1111111111

Persone citate: B.h. Llddel Hart, Hitler, Kruscev, Neville Chamberlain, Stalin