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Tre morti e un ferito nell'auto schiacciata fra due camion per un sorpasso nella nebbia FataEe imprudenza sulla via Emilia alle porte di Piacenza Tre morti e un ferito nell'auto schiacciata fra due camion per un sorpasso nella nebbia La macchina ha urtato l'autocarro che incrociava ed è stata scagliata contro quello che stava supe» -.u/o - Le vittime, tutte di Bo'ogna, proiettate fuori de'la vettura: due di esse sono morte sul colpo (Dal .nostro corrispondente) Piacenza, 27 gennaio. Per un sorpasso effettuato nella nebbia, tre uomini sono morti e un quarto è stato gravemente ferito la scorsa notte sulla via Emilia, nei pressi di Fiorenzuola d'Arda, su una < 1100-103 » rimasto «trifolato fra due autotreni che stavano incrociando: la sciagura è avvenuta in pieno rettilineo in località Felina. La *Fiat> targata Bo 84US e guidata da Dario De Petris di 44 anni, viaggiava da Piacenza ih direzione di Parma; verso le due, quando si trovava onwii a 18 chilometri dalla .nostra città, si accingeva a superare* due autotreni che viaggiavano l'uno accodato all'altro. Sorpassava il primo dei camion carico di grossi tubi e guidato dal proprietario Pietro Marsegaglia di 28 anni, e si portava quindi, per qualche attimo, dietro quello che procedeva in testa, un grosso veicolo della ditta milanese Foresi guidato da Bruno Patriarca di SO anni, da Pescara. Dopo essere rimasta accodata per brevi istanti, la macchina bolognese si accingeva quindi a superare anche il secondo ! autotreno, allorché si trovavu I davanti un altro grosso ca- | mion targato Foggia, carico di] tronchi di pino e guidato du. signor., Giovanni Donzello di 34 anni, che sopraggiungeva in senso contrario. Giudicando vana ogni altra manovra, il De Petris deve avere tentato, a questo punto, d'infilarsi fra i due veicoli cht si stavano incrociando, ma lo I spazio non era sufficiente e lui vettura, che si trovava ormili fra rimorchio e motrice dei- \ l'autotreno che stava superando, si è schiantata contro la parte anteriore dell'autocarro di Foggia. In seguito all'urto la tllÓO» è stata'lanciata contro l'autotreno di Milano e infine sballottata più volte fra le fiancate dei pesanti autoveicoli che s'incrociavano, girando su se stessa. Il camion di Foggia, frattanto, per la rottura dell'asse dtlle ruote anteriori, piegava sulla sinistra andando a sua volta ad urtare contro il rimorchio dell'autotreno carico di tubi che, come s'è detto, procedeva dietro a quello della ditta milanese. Terrificante è apparsa la scena ai camionisti non appena questi, rimasti quasi incolumi malgrado i gravi danni riportati dai loro mezzi, hanno potuto mettere i piedi a terra: sull'asfalto, attorno a un cumulo di lamiere accar- llllllllllllllllllllllllltllltlllllllllllltllllllllllllltllll osn1mtacciate, giacevano quattro uomini che dovevano essere stati sbalzati dalla macchina mentre questa si frantumava girando su se stessa nella terribile morsa. Due d< essi, il De Petris e Renzo Magagnoli di 49 anni, commerciante, abitante a Bologna in via Alceste 8, erano morti sul colpo per le gravissime ferite al capo; degli altri due, uno respirava ancora, ma è spirato al suo giungere all'ospedale di Fiorenzuola, ov'è stato identificato per Ferruccio Alberghinì di 50 anni, commerciante, residente a Bologna in via Bainsizza SO; il quarto, Giustino Buccheri di 39 anni, commerciante, pure di Bologna, col volto insanguinato chiamava disperatamente aiuto. Da quanto si è potuto accertare, egli è riuscito a salvarsi per esser rimasto preso fra i sedili anteriori e posteriori, i cui cuscini gli hanno attutito i tremendi, successivi urti: all'ospedale civile è stato ricoverato per lesioni craniche e sospetta frattura della colonna cervicale. La via Emilia è rimasta bloccata per diverse ore e fino all'alba il traffico prove-niente da Parma è stato dirottato sulla nuova « autostrada del sole ». j. tniiiiiilliiiiiiiiillillllliitiiiilllliiiiiniiiimiiiiiii n<v. I rottami dell'auto dopo il tragico scontro sulla Via Emilia presso Piacenza (Tel.) ■iiiiiiiititiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiintiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiin