La polizia cerca un uomo che ricattava Nelly Mazzuoli

La polizia cerca un uomo che ricattava Nelly Mazzuoli La polizia cerca un uomo che ricattava Nelly Mazzuoli Nell'alloggio sono state trovate 260 mila lire nascoste: forse dovevano servire a liquidare il responsabile delle estorsioni - Indagini su alcune telefonate (Nostro servizio particolare) Roma, 26 gennaio. Le indagini sull'assassinio di Adanella Mazzuoli, trovata uccisa una settimana fa nell'appartamento di via Vetulonia 88 ove viveva insieme al marito, l'ufficiale marconista Ugo Slst, hanno compiuto nelle ultime ore scarsi progressi. Gli investigatori continuano comunque con immutato impegno a frugare nella vita passata e recente della giovane signora sperando che da qualche piega emerga un indizio sufficiente a porli sulla buona strada. La squadra mobile, che nei giorni scorsi si era tirata in disparte, sembra per qualche screzio intervenuto nei rapporti tra polizia e carabinieri, è tornata ad occuparsi delle indagini. Lo ha confermato lo stesso dott. Santino, chiamato a dirigerla dopo la promozione del dott. Guarino a vice .questore, il quale ha voluto peraltro far rilevare la marginalità, delle investigazioni fin qui condotte dalla polizìa. Il giudice istruttore dott. Zhara Buda sovrani tenderà ai le indagini'dei due organi, ne coordinerà gli sforzi, eviterà che da una parte e dall'altra si sprechino energie in una rivalità che non ha senso e che non può portare a niente di produttivo. Tra ieri ed oggi il lavoro del dott. Santino e del dott. Macera, capo della sezione omicidi, è stato intenso. I primi interrogatori sono stati quelli del signor Oscar Silenzi e di sua moglie Rosa, portieri dello stabile in cui fu consumato il misterioso delitto. Nel pomeriggio è giunto intanto alla caserma dei carabinieri di via Palestro un sottufficiale del nucleo di polizia giudiziaria di Livorno recante un • rapportò sull'interrogatorio di un uomo, dì cui non è stato rivelato il nome. Si è saputo che costui è un impiegato che si sarebbe trovato a Roma il giorno in cui fu compiuto il delitto. Egli avrebbe sostenuto di aver compiuto nella Capitale una breve sosta di quaranta minuti, restando sempre nell'interno della stazione Termini, dato che doveva proseguire il viaggio per 11 sud. Un'agenzia di stampa afferma che egli conobbe la Mazzuoli quattro o cinque anni fa in occasione di un suo viaggio a Roma. L'impiegato avrebbe 'stabilito con la ragazza relazioni di cordialità che sarebbero durate anche quando costei gli annunciò 11 suo prossimo matrimonio con il capitano Sist. Ogni volta che egli passava per Roma — prosegue l'agenzia di stampa — non mancava di chiedere telefonioaimente notizie alla signora Adanella ed il più delle volte si incontrava con essa. L'interrogatorio cui egli è stato sottoposto tenderebbe a determinare se lunedì scorso, nei quaranta minuti in cui rimase alla stazione Termini in attesa della coincidenza la signora abbia risposto ad una sua eventuale telefonata. Uh accertamento in questo senso è stato compiuto dai carabinieri anche presso una famiglia che abita nello stesso stabile di via Vetulonia e che aveva il telefono in « duplex » con i coniugi Sist. Sembra infatti che la signora ricevesse di frequente delle telefonate interurbane e che appunto in conseguenza di esse i coinquilini siano stati spesso costretti ad interrompere i loro colloqui telefonici. Erano tutte telefonate del marito, costretto pfcr il suo lavoro a viaggiare continuamente per il mondo? E' questo uno degli interrogativi cui gl'investigatori tentano di dare una risposta. Indagini sono state svolte anche a Napoli e in tutti i paesi della penisola sorrentina per accertare se Adanella Mazzuoli vi si sia recata di recente, in assenza del marito, per incontrarsi con qualcuno. L'esito è stato però negativo. Nelle schede degli alberghi e delle pensioni non è stata trovata traccia del suo passaggio. Come si vede, gl'investigatori non trascurano neppure l'ipotesi che Adanella Mazzuoli possa essere rimasta vittima di un suo foiteggiatore, con il quale avrebbe mantenuto rapporti anche dopo il matrimonio. Quella che, tuttavia, trova ancora maggior credito fra gli stessi organi di polizia è l'altra, relativa al ricatto, ad un delitto, cioè, compiuto da una persona che conosceva l'esistenza del bambino abbandonato dalla Mazzuoli. L'assassino — si dice — non andò in via Vetulonia per uccidere. E' dimostrato dal fatto ohe usò un coltello da cucina che forse la vittima impugnò prima di lui, e, alla spontanea obiezione che il ricattatore non uccide mal la persona da cui può spillare denaro, si risponde che la Sist può essersi rifiutata di cedere ancora una volta alle richieste sempre più esose e pressanti ed averlo provocato minacciandolo con il coltello. L'ipotesi del ricatto sarebbe del tutto astratta se non si riuscisse a dimostrale che la Mazzuoli pagava da tempo qualcuno perché conservasse un segreto. Dai depositi bancari dei coniugi Sist sembra che non risultino prelevamenti notevoli ai quali non sia 'stato possibile dare una spie gazione. Vi è un particolare, tuttavia, finora ignorato. Dentro un cassetto, nascosta fra la biancheria, i carabinieri hanno trovato, il giorno del delitto, la somma di 260 mila lire. Si dice che il capitano Sist, mostratosi sorpreso nell'apprendere la cosa, abbia detto che sua moglie non u»ava tenere in casa grosse somme. La presenza delle 260 mila lire verrebbe perciò spiegata — secondo l'ipotesi del ricatto — come una misura precauzionale presa dalla donna nell'imminenza di un colloquio con il suo ricattatore, nonostante avesse deciso di compiere prima un tentativo per non sborsarle. Da un'indagine svolta nelle banche non sarebbe risultato, come abbiamo detto, alcun prelievo sospetto, e potrebbe darsi quindi che la somma sia stata raccolta di giorno in giorno dalla sventurata signora risparmiando sul bilancio domestico. Sull'uomo che entrò la mattina di lunedì scorso nell'appartamento di Adanella Sist non si sa nulla: un giornale romano di ieri pubblicava con notevole evidenza la sagoma di un uomo dai. capelli ricciuti, dalle sopracciglia unite, dalle spalle robuste, non molto alto e vestito di una giacca scura sui pantaloni chiari; ma lo stesso colonnello Scordino, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, ha chiarito l'equivoco: «Un uomo con quei connotati — ha dichiarato — è entrato effettivamente lunedì nello stabile di via Vetulonia ed è stato anche rintracciato e interrogato, al pari di altri visitatori, ma non ha niente a che fare col delitto ». Amerigo Novelli che, essendo stato in intima relazione con la Mazzuoli prima che ella conoscesse 11 capitano Sist, fu interrogato per tre giorni di seguito negli uffici della squadra, ha lasciato la clinica neuropsichiatrica per far ritorno alla sua abitazione dì via Montesanto; egli non vuole parlare con nessuno a a chi telefona risponde invariabilmente la moglie per dire: « Mio marito è a letto con la febbre, non può ricevere nessune- lasciatelo quindi un po' in pace ». L'ultima notizia della giornata riguarda una querela per diffamazione aggravata sporta dai legali di Ugo Sist contro Michele Salerno, direttore responsabile di « Paese Sera » e Orazio Barrese, autore di un articolo pubblicato su detto giornale, in cui si affermava che i continui viaggi compiuti dall'ufficiale marconista nel Sud Africa quale membro di equipaggio della compagnia di navigazione.aerea italiana, sarebbero stati connessi con una poco chiara attività e che Adanella Mazzuoli sarebbe stata appunto da lui introdotte, in una cerchia di persone legata a questa attività fft

Persone citate: Michele Salerno, Orazio Barrese, Oscar Silenzi, Zhara Buda

Luoghi citati: Livorno, Napoli, Roma, Sud Africa