Processo d'appello per le lauree "vendute" all'Universita di Camerino

Processo d'appello per le lauree "vendute" all'Universita di Camerino Processo d'appello per le lauree "vendute" all'Universita di Camerino 11 P. G. chiede pene uHiùUi da uno a tre anni' Oggi la difes i degli {'udenti piemontesi Ancona, iY gennaio. E' iniziato oggi, in Corte d'Appello, il processo per lo scandalo delle lauree all'Università dì Camerino. Sul banco degli accusati siedono: il prof. Pjetro Saccardi, di Firenze, preside della facoltà di chimica e farmacia e titolare della cattedra di chimica organica; gli studenti Raffaele Cavaglia di 27 anni di Santhià (Vercelli), Antonio Corona di 27 anni di San Germano Vercellese, Elio Peruzzi di 28 anni, di Tuscania (Viterbo), Nicola Mastrogiovanni di 31 anni di Guardiaregia (Teramo) ; il direttore dell'Ufficio Imposte consumo di Camerino, signor Marcori; l'albergatore Celestino Liberati; il farmacista Alfeo nizzardi, di Tombolo Veneto, e il prof. Giovanni Verderio di Vimercate (Milano). Nel processo di primo grado, il Tribunale di Camerino aveva' assolto con formula piena i primi cinque dall'accusa dì corruzione; aveva invece condannato gli altri quattro a pene varianti da due mesi a un anno per millantato credito. I fatti che hanno dato origine al processo, risalgono al febbraio del '57, quando uno studente dell'Università di Camerino si era presentato al Comando della Legione del Carabinieri di Ancona affer¬ mando di essere stat -ici- ! nate dal RizzarlI. quait .rliiaveva fatto capire c>... suo •sando un milione in due rate, avrebbe potuto essere promosso in un esame che doveva sostenere con il prof. Saccardi. Da questa denuncia avevano preso l'avvio le Indagini dei carabinieri che si conclusero con la denuncia e il rinvio a giudizio degli attuali imputati. Nell'udienza odierna ha preso la parola il Procuratore Generale dott. Pa£,lionella. Egli ha esposto 1 motivi del suo ricorso, affermando che la collusione tra il docente e coloro che si apprestavano a sostenere l'esame, senza essere preparati, era evidente. L'accettazione, da parte del professore, di doni abbastanza consistenti, ricevuti attraverso interposte persone che raccomandavano gli allievi, sarebbe, secondo l'accusa, cosa di per se stessa assai grave. Al termine della sua requisitoria, il P. G. ha chiesto per gli imputati le seguenti condanne: 3 anni e sei mesi per il prof Saccardi; due anni per il Liberati; un anno e sei mesi per tutti gli altri. Il processo prosegue domani con le arringhe del dodici avvocati difensori. Particolarmente attesa è quella dell'avv. Delgrosso, di Torino, che difende i due studenti piemon- tesi, Raffaele Cavaglià e Antoii'o Corona. Tarleranno an- che ì'aw. batini. Ascoli e il prof. Sa-